Come noto nell’ultima ora, Damian Lillard ha appena chiesto la trade dai Portland Trail Blazers, e la società farà di tutto per accontentarlo. La superstar, da parte sua, ha espresso il desiderio di unire le forze con Jimmy Butler e Bam Adebayo ai Miami Heat, ma tra i nomi menzionati ci sono anche Brooklyn Nets, in primis, e poi in secondo piano Philadelphia 76ers e Los Angeles Clippers, a cui aggiungere i San Antonio Spurs come dark horse (tutti i dettagli in aggiornamento QUI).

Ma quali sono i pacchetti necessari per arrivare al giocatore? Vediamo cosa ha da offrire ogni squadra, partendo dalle contender serie:

  • Miami Heat

I nomi da monitorare sono senza alcun dubbio quelli di Kyle Lowry ($29.7 milioni), Tyler Herro ($27 milioni) e Duncan Robinson ($18.2 milioni), prestando attenzione a asset secondari come Jaime Jaquez Jr., appena scelto al Draft 2023, Nikola Jovic e fino a due future first-round picks (2027+2029 o 2028+2030) – avevamo fatto un esempio QUI, quando ancora Oladipo era a roster. Resta fuori dalle trattative Caleb Martin, stando a Chris Haynes. Come fatto notare da Keith Smith di Spotrac, per il salary matching sarebbe necessaria l’inclusione di uno solo fra Lowry e Herro in un pacchetto con Robinson, altrimenti i Blazers dovrebbero cedere qualcos’altro – ipotesi Jusuf Nurkic vagliata nelle trattative, stando a Chris Haynes:


Non si tratta di un gran pacchetto per arrivare a una superstar di questo calibro, che – a differenza di Bradley Beal – non ha una no-trade clause, pertanto potrebbe essere girato ovunque a discrezione della franchigia, a seconda di quale sia il pacchetto più favorevole.

  • Brooklyn Nets

Le trade di James Harden, Kyrie Irving e Kevin Durant hanno fruttato asset infiniti in termini di first-round picks, tra cui tre scelte non-protette dai Suns in 2025, 2027 e 2029, una nel 2029 dai Mavericks e le proprie scelte nel 2028, 2029 e 2030, oltre alle possibilità di swap. Per il discorso fatto in chiusura del paragrafo precedente, non c’è proprio paragone su quale squadra sarebbe in grado di accontentare maggiormente i Trail Blazers, considerando anche i Draft rights su Noah Clowney e Dariq Whitehead, rispettivamente scelta numero 21 e 22 nel 2023.

Contratti per il salary matching ce ne sono, fra cui quello di Ben Simmons ($37.9 milioni), che da solo basterebbe guardando solo alle cifre. Nome in uscita è anche quello di Royce O’Neale, qualora servisse parlare di altri asset, mentre giovani come Day’Ron Sharpe o Cam Thomas potrebbero avere appeal per Portland. Cessioni di questo tipo non minerebbero la competitività dei Nets, che potrebbero schierare ancora Nic Claxton, Cam Johson, Mikal Bridges e Dorian Finney-Smith, tutti fit ideali per Lillard e pezzi essenziali per restare competitivi.

Dark Horses

  • Los Angeles Clippers

Anche LA non ha molti Draft asset a disposizione, con due scelte disponibili (2027+2029 o 2028+2030). In compenso, però, sono tanti i contratti brutti e cattivi a disposizione da inserire in un affare, già menzionati nelle proposte di trade per James Harden, nome caldo e associato ai Clippers negli ultimi giorni.

Norman Powell sarebbe un asset positivo, mentre Marcus Morris e Robert Covington, rispettivamente 17.2 e 11.7 milioni di dollari nel 2023/24, andrebbero a colmare il vuoto necessario al salary matching. Estremamente positivo, come asset, anche Terance Mann, che a soli $10.6 milioni sarebbe titolare di un contratto molto team friendly per un paio di anni, ma non è detto che i Clippers vogliano privarsene, trattandosi di un ottimo difensore sugli esterni. Discorso simile per Nicolas Batum, a $11.7 milioni, cedibile ma rivelatosi fin troppo prezioso per i velieri sulle due metà campo, grazie alla sua capacità di punire le difese da dietro l’arco e di agire difensivamente su più ruoli, utilissimo anche in aiuto.

  • Philadelphia 76ers

Difficile capire come potrebbero arrivare a Dame, se non rimpiazzando James Harden o cedendo il contratto di Tobias Harris, che recita oltre $39 milioni, ma in scadenza, e quindi potenzialmente garanzia di enorme spazio salariale per i Blazers a fine 2024. Stesso discorso per quello del Barba, anche lui in scadenza a fine 2024. Il problema è che i Sixers non hanno troppi asset, se non le proprie prime nel 2024, 2026, 2028, 2029 e 2030, e swap con i Nets nel 2027.

Un’inclusione di Tyrese Maxey, menzionata nei rumors degli scorsi giorni attorno a Harden, potrebbe cambiare probabilmente le carte in tavola, trattandosi di un asset giovane e di altissimo livello. Anche Jaden Springer e Paul Reed potrebbero essere eventuali giovani da tenere d’occhio, ma per adesso i 76ers non sembrano fra i favoriti per la corsa a Lillard – tanto che Yahoo Sports li avrebbe addirittura tagliati fuori.

  • San Antonio Spurs

Unica vera outsider, menzionata solo da Ramona Shelburne. Qui gli asset non mancano, e nemmeno lo spazio per costruire, ma si tratta di un contesto che non sarebbe competitivo fin da subito, probabilmente, nonostante la presenza di un talento che si prospetta generazionale come Victor Wembanyama. La coppia di quest’ultimo con Damian Lillard sarebbe integrante, ma il giocatore sarebbe l’ultimo a beneficiarne, non trattandosi realisticamente di una contender nel futuro prossimo.

Come detto, però, i Trail Blazers potrebbero benissimo decidere di accettare il pacchetto migliore e, qualora gli Spurs si dimostrassero davvero interessati, non avrebbero molti eguali, se non i già citati Brooklyn Nets.