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Jimmy Butler e Kyle Lowry sono stati l’anima di questi Miami Heat sul parquet. Due campioni universalmente riconosciuti, nonostante la sconfitta in Gara 6 di Finals contro i Denver Nuggets. I due si sono presentati insieme in conferenza stampa, tristi, ma allo stesso tempo molto orgogliosi di questa squadra.

Butler: “Zero scuse, bisogna segnare di più”

Sono grato di poter competere con questi ragazzi: non sai mai come cambiano le squadre, quindi sono davvero grato per aver imparato tutti ciò che mi hanno insegnato. Avrei voluto farcela per loro, lo meritano. Aver giocato fino a qui con loro è stato bellissimo.

Credo ancora che potremo vincere in futuro. Questi 4 anni sono stati fantastici, mi sono sentito voluto, amato e apprezzato e questo non cambierà. Siamo arrivati fin qui, non abbiamo vinto ma mi sento comunque fortunato.”


Anche a Butler è stato chiesto un parere sugli ultimi 2 minuti, così come a coach Erik Spoelstra, e Jimmy ha risposto… alla Jimmy: 

“Cosa ne penso del finale? Che ho perso palla.

L’infortunio che ha affrontato al secondo turno, per lui, non può e non deve essere visto come scusa:

“Non ha influito, la mia caviglia è a posto: non abbiamo scuse, ci hanno battuto, fine.”

Il futuro delle squadre NBA è spesso imprevedibile, e quello di Miami non fa eccezione. Ma la chiave, per Butler, non consiste nel cambiare gli uomini che hanno portato la squadra fino a questo punto:

“Non si tratta di cambiare qualcosa a roster, ma di segnare di più. È così che si vince, non segnando necessariamente almeno 100 punti.”

Butler ha poi rincarato la dose, complimentandosi poi nuovamente con Lowry:

“Kyle è stato pazzesco, ma è così da sempre. Seguiamo lui, Adebayo, chiunque. So che è un campione e vuole vincere e fa di tutto per riuscirci.”

Lowry: “Ricorderemo questi momenti con gioia”

Alle seconde Finals in carriera, dopo quelle vinte coni Toronto Raptors nel 2019, Lowry (12 punti questa notte) non è riuscito a trionfare. Ma è comunque soddisfatto:

Innanzitutto congratulazioni ai Denver Nuggets, una grande squadra che ha meritato il titolo. C’è un legame speciale in questo gruppo, non sappiamo bene come ci sentiamo in questo momento, ma in futuro ricorderemo questi momenti con gioia.”

51 punti segnati nel primo tempo per Miami, a fronte dei soli 38 nel secondo. Quanti meriti ha Denver nella rimonta decisiva?

“Il ritmo è stato buono, loro hanno segnato di più e noi abbiamo giocato male in transizione. Io ho tirato male, abbiamo avuto buone chance ma abbiamo sbagliato tanti tiri.”

Adebayo: “Jokic fa sempre la cosa giusta”

Responsabile del peggior cliente offensivo in circolazione, l’MVP delle Finals Nikola Jokic, anche Bam Adebayo ha detto la sua ai microfoni della stampa:

“Abbiamo iniziato bene la stagione per poi affrontare tante avversità, tanti infortuni, abbiamo giocato ruotando a 8 per tutto l’anno. Gli undrafted vanno rispettati, hanno dimostrato che possono portarti in finale. Non ce l’abbiamo fatta alla fine, ma tutti hanno capito che non bisogna mai sottovalutare nessuno.”

Impossibile, poi, non approfondire il tema sul talento di Nikola Jokic e, ancora, sulla non eccellente gestione dei minuti finali da parte di Miami:

“Sceglie la giocata giusta in ogni possesso, è questo ciò che lo rende speciale. Non importa se segna o fa assist, perché sai che non sbaglierà.

Non sono stati solo gli ultimi 2 minuti, nel corso della gara hanno avuto tanti momenti positivi: i rimbalzi offensivi, le transizioni…Dobbiamo fare tesoro dell’esperienza accumulata nel corso della stagione. Ognuno di noi ha scritto un pezzo della propria storia, questo è uno dei pezzi migliori per me. La gente diceva che non potevamo farcela, e invece siamo arrivati fino a qui. Ne abbiamo passate tante, continuerò sempre a credere che avremo una chance in futuro.” 

Una domanda, infine, anche per Max Strus, deluso ma, come tutti, fiero di essere stato parte di questa stagione per Miami:

“È difficile quantificare tutto a parole ora, la cosa più bella è stata il divertimento che abbiamo provato, soprattutto dopo l’arrivo di Cody Zeller e Kevin Love. È difficile spiegare quanto siamo grati per l’anno che abbiamo trascorso. Questa sconfitta sarà una lezione che ci renderà migliori per le nostre carriere in futuro.”