FOTO: The Boston Globe

Questo contenuto è tratto da un articolo di Sam LaFrance per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Ai Boston Celtics per stare sopra 3-0 sarebbe bastato il minimo indispensabile, ma sono riusciti a fare ancora meno. Tatum e compagni erano entrati all’intervallo lungo sopra di dieci punti, ma al loro rientro sembravano aver perso la capacità di giocare a pallacanestro. I primi diciassette minuti e mezzo della ripresa, infatti, sono stati semplicemente patetici ed inaccettabili, con gli Orlando Magic che hanno infilato un parziale di 37-18 e i Celtics che non sono poi riusciti ad uscire dal pericolo in cui si erano cacciati.

Palle perse, possessi offensivi pessimi e una miriade di seconde opportunità per i padroni di casa. Il terzo periodo era iniziato con una grande tripla di Jayson Tatum e un fallo in attacco chiamato a Jaylen Brown. Da lì il blackout più totale e solamente altri due canestri segnati nei successivi dodici minuti. Joe Mazzulla nel post-partita ha comunque voluto dare credito ad Orlando:

”Sulle palle perse penso che sia stato un mix di cose: hanno aumentato la loro fisicità, hanno spinto di più a metà campo e non hanno mai cambiato. Anche noi abbiamo delle cose sulle quali dobbiamo migliorare.”

Mazzulla ha assolutamente ragione. Orlando ha aumentato l’intensità di un miliardo. Bisogna dargliene atto, al 100%. Allo stesso tempo, Boston ha lasciato che la cosa li infastidisse.

Né Tatum e nemmeno Porzingis hanno messo abbastanza grinta nella giocata qui sopra e questo è costato un possesso ai Celtics. Avevano provato a impostare una forma di blocco, così per come hanno provato a fare in questo momento negativo senza mai riuscirci. Le clip non dipingeranno il quadro completo, ma ci sono state diverse azioni in cui la palla non si è mossa e i giocatori circostanti erano fermi così come il portatore. Quando nel basket l’attacco è statico, non è così difficile per la difesa avversaria, giusto?

I tiri qui sotto, come molti altri, erano troppo difficili senza alcun tipo di attacco. Quando si dice che si trattava di due possessi con un solo uomo che palleggiava e quattro che guardavano, non è esagerato.

Fino a metà del quarto periodo, i Magic hanno sbagliato ben 15 dei loro 28 tiri tentati nel secondo tempo, ma sono riusciti anche a crearsi ben OTTO seconde opportunità. Oltre metà dei loro errori hanno dato vita a un altro possesso.

Ci si può lamentare di molte cose per quanto riguarda il secondo tempo di Boston, ma la difesa non è una di queste. Questo rende ancora più frustrante l’aggiunta di occasioni per Orlando, perché i Celtics hanno passato spesso 24 secondi a darsi da fare per ottenere uno stop e poi non sono riusciti a finire il lavoro.

È a questo che si riduce l’intero discorso: i biancoverdi non sono riusciti a varcare la porta che i Magic avevano spalancato loro nel secondo tempo. Se avessero giocato solo un brutto quarto e mezzo, avrebbero vinto la partita. Invece, hanno giocato il peggior tempo in assoluto, hanno perso di due e hanno lasciato i tifosi con la sensazione di un torto da parte degli arbitri. C’erano/ci sono persone che si sono lamentate del fatto che gli arbitri non hanno aggiunto tempo agli 0.3 secondi rimanenti sul possesso finale per portare le possibilità di vittoria di Boston dall’1% al 5%. Questo è triste.

Questo significa che il cielo biancoverde sta cadendo? No, anzi. Il fatto che i Celtics abbiano dovuto giocare così male prima di perdere una partita in trasferta contro i Magic dovrebbe farli sentire piuttosto bene.