Un’occhiata alle ultime su Simone Fontecchio e alle possibili opzioni

Simone Fontecchio è in uscita dai Detroit Pistons.
FOTO: Detroit Bad Boys

I Detroit Pistons stanno cercando di passare al livello successivo, e pare abbiano intenzione di farlo senza Simone Fontecchio, titolare di un contratto in scadenza a fine 2026 del valore di $8.3 milioni.

L’azzurro ha toccato il minutaggio più basso della sua carriera (16.5 a partita) dall’anno da Rookie, con la produzione più bassa in assoluto a quota 5.9 punti di media. Non a caso, ai Playoffs non ha visto il campo, nonostante le 6 partite disputate dai Pistons contro i Knicks.

Mancanza di ritmo, efficienza e soprattutto di fiducia sono i tratti caratterizzanti di una stagione che partiva con ottime premesse, dopo che Fontecchio aveva chiuso il 2024 (seppur solo 16 partite dopo la trade deadline) a 15.4 punti di media con il 42.6% da tre punti, prima dell’infortunio e dell’operazione al piede.

Abbastanza da guadagnare un buon biennale, non abbastanza da ottenere la fiducia di coach Bickerstaff e confermarsi a quei livelli. Adesso, i Detroit Pistons cercano altro, che vorrebbe dire Nickeil Alexander-Walker al prezzo della piena taxpayer MLE da $14.1 milioni, stando alle ultime di mercato riportare da Michael Scotto di HoopsHype.

Detroit ha già moltissimo spazio salariale a disposizione, considerando le uscite in free agency di Dennis Schroder (parrebbe direzione Kings), Tim Hardaway Jr. (possibile ri-firma?) e Malik Beasley (alle prese con beghe legali, tra l’altro), ma scaricare il contratto in scadenza di Fontecchio aiuterebbe ulteriormente, specialmente considerando la discrepanza rispetto al giovane progetto di Detroit. Come se ne andrà l’azzurro?

Il buyout è certamente meno probabile della trade che Scotto riporta essere nell’interesse dei Pistons, ma non è da escludere. Considerando lo spazio salariale, lasciare una parte di denaro morto da destinare a Fontecchio non è così fuori dal mondo, e renderebbe il giocatore un free agent con attrattiva per le altre squadre, che potrebbero firmarlo anche a uno stipendio minore – i $5.7 milioni della taxpayer MLE o i $5.1 milioni della bi-annual exception, per esempio. Un po’ quello che succederà con Deandre Ayton.

Altrimenti, la via dello scambio è sempre aperta, la più probabile anche se non necessariamente possibile. Fontecchio, come detto, viene da una stagione di crollo in termini di minutaggio e produzione, e non aver ottenuto un singolo minuto ai Playoffs non è una buona lettera di presentazione per eventuali squadre competitive interessate a un tiratore così pronto e navigato. Soprattutto per un mercato come Detroit, con poca risonanza e di conseguenza con meno occhi addosso rispetto alla squadra media – aspetto che per i big market conta più di quanto dovrebbe.

Tutto questo sembrerebbe indicare che uno scambio secco sia da escludere (magari giusto assorbendolo in una trade excption?), mentre il suo stipendio da oltre $8 milioni potrebbe finire allegato a qualche attuale compagno a roster sotto rookie contract e con qualche pick in pacchetti più complessi, oppure come filler in accordi a più squadre per far quadrare il calcolo degli stipendi in uscita e in entrata.

Insomma, il sunto è che il mercato per Simone Fontecchio in sé non sarà troppo brillante, non a queste cifre e dopo questa stagione, ma eventuali squadre interessate potrebbero provare ad arrivarci per vie collaterali, anche contando sul fatto che si tratti di un contratto in scadenza che aprirebbe oltre $8 milioni di spazio salariale nella prossima stagione.