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Questo contenuto è tratto da un articolo di Joe Mullinax per The Lead SM, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.
La guardia dei Memphis Grizzlies, Ja Morant, è ampiamente considerato uno dei giovani talenti più spettacolari dell’intera NBA. Prima delle sospensioni (e forse anche dopo), era visto come la next face del basket statunitense. Dalle signature shoes all’essere comunque tra i più votati dai tifosi tra le guardie della Western Conference in ottica All-Star Game – nonostante abbia saltato 19 su 47 partite finora in stagione – Morant semplicemente “vale il prezzo del biglietto”. Tuttavia, sta trovando non poche difficoltà nel corso di questa stagione, specialmente per quanto riguarda la realizzazione di punti. Al momento Ja Morant sta mettendo in mostra la sua peggior Effective Field Goal Percentage dal suo 2° anno in poi in NBA, per Cleaning the Glass. Inoltre, impatta career-low in molte caselle statistiche riguardanti il tiro. Anche la frequenza di palle perse è la peggiore in carriera, compresa l’annata da rookie. Da cosa sarà causato? Ecco un’analisi della situazione attuale della giovane stella dei Grizzlies.
Nuova fase offensiva, nuovi problemi
I Memphis Grizzlies sfruttano alcuni tra i più originali schemi offensivi della NBA.
Ma è anche senza alcun dubbio la fase offensiva più efficiente della storia della franchigia. Memphis sta viaggiando con una media di 118.8 punti su 100 possessi – sempre per Cleaning the Glass, un record di franchigia. Gli schemi dipendono meno dalla tradizionale penetrazione in palleggio su pick&roll, che origina maggiormente conclusioni in solitaria, propendendo più verso i tagli offensivi, sfruttare le corsie e utilizzare le molteplici abilità di vari giocatori in grado di dare il La all’azione offensiva e creare dal palleggio. Queste sono alcune delle ragioni per cui Jaren Jackson Jr. sta disputando una stagione eccezionale. Per cui Luke Kennard sta ancora scaldando i motori della sua carriera in NBA. O per cui Santi Aldama, Jaylen Wells, Brandon Clarke e molti altri stanno avendo infinite opportunità di concludere a canestro, o allontanarsi e continuare a correre nella fase offensiva più rapida della NBA. Ma sono anche le ragioni per cui Morant sta avendo meno chance di poter essere se stesso.
Se si conduce uno schema che si basa tutto sulla velocità con cui si porta avanti il possesso in campo, la palla non può rimanere troppo nelle mani di Ja. Dare più spazio ad altri giocatori in fase d’iniziazione di gioco naturalmente diminuisce il numero di tocchi a disposizione dello stesso Morant. Lo Usage Rate del #12 di Memphis è rimasto praticamente invariato rispetto all’anno scorso, anche se il ritmo della sua squadra è molto più alto. Che effettivamente segna un suo implicito calo nel possesso del pallone, seguito da quelli del suo Assist Rate ed Assist to-usage Rate. Ja Morant si è sempre definito un creatore di gioco più che uno scorer. Se realizza dei canestri va bene, ma il suo naturale istinto lo porta a farlo giocare con i compagni. Ma non è più così efficace come in passato.
Ja Morant & palle perse: una storia già nota a Memphis
Pur essendo comunque tra i migliori in fase offensiva (poiché anche molti altri compagni di squadra hanno statistiche peggiori di lui), se si abbinano presenza costante in campo e palle perse, ecco che i possessi condotti da Morant possono diventare dannosi. Il problema mostra una delle più grandi disfatte in arrivo per la franchigia del Tennessee.
Considerando che i Grizzlies si trovano attualmente a circa 0.500 contro altre squadre con record in positivo e praticamente imbattuti contro squadre con record negativo, va fatta una considerazione: Ja Morant ha difficoltà ad affrontare le squadre più forti. E i Memphis Grizzlies perdono se Morant ha problemi. Difensori di stazza, più attenzione con trap difensive, più fisicità vicino e attorno al ferro sono tutti indici di una dura serata per Ja.
Prima che qualcosa di strano possa passare per la mente a qualcuno: no, Ja Morant non è bollito a 25 anni. Una semplice spiegazione per tutto potrebbero essere le già menzionate assenze per infortunio. Non è ancora riuscito a giocare più di 5 partite consecutive in stagione, saltando una o più partite di fila. Si è infortunato 3 volte prima che il calendario volgesse dal 2024 al 2025. Com’è possibile raggiungere il ritmo offensivo senza far parte del quintetto con frequenza? Nuovi moduli e schemi, con nuovi starter come Jaylen Wells e Zach Edey, i rookie. Se a tutto ciò si aggiunge il miglioramento di 2 giocatori di livello All-Star come Jackson Jr. e Desmond Bane, come può non influenzare i possessi che prima erano quasi tutti a disposizione di Morant? Inoltre, anche la stagione in corso, con il suo calendario, è un fattore da tenere in considerazione.
La soluzione
In breve, giocando maggiormente insieme e più compatti. Non si tratta di quanto effettivamente forti siano i Memphis Grizzlies contro squadre di alta classifica e contro quelle di fondo classifica. In ogni caso, Memphis ha da poco visto il suo quintetto superare insieme quota 100 minuti in campo.. e presto ne raccoglieranno i frutti.
Quindi, Morant, Bane, Wells, Jackson Jr. ed Edey sono al livello dei Golden State Warriors nel loro prime? Assolutamente no. E inoltre ci sono svariate ragioni per cui preoccuparsi di questa fase offensiva in vista dei Playoffs. Troppa libertà d’azione concessa a giocatori non pronti tecnicamente a creare dal palleggio o in corsa quanto Morant è causa di problemi. Inoltre, riusciranno a mantenere questo ritmo in una serie di Playoffs, in cui la ricerca dei match-up regna suprema? Domande che lasciano il tempo che trovano. Tuttavia si sta ancora apprendendo il valore dei Memphis Grizzlies con i loro “Big Three” in campo, oltre ai 2 rookie. A tutto ciò va aggiunto il recente ritorno di GG Jackson e quello prossimo di Vince Williams Jr., uniti alla reale possibilità che i Grizzlies possano battere un colpo prima della trade deadline – magari non proprio Jimmy Butler, ma qualche altro nome di rilievo.
I Memphis Grizzlies hanno più problemi in primavera che in inverno. Ma hanno tempo per lavorare e rimediare ai loro problemi, fintanto che Ja Morant resta in campo ad affinare il tiro. Che spesso è il suo tiro. I dati sono ancora in fase di acquisizione per poter definire questa fase offensiva in ottica dell’intera lega, ma se riuscissero ad adattare gli schemi con Ja più frequentemente in campo, ci sarebbe parecchio spazio per sperimentare. Quantomeno dovrebbero provarci. Perché, a un tratto, c’è bisogno che una star faccia la star per vincere ai più alti livelli della NBA. Senza commettere errori – e Ja Morant è la miglior star dei Grizzlies. Ma prima di correre bisogna imparare a camminare. Ciò si traduce nel portare tutto il roster in salute e allo stesso livello, affinché sia pronto per il finale di stagione, con priorità sulla post-season. Lo stile e il ritmo di gioco di Ja Morant non hanno raggiunto i suoi standard finora – specialmente di recente. Ma con un po’ di pazienza e di apertura mentale, il Ja visto in passato, capace di prendersi la ribalta di serata in serata, potrebbe tornare presto.