
Questo contenuto è tratto da un articolo di Joe Mussatto per The Oklahoman, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.
Gli Oklahoma City Thunder hanno fatto sembrare la Regular Season fin troppo facile: 64 vittorie; il più ampio Point Differential nella storia della NBA; un Net Rating che non si vedeva dai tempi dei Chicago Bulls di Michael Jordan; infine, il #1 seed ottenuto con 16 partite di anticipo. E adesso, dopo una sconfitta per 113-104 all’overtime contro i Denver Nuggets venerdì scorso, i Thunder si trovano a due sole sconfitte dall’eliminazione. In altre parole, OKC deve almeno vincere le prossime tre sfide in calendario per poter provare ad andare avanti.
Circa 7 mesi di continui replay degli Oklahoma City Thunder a mandare avanti il box score potrebbero aver illuso i tifosi nel pensare che sarebbe stata facile. E c’è chi avrebbe scommesso sulla vittoria dei Thunder contro i Nuggets per 4-1 nella serie tra i vari illusi. Ma ovviamente non potevano fare sul serio, i Playoffs non sono mai una passeggiata.
Il percorso lungo l’intera Regular Season è stato bello e gioioso.. Ma di colpo: “Aspetta, cosa recitava quel cartello? ‘PERICOLO; RAPIDE’.”
Adesso i tifosi hanno capito di non aver mai visto i loro Thunder navigare in queste acque. Gioventù ed inesperienza raramente hanno la meglio ai Playoffs.

I numeri e le statistiche hanno affermato che questi Oklahoma City Thunder avrebbero potuto essere un’anomalia rispetto alla norma. Ed in effetti possono ancora esserlo. Forse è solo la recente batosta subita, ed il risultato nella serie per 1-2 con difficili segni di possibilità di ribaltare la situazione a rendere difficile la visione dell’intero quadro. Ma se dovessero farcela, OKC sarebbe certamente la favorita sia contro i Minnesota Timberwolves che contro i Golden State Warriors nelle Western Conference Finals.
Ma l’aura d’invincibilità non attornia più i Thunder. Improvvisamente, Shai Gilgeous-Alexander sembra marcabile. Jalen Williams è stato superbo in Gara 3, ma le sue prestazioni ai Playoffs sono state fin qui altalenanti – probabilmente ciò è dovuto alla sua giovane età di 24 anni. Chet Holmgren ha disputato un eccellente primo quarto venerdì, ma la sua partita parrebbe finita lì, con ancora altre 3 frazioni ed un overtime da giocare. Le giocate di Isaiah Hartenstein sono state buone solo fino a quando lo sono state. Alex Caruso e Lu Dort hanno fatto il loro dovere in fase difensiva, ma non sono stati incisivi sotto il ferro dei Nuggets. Coach Mark Daigneault, tanto saggio con i suoi obiettivi durante la Regular Season, ha fatto la scelta sbagliata di iniziare a girarsi i pollici durante i finali di gara.
Dall’altro lato della bilancia si trovano i Denver Nuggets, a 2 anni dal loro Titolo NBA. I Nuggets, nonostante tutto il clamore dovuto al cambio di Coach e di elementi nel Front Office, sembrerebbero abituati a tutto questo.
I Thunder sono riusciti a neutralizzare Nikola Jokic – che al momento ha 3 palle perse in più rispetto al totale di assist effettuati nella serie -, ma Denver è riuscita a metter dentro canestri decisivi, OKC no. “Siamo ai Playoffs e può succedere,” ha affermato Williams. “Verrà messa alla prova ogni nostra certezza…” Gara 2 è stata una ventata d’aria fresca – il tipo di vittoria ottenuta dai Thunder in risposta ad una sconfitta, messa in mostra per tutta la Regular Season.
Ma Gara 1 e Gara 3? Sono state entrambe partite complicate, ed i Nuggets le hanno vinte entrambe. Dopo tutto sono stati Campioni NBA, mentre i Thunder sono gli sfidanti. Per quale ragione questa serie avrebbe dovuto essere facile?
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