Per i grandi appassionati NBA, l’All-Star Weekend è un grande must. Per quanto si possa mettere in dubbio la partita della domenica, diventata un’esibizione priva di un qualunque spirito competitivo, è innegabile che ci siano svariati modi di godersi l’esperienza spalmata sui tre giorni, assistendo ai vari contest e ai nuovi formati. L’All-Star Friday non si sottrae a questa logica, anzi, serve ad aprire le danze e, grazie al Rising Stars – evento principale, che serve a lanciare i giovani volti NBA – è diventato negli ultimi anni piuttosto godibile – sempre rapportato allo spirito dell’esibizione. Ricordiamo come funziona il main event, alla sua terza stagione:
- mini-torneo a 4 squadre, diviso in 3 partite (2 semi-finali, 1 finale): 3 formate da Rookie e Sophomore NBA, 1 da giocatori di G-League
- i roster sono stati costruiti tramite Draft da 4 allenatori, nel caso del 2024: Pau Gasol, Tamika Catchings, Jalen Rose per le 3 squadre NBA, Detlef Schrempf per i G-Leaguers
- ogni partita si conclude al raggiungimento di un punteggio limite prestabilito, con canestro o tiro libero: 40 nel caso delle 2 semi-finali, 25 nel caso della finale. Alla fine della competizione viene assegnato il premio di MVP, per adesso ottenuto da Cade Cunningham (2022) e Jose Alvarado (2023)
Di seguito, ecco il programma degli incontri e i 4 roster, dove si possono leggere nomi del calibro di Victor Wembanyama, Chet Holmgren, Paolo Banchero e Jalen Williams. Gli infortunati (quelli con asterisco) sono stati sostituiti: Shaedon Sharpe da Jeremy Sochan, Dyson Daniels da Vince Williams Jr. e Ron Holland da Emoni Bates.
L’evento verrà introdotto, da tradizione, dall’NBA All-Star Celebrity Game, con le due rappresentative allenate da Shannon Sharpe e Stephen A. Smith, rispettivamente Pro-Football Hall of Famer e NBA Analyst, entrambi opinionisti per ESPN. Tra le tante celebrità, anche un po’ di Italia, con il ritorno di Gianmarco Tamberi, che lo scorso anno ha dato spettacolo.
Infine, giusto spendere due parole su alcune novità puramente “tecniche” che hanno a che fare con il parquet che verrà utilizzato durante il Celebrity Game e successivamente durante l’All-Star Saturday: il campo sarà full LED, come quello che abbiamo già visto QUI utilizzato in ambito FIBA, sviluppato dalla stessa compagnia, ASB Glass Floor. Questo è solo il più recente dei passi in avanti compiuti a favore dei fan, che siano a casa o in arena, nel tentativo di rendere l’esperienza visiva ancora più completa e (parzialmente) interattiva – il pubblico in primis potrebbe apparire sul campo da un’inquadratura o giocare, stratagemmi atti al puro e semplice intrattenimento. Prendendo le informazioni dal sito NBA, con la nuova tecnologia del campo sarà possibile vedere: variazioni di colore e design, video e replay, statistiche in tempo reale, animazioni localizzate con tracciamento dei giocatori, giochi interattivi per i fan nei timeout, animazioni immersive nel caso delle giocate più eclatanti. Il solo timore è quello di rimanere leggermente disorientati da tutte le immagini e i colori messe in mostra, ma anche questo rientra nell’ambito della curiosità per l’evento, no?