Questo contenuto è tratto da un articolo di Jim Souhan per The Minnesota Star Tribune, tradotto in italiano da Emil Cambiganu per Around the Game.


Anthony Edwards è cresciuto idolatrando Kevin Durant. L’anno scorso, al primo turno dei playoff, lui e i Timberwolves hanno spazzato via Durant e i Phoenix Suns.

Edwards ha passato gran parte delle Olimpiadi di Parigi a fare amicizia con LeBron James e a studiarlo, e ora lo descrive come un “fratello maggiore”. Oggi, Edwards e i Wolves sono a 48 minuti da un “gentleman’s sweep” contro LeBron e i Los Angeles Lakers.

Se Edwards ha il tuo poster sul muro, non è detto che ti stia venerando. Potrebbe stare pianificando la tua distruzione.

Dopo la prestazione dominante di Edwards nella vittoria per 116-113 dei Wolves contro i Lakers domenica al Target Center, i Wolves sono passati in vantaggio 3-1 nella serie e Edwards è a una sola partita dall’eliminare un’altra coppia di stelle.

L’anno scorso, lui e i Wolves hanno eliminato Durant e Devin Booker, poi hanno battuto i campioni in carica Denver Nuggets di Nikola Jokic e Jamal Murray, prima di perdere contro Luka Doncic e i Dallas Mavericks nelle finali della Western Conference.

Ora Edwards sta cercando di eliminare Doncic e James, e il suo approccio è stato tutt’altro che diplomatico.

In Gara 3, Edwards e James hanno riso insieme in campo durante un timeout.

In Gara 4, Edwards ha spinto James, poi ha lottato con lui, ottenendo un fallo che sarebbe potuto sembrare banale se non fosse stato per l’intento che c’era dietro.

È una battaglia fisica. Non dirò che volevo mandare un messaggio, ma… solo fargli capire che ci siamo anche noi. Non puoi semplicemente farci a pezzi per tutta la partita… Cercherò di entrare nella sua testa. Abbiamo giocato insieme per Team USA. È stato come un fratello maggiore per me. Si è preso cura di me, mi ha aiutato tanto a leggere il gioco, a migliorare l’intelligenza cestistica. Ora cerco solo di essere una spina nel fianco là fuori.

La spina sta facendo piazza pulita. Domenica, Edwards ha messo a referto 43 punti, 9 rimbalzi, 6 assist e una sola palla persa, trasformando il Target Center in una bolgia.

La sua calma e le sue scelte — parole raramente associate a lui nelle fasi finali delle partite per buona parte di questa stagione — hanno permesso ai Wolves di dominare i Lakers negli ultimi due quarti quarti.

Venerdì, i Wolves hanno superato i Lakers 30-20 nell’ultimo periodo. Domenica, hanno segnato 32 punti contro i 19 dei Lakers dopo essere stati sotto di dieci.

Nel primo minuto del quarto quarto, Edwards ha realizzato due triple. Ha segnato 11 punti nei primi 4 minuti e 17 secondi dell’ultimo periodo, riducendo il vantaggio dei Lakers a quattro punti. Poi ha servito l’assist per il canestro successivo dei Wolves e ha segnato tre tiri liberi per portarli in vantaggio 105-104 a 3:47 dalla fine. Ha trovato Donte DiVincenzo per un layup a 2:11 dalla sirena e ha subito un fallo da James, realizzando entrambi i liberi per portare i Wolves a +3 con 10,1 secondi sul cronometro.

È stata una lezione magistrale da parte di un giocatore che, per gran parte della stagione, sembrava aver bisogno di tornare a scuola.

In quattro partite di questa serie, Edwards ha collezionato 23 assist e solo 6 palle perse. In cifre approssimative, sta producendo quasi quattro assist per ogni palla persa nei playoff. In stagione regolare, il rapporto era di circa 1,5.

Ha attribuito i suoi progressi al vice allenatore dei Wolves, Chris Hines, che lo ha formato e messo alla prova.

È un giocatore speciale, e ha disputato una partita speciale.

Ovviamente è stata una battaglia quest’anno. Ma ora mostra compostezza. Prima lo chiamavo un battitore da fuoricampo, ma adesso sta colpendo molti più doppi e singoli, e quei giochi arrivano al momento giusto.

Credo che ora abbia capito dove sarà la difesa quando parte e dove sarà quando finisce. Mi parla, mi dice cosa vuole e cosa gli piace vedere in campo. Così cerchiamo di sistemare il campo di conseguenza.

La prestazione di Edwards è roba da grandezza, e lo sviluppo del suo gioco da parte dei Wolves è l’essenza dell’allenamento.

All’inizio della stagione, Edwards si faceva prendere dal panico quando vedeva certe difese. Ora prevede come batterle, come se il suo cervello da 23enne stesse finalmente raggiungendo il suo fisico esplosivo.

“Questi,” ha detto Edwards, “sono i momenti per cui vale la pena vivere.”