FOTO: Yardbarker

Dopo la controversa conferenza stampa di Jimmy Butler, i Miami Heat hanno risposto. Quello che il veterano ha fatto è alquanto inusuale, rilasciando le seguenti dichiarazioni: “Volete sapere cosa vorrei che succedesse? Voglio che mi torni la gioia di giocare a pallacanestro. Qui sono felice fuori dal campo, ma voglio tornare ad essere dominante, voglio aiutare la mia squadra a vincere, e adesso non lo sto facendo”. Quando gli è stato chiesto se sia possibile o meno che questo accada a Miami, ha risposto con un secco “no”. Prima di questo, le prestazioni hanno parlato per lui, con due gare consecutive da soli 9 punti, con tanto di 0 minuti nei quarti periodi per chiudere le gare. Per queste ragioni, è arrivata in tempo 0 il contrattacco della franchigia tramite i canali ufficiali:

Abbiamo sospeso Jimmy Butler per sette partite per i molteplici casi di comportamento dannoso per la squadra nel corso della stagione e in particolare nelle ultime settimane. Attraverso le sue azioni e le sue dichiarazioni, ha dimostrato di non voler più far parte di questa squadra. Jimmy Butler e il suo rappresentante hanno dichiarato di voler essere scambiati, pertanto ascolteremo le offerte.”

La sospensione costerà al giocatore quasi $350 dollari a gara, 1/145 del suo stipendio, per un totale di $2.35 milioni. L’NBA sembra voler presentare un reclamo, ma ciò non cambia la sostanza. Un cambio di rotta totale da parte dei Miami Heat rispetto a quelle che sono state giusto una decina di giorni fa le dichiarazioni del Presidente Pat Riley:

“Di solito non commentiamo i rumors, ma tutte queste speculazioni sono diventate una distrazione per la squadra e non sono corrette nei confronti dei giocatori e degli allenatori. Per questo motivo, lo diremo chiaramente: non scambieremo Jimmy Butler“.

Smentita che era arrivata dopo il report natalizio di Shams Charania, il quale spiegava come Jimmy Butler avrebbe preferito uno scambio entro la trade deadline del 6 febbraio. Fin dall’inizio, le squadre menzionate sono state Phoenix Suns (ai quali abbiamo dedicato un approfondimento QUI), e poi Golden State Warriors, Dallas Mavericks e Houston Rockets (QUI un altro approfondimento), anche se, allo stato attuale delle cose, i rumors si intensificheranno, andando a coinvolgere molte più squadre.


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