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Dopo lo scoppiettante titolo del 2020, le cose non sono state affatto facili per i Los Angeles Lakers, tantomeno per Anthony Davis e LeBron James. Quando una squadra fatica a ottenere risultati, i primi ad essere esposti mediaticamente sono i grandi nomi, in questo caso le due superstar assolute giallo-viola. E, come ormai noto, ogni singolo rumor tende a seminare zizzania.

Sulla questione è intervenuto proprio Anthony Davis in un’intervista per ESPN, a cura di Dave McMenamin. La star dei Lakers ha risposto alle domande sul rapporto tra lui e LeBron, tornando anche su una questione che aveva fatto abbastanza rumore. Nel corso della storica partita contro OKC, durante la quale James ha superato il record di Kareem Abdul-Jabbar, alcune immagini mostravano un AD totalmente distaccato in panchina.

L’ex Pelicans ha chiarito la questione, come scrive McMenamin:

“Quello che le telecamere non hanno visto è AD entrare nel tunnel della Crypto.com Arena accanto alla panchina, poco prima di quel tiro, per lanciare un urlo di frustrazione dopo aver visto la propria squadra faticare nel corso di una notte non incoraggiante e contro un avversario di metà classifica, consapevole dell’importanza di ogni partita. Nel momento in cui Anthony Davis è tornato, era un po’ spaesato e non conscio del fatto che il possesso storico di LeBron fosse in corso.”

Effettivamente, come dare torto a AD. I Lakers avevano un record negativo di 25 vittorie e 29 sconfitte entrando nella gara contro i Thunder, trasformatesi poi in 30 insuccessi e confermando le pessime impressioni avute da Davis nel corso della partita.

Le parole di AD a riguardo:

“Guardandoci da fuori, non lo sanno. Tra me e Bron è tutto apposto. Si può parlare dei nostri momenti, ma penso che si tratti solo di gente in cerca di storielle.”

“Io e Bron abbiamo una delle migliori relazioni in NBA, che sia fra duo o compagni. Ma loro non vedono questo, non sanno cosa facciamo fuori dal campo e il tempo che trascorriamo insieme. Vedono solo le cose che succedono in campo.”

Questo legame funge anche da motore per le ottime prestazioni di Anthony Davis, che si sofferma anche sul ruolo di mentore di LeBron James:

“Ovviamente mi ha insegnato moltissime cose sul gioco e sulla leadership. E penso si rifletta di più sul campo quando lui non gioca perché c’è bisogno che io lo faccia. Di solito, io vado là fuori a giocare e lascio che lui si occupi della parte vocale. Ma quando è fuori, serve qualcuno che alzi la voce ed è lì che mi dico: ‘Ok, è il mio momento di parlare’.”

Non solo un legame, dunque, ma anche un collante per la squadra, e questo sarà importantissimo per i Los Angeles Lakers nel tentativo di partecipare ai Playoffs. Se LeBron James dovesse tornare entro il termine della stagione (l’ultimo aggiornamento QUI), starà a lui e Anthony Davis prendere in mano le redini della squadra, adesso più che mai.