FOTO: Bleacher Report

Questo contenuto è tratto da un articolo di Divij Kulkarni per Fadeaway World, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Patrick Beverley non si è attirato certo addosso le simpatie dei tifosi NBA nel corso della sua carriera, ma l’asticella fissata da quelli degli Oklahoma City Thunder è difficilmente raggiungibile, e risale a un episodio del 2013. Dopo un tentativo di palla rubata in Gara 2, ha urtato il ginocchio di Russell Westbrook, che ha concluso la partita, ma che si è dovuto poi ritirare dai Playoffs per infortunio al menisco. A quel punto, le cose per Beverley si sono fatte spaventose, come raccontato sul suo podcast in compagnia di Kendrick Perkins, allora compagno di Westbrook a OKC – il quale ha difeso però la giocata difensiva dell’ex Rockets, comprendendo che non fosse intenzionale:


“C’è stato quell’episodio fra me e Russ, ok? Ho avuto una pattuglia della polizia di guardia davanti a casa mia a Houston.”

Come raccontato da Beverley in un altro episodio:

“Ho ricevuto delle minacce di morte da un raccattapalle dopo quell’infortunio. Tornando a Houston, al mio fottuto primo anno in NBA, non capivo nemmeno cosa stesse succedendo. Hanno messo una macchina davanti alla mia casa. Io andai all’hotel, ero da solo al mio piano, un poliziotto alla porta. Si passavano delle immagini con la faccia stampata di un ragazzo. Aveva minacciato di uccidermi. Era roba seria!”

La pallacanestro è solo uno sport, ma giocatori come Patrick Beverley – che si costruiscono una reputazione da giocatore “sporco” – devono convivere con le tifoserie. Che la giocata su Westbrook fosse volontaria, o meno, ha messo fine a una lunga striscia di partite consecutive del giocatore dei Thunder, abbastanza da animare i supporter avversaria, per quanto si sia andati oltre con le minacce di morte.

Alla fine tutto si è sgonfiato, ma Beverley non si è mai scrollato di dosso questa reputazione, e molti fan lo odiano tutt’ora. Si tratta di un giocatore energico e molto sopra le righe, ma attentissimo sulla palla, grintoso e vocale, il quale non risulta troppo simpatico a causa di un tipo di gioco molto al limite. Se c’è qualcosa che però si è scoperto negli anni, è che ogni squadra abbia bisogno di un Patrick Beverley che porti energia e determinazione, con il solo focus sulla vittoria.