
Questo contenuto è tratto da un articolo di Robby Fletcher per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
Gli Oklahoma City Thunder hanno una difesa eccezionale. Non è un’opinione, è un dato di fatto. Sono, in mancanza di una parola migliore, una spina nel fianco con cui fare i conti. Hanno profondità, difensori perimetrali intercambiabili e due opzioni di frontcourt che presentano due stili difensivi molto diversi ma efficaci, che ti fanno dubitare del solo pensiero di avvicinarti al canestro.
Nelle due partite contro i Thunder, i Celtics hanno avuto un primo tempo altrettanto promettente, prima di perdere la partita nel finale. Boston ha segnato meno di 100 punti solo cinque volte in questa stagione, perdendo ognuna di queste partite. Contro i Thunder, il 5 gennaio, è stata la gara con il punteggio più basso della stagione, con appena 92 punti in 97 possessi e 27 punti nel secondo tempo con il 20% al tiro. I Thunder hanno tenuto gli avversari sotto i 100 punti 19 volte in questa stagione, vantando il miglior defensive rating della lega (107,1 punti per 100 possessi) e il miglior net rating (+12,6). Il fatto è che non c’è un modo semplice per segnare contro di loro. OKC concede il minor numero di punti nel pitturato a partita (43,6) – con una differenza di 2 punti rispetto ai 45,6 punti della seconda classificata, Orlando – e difende la linea dei 3 punti meglio di chiunque altro (33,6% di percentuale avversaria da 3 punti) con più tiri da 3 contestati di chiunque altro (18,8 a partita).
Tutti questi elementi hanno avuto peso nel primo incontro tra le due squadre a gennaio, ma l’elemento più importante del secondo tempo piatto di Boston è stata la superba difesa in aiuto di OKC. I Thunder hanno costantemente messo in campo aiuti aggressivi e raddoppi di squadra contro gli iniziatori di Boston, ma soprattutto sono stati intelligenti nel ruotare lontano dalla palla per annullare qualsiasi potenziale vantaggio derivante da questi raddoppi.
Si noti come molti di questi tentativi siano avvenuti in ritardo sul cronometro. Soprattutto nel secondo tempo, OKC ha mantenuto intasate le corsie di passaggio in area, mentre le uscite alte e l’intensa pressione sulla palla hanno fatto sì che stelle come Jaylen Brown e Jayson Tatum lavorassero solo per passare la palla al giocatore più vicino. I Thunder hanno terminato la partita con 16 deflections (ovviamente sono in testa alla classifica per quanto riguarda questa hustle stat, con 22 a partita).
Ma che dire delle cose che Boston è riuscita a fare con successo in quella partita? Quattro giocatori hanno raggiunto la doppia cifra all’intervallo, nonostante abbiano tirato con il 27% da tre. Dopotutto, qualcosa doveva pur funzionare, no? Gran parte del successo è stato ottenuto nel loro attacco iniziale. Boston ha colto i Thunder fuori posizione in più occasioni prima che il cronometro segnasse 20 secondi, come nel caso di questo slip-screen di Kristaps Porzingis in un pitturato vuoto a soli sei secondi dal termine:
Oppure l’imponente drive dritto per dritto iniziata da Tatum con 18 secondi di possesso da giocare, qui di seguito. L’attacco precoce e le decisioni rapide hanno tenuto la difesa sulle spine, cosa che è mancata nel secondo tempo, dove la palla è sembrata incollata a un solo giocatore per troppo tempo:
L’altra notte, i Celtics hanno aperto con una raffica di triple, stabilendo il record NBA per tentativi dal perimetro in un tempo con 36, segnando 15 di questi. La creazione di questi tentativi è stata in gran parte dovuta al gioco di drive-and-kick brevettato da Boston, che ha lavorato con successo la palla nel pitturato e ha vinto la battaglia contro le rotazioni dei difensori di OKC una volta completato il passaggio verso la linea dei tre punti.
Questo possesso del primo quarto, a cinque minuti dall’inizio della partita, è probabilmente il miglior esempio di ciò che è cambiato tra il primo incontro e quello più recente. Tutti e cinque i Celtics hanno toccato il pallone, iniziando con un passaggio in entrata per Al Horford, che aveva un mismatch con Cason Wallace sul blocco sinistro. Invece di rallentare le cose con un post-up, che avrebbe portato un aiuto immediato, Horford ha cambiato lato del campo e OKC è stata un passo indietro per il resto del possesso.
Non è facile creare un’efficace penetrazione dal palleggio, ma Boston è riuscita a farlo relativamente bene fin dall’inizio e, una volta ottenuto il kickout, le decisioni con la palla sono state rapide e mirate. OKC è una squadra con forti rotazioni, come abbiamo visto nell’ultimo incontro, ma i Celtics sono riusciti a creare spazio per i loro tiratori grazie alla loro aggressività nel pitturato.
I Thunder hanno effettuato un buon aggiustamento nel secondo quarto, operando con una zona 2-3 per gran parte del tempo e a sprazzi per tutta la seconda metà di gara. Boston ha impiegato qualche minuto per rompere davvero la zona, ma, una volta fatto ciò, ha continuato a generare buoni tiri. Ciò è dovuto in gran parte a un’esplosiva prestazione complessiva di Tatum, che si è fatto strada attraverso la linea interna supplementare, sfruttando anche lo spazio che la zona offre ai tiratori:
Abbiamo visto Boston giocare un buon primo tempo contro OKC. Il secondo tempo è stato brutto come la prima volta? Nonostante un’altra flessione nel tiro da 3 punti, questa volta è stata una metà di pallacanestro più promettente. Tirare 5 su 27 da tre non è esattamente qualcosa da applaudire, ma il processo di creazione di quei tiri è stato almeno più coerente rispetto a quello più confuso di gennaio.
OKC ha per lo più messo da parte la zona in favore della sua difesa più tradizionale. La pressione sulla palla è stata aggressiva e l’aiuto è stato più asfissiante, e fino a metà del terzo quarto sembrava un ritorno di fiamma alla prima partita. Nonostante la riduzione del gioco perimetrale, Boston è però riuscita a farsi strada in area, con Tatum che ha trovato il tiro dalla media distanza e Jrue Holiday e Jaylen Brown che hanno forzato il canestro in alcune occasioni per mantenere la partita in parità verso il finale.
L’acrobatico canestro di Tatum alla fine del quarto è stato caratterizzato da un tipo di screen-and-roll e di spaziatura che sembra più familiare al matchup contro i Knicks di quest’anno, ed è stato creato dalla minaccia dei tiratori sul parquet nonostante un periodo di gelo durato 12 minuti:
I Celtics hanno tirato con il 39% dal campo nel quarto periodo e con 3 su 14 da tre, e c’è stato più di un possesso in cui la difesa di OKC ha vinto nettamente, ma i Celtics non si sono aiutati sbagliando quattro tiri da tre smarcati che erano stati creati con metodi precedentemente efficaci. Il video qui sotto mostra tutti e quattro i tiri mancati, tre dei quali sono arrivati da kickout e l’altro da un pick-and-pop di Horford:
OKC è una squadra che fa paura, una vera e propria contender della Western Conference che non lascia intravedere nessuna squadra in grado di batterla quattro volte in una serie. Ed è inoltre un accoppiamento molto difficile per i Celtics, anche con Porzingis in formazione. Queste due sconfitte creano valide preoccupazioni in caso di rivincita alle Finals, ma il processo offensivo più coerente di Boston nell’ultimo incontro crea almeno un quadro un po’ più chiaro di ciò che i Celtics devono fare per superare l’ostacolo contro questo gigante della Western Conference.