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Questo contenuto è tratto da un articolo di Noah Magaro-George per Air Alamo, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


I San Antonio Spurs e i loro fan sono trepidanti poiché consapevoli di essere solo all’inizio della nuova era cestistica firmata Victor Wembanyama. L’approdo in Texas del giovane centro Made in France è stato atteso con ancor più clamore, data la quasi totale assenza degli Speroni dai tabelloni delle recenti edizioni dei Playoffs. Consapevoli della storia che ha preceduto questo breve lasso oscuro della storia nero-argento, lo siamo altrettanto del fatto che essa sia stata ricca di episodi in cui gli Spurs hanno potuto alzare al cielo parecchi Larry O’Brien Trophy, per la gioia dei loro fan. Tra i protagonisti di quei periodi nostalgici ci sono certamente Tim Duncan, Manu Ginobili e Tony Parker, i Big Three attorno ai quali il leggendario coach Gregg Popovic ha costruito più dinastie vincenti. Ma oltre loro e R.C. Buford, c’è un altro nome impresso a chiare lettere nella storia dei texani: Danny Green.


Nel corso della sua carriera Green è andato evolvendosi di pari passo con il suo stile di gioco. In origine è stato una giovane promessa scelta al secondo giro del Draft, che per vari motivi non riusciva ad esprimere tutto il suo potenziale ed era spesso costretta a cambiare aria senza esser riuscito a lasciare il segno. Negli anni si è evoluto, fino a diventare un cecchino infallibile e un difensore asfissiante sul perimetro, militante in una delle squadre che hanno dominato in lungo e in largo la Western Conference. L’intensità ed il livello del suo gioco hanno sempre avuto delle impennate incredibili, difficili da comprendere e decifrare, quando giunto in occasione dei Playoffs. Ciò è perfettamente riassunto dal post sottostante.

Per guadagnare un posto nelle classifiche delle statistiche accanto a giocatori del calibro di LeBron James e Kevin Durant bisogna per forza aver raggiunto qualche traguardo cestistico importante. Il fatto che Green possa vantarsi di ciò dimostra quanto duro e bene abbia lavorato nel corso degli anni. Ha vinto per ben 3 volte il Titolo NBA e fatto parte ben di uno dei migliori supporting cast che la storia nero-argento abbia mai annoverato.

E nonostante la sua carriera stia volgendo al termine, sarebbe molto emozionante rivederlo ancora una volta indossare la canotta dei San Antonio Spurs prima del ritiro. Attualmente è stato tagliato dopo essere stato sotto contratto con i Philadelphia 76ers, conseguenza della trade Harden. E se ci fosse ancora qualche chance di poter sentire la voce di Bill Land gioire nell’annunciare l’ennesima tripla di Icy Hot in maglia Spurs?