Adam Silver ha parlato della lunghezza della stagione, delle richieste di trade e dell’All-Star Game

Con la nuova stagione NBA ormai ai nastri di partenza, il commissioner Adam SIlver ha parlato, ai microfoni di ESPN, dei principali temi spinosi che riguardano l’amministrazione della lega.

Il primo non può che essere il load management (specialmente dopo la nuova regola per contrastarlo) e della lunghezza della stagione, seguito dalle richieste di trade delle stelle e dalla spettacolarità in calo dell’All-Star Game.

82 partite sono troppe? Il numero di incontri è la causa diretta degli infortuni? Silver non la pensa così:


Molti dicono che la stagione dovrebbe essere più corta, ma nessuno di noi la pensa in quel modo.

I dati non supportano quella tesi. Non ci sono più infortuni verso fine stagione, i giocatori non sono più portati ad infortunarsi dopo che hanno giocato 40 partite rispetto alla prima settimana della stagione, i dati dicono questo. Sfortunatamente, gli infortuni capitano.

Dopo le saghe dell’off-season con protagonisti James Harden e Damian Lillard, il commissioner non poteva non parlare delle richieste di trade:

Non è niente di nuovo nella lega, succede fin dall’inizio.

Ci sono giocatori che vorrebbero uscire dal loro contratto, e sono sicuro che ci sono squadre che vorrebbero non avere certi contratti con certi giocatori, ma l’aspettativa è che tutti rispettino i contratti firmati.

Se un giocatore è infelice, è un problema che va discusso dietro a delle porte chiuse, non deve diventare subito di pubblico dominio.

Quanto alle possibili riforme per l’All-Star Game, queste sono state le dichiarazioni di Silver:

Stiamo considerando qualche cambiamento per quello di Indianapolis di quest’anno.

Magari potremmo ritornare ad una formula più tradizionale. Ci siamo spinti verso questa formula a draft, ma storicamente era una partita tra Est e Ovest. Quindi ci stiamo pensando.