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Ospite del podcast “48 minutes”, co-presentato da Ross Geiger, ex membro dello staff dei Bucks, Giannis Antetokonmpo ha detto la sua sulle dichiarazioni rilasciate, poco dopo l’inizio dei mondiali di basket, da Noah Lyles, a sua volta fresco campione del mondo dei 100 e 200 metri piani.

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Il velocista statunitense aveva infatti aspramente (ed ironicamente) criticato l’abitudine dei giocatori, ed in generale del mondo NBA, a definirsi “World Champions” dopo aver vinto quello che, perlomeno ufficialmente, è “solo” un campionato nazionale interno agli USA.

A questo riguardo, al contrario di sostanzialmente tutti i suoi colleghi, la superstar dei Bucks ha difeso le uscite di Lyles:


I wanted to back him up so bad,” Antetokounmpo said. “He received so much backlash for saying the like obvious, but I think people don’t understand it. It’s like an arrogance thing.

You cannot say you are the world champ because you play in the best league in the world

Anche in questo caso quindi le posizioni all’interno della lega stessa paiono essere abbastanza divise, e la recente débâcle di Team USA certo non aiuta la definizione mantenuta dalla maggior parte delle franchigie, e dei giocatori, fino ad oggi.