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Questo contenuto è tratto da un articolo di Jack Simone per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Prima dell’NBA Draft 2023 dello scorso 22 giugno, l’opinione generale su Jordan Walsh era quella di una possibile ottima risorsa difensiva. Tra i vari commenti e le opinioni espresse nei suoi confronti, Kevin O’Connor (The Ringer) ha sottolineato il suo “approccio resiliente”, mentre Adam Spinella (The Box And One) ha lodato la sua “concentrazione ed intelligenza in fase difensiva”; infine, un’analisi uscita su No Ceilings ha messo in evidenza la sua “abilità nel rendere la vita difficile agli avversari”.


Nella sua ex squadra, gli Arkansas Razorbacks, ha giocato al fianco di Anthony Black e Nick Smith Jr, mettendo in mostra tutta la sua grinta difensiva e creando quella che è stata definita “caotica armonia”. Ma le radici della sua solidità difensiva risalgono alla sua pre-adolescenza,e sono doti che vanno a nozze con il roster dei Boston Celtics, viste le loro scelte in entrata e in uscita nell’ultimo mese

Charles Stoker, storico allenatore e mentore di Walsh, ha raccontato che da piccolo erano evidenti i suoi limiti in campo, che però è riuscito ad affrontare e superare con grande determinazione:

“All’inizio, vederlo giocare non era granché. Lui mi odiava, alcune volte è persino uscito dalla palestra in lacrime, dicendo di non voler tornare più. In quel periodo Walsh non era in grado di mettere un piede davanti all’altro senza commettere fallo. Ma ha lavorato duro, credendoci tantissimo. E ben presto ha iniziato a vederne i risultati, nonostante fosse ancora molto giovane.”

Charles Stoker

Nei primi tre anni trascorsi alla Faith Family Academy di Dallas, Texas, il talento difensivo di Jordan Walsh è sbocciato definitivamente: nel solo anno da junior, è riuscito a mettere a referto 2.4 rubate e 2.3 stoppate a partita; successivamente ha vinto diversi titoli statali sotto la guida di Brandon Thomas, il quale ha affermato che per Walsh si tratti quasi di una questione personale quando si tratta di difendere e marcare gli avversari.

Nel 2019, però, Walsh ha deciso di “mettere in pausa” il suo focus sulla metà campo difensiva per provare a migliorare come attaccante. E il simbolo del successo del suo lavoro è la schiacciata con cui ha regalato al suo allenatore il quarto titolo consecutivo:

Ciò detto, non bisogna creare false aspettative: la sua energia è decisamente più efficace quando utilizzata a difesa del proprio canestro. E se è sato così finora, lo sarà a maggior ragione in NBA. Lo stesso Brandon Thomas ha sottolineato questo concetto:

“Walsh vuole sempre marcare il giocatore più forte della squadra avversaria, vuole questo tipo di sfide. Trascorre molto tempo a studiare filmati e tattiche per avere un vantaggio, non soltanto a livello fisico, sugli avversari. Ha una struttura fisica invidiabile e il suo obiettivo è diventare un difensore capace di fermare i migliori atleti dell’NBA.”

Brandon Thomas

Nel suo anno da senior, Walsh si è trasferito alla Link Academy di Branson, Missouri. Nello Show-Me State ha giocato al fianco di futuri prospetti NBA del calibro di Julian Philipps (ex Michigan State, selezionato tre posizioni prima dello stesso Walsh al Draft) e Felix Okpara (ex Ohio State). Nella sua unica stagione con la maglia della Link Academy, ha messo a referto 15.3 punti, 7.2 rimbalzi e 3.1 assist di media, e ESPN lo ha classificato come undicesimo miglior prospetto collegiale statunitense.

ll suo coach seguente, Eric Musselman, lo ha preparato per un futuro da role player, giocando in un roster in cui non mancava il talento offensivo, e in cui a Walsh sarebbe spettato il compito di gravitare attorno ai principali scorer e creatori di gioco; facendosi ovviamente carico dei compiti più impegnativi nell’altra metà campo. Stando alle parole di molti dei suoi allenatori, le statistiche non hanno un gran rilievo quando si parla di lui:

“Jordan Walsh è un vincente. Troverà sempre un modo di mettere il suo talento a disposizione della squadra, per vincere. Non dà molta importanza alle statistiche, tantomeno agli elogi. L’unica cosa che gli sta a cuore è vincere.”

Brandon Thomas

L’attuale assistant coach di Kansas State, Rodney Perry, che ha allenato l’ala diciannovenne alla Link Academy, è dello stesso avviso del collega Thomas:

“Non è mai stato timido o timoroso. Ha sempre parlato in nome della squadra. Se il team avesse dovuto raggiungere un obiettivo, chi li avrebbe motivati e spinti era Walsh. Per questo non ha mai avuto paura di nulla: ama competere e vuole sempre passare al livello successivo.”

Rodney Perry

Il 26 giugno, a quattro giorni da quando i Celtics hanno deciso di puntare su di lui alla 38esima scelta al Draft, Walsh ha preso parte ad un campo estivo a Cambridge, Massachussetts. Il camp è coinciso con la sua prima uscita ufficiale come membro dei C’s, e non appena è sceso in campo, è corso a salutare e dare il cinque ai piccoli tifosi bianco-verdi presenti, sfidandone poi alcuni in uno-contro-uno. Poi, ha risposto in maniera intelligente e molto matura alle domande poste dai media, rilasciando anche dichiarazioni interessanti sulle aspettative per la sua prima stagione da professionista.

“Jordan è un ragazzo davvero divertente. Lo dico col cuore, è un ragazzo molto allegro, mi mette sempre di buon umore, mi fa ridere. Il solo fatto di essere al fianco dei suoi compagni e amici lo rende una forza positiva, che tutti amano avere attorno, anche perché è quel tipo di persona che riesce a comunicare con chiunque.”

Charles Stoker

I tifosi hanno già trovato qualcosa di curioso ed extra-cestistico sul web: recentemente è stato trovato un video su Twitch in cui Walsh sfoderava una katana giapponese, il tutto indossando un cappellino dei Puffi…

A soli 19 anni, parrebbe che Walsh sia già in grado di bilanciare bene il suo animo giocoso con l’ambiente professionistico. Uno dei suoi coach in AAU, Aaron Espinosa, ha ribadito quanto il suo spirito sia di benefica influenza su chi lo circonda:

“Stare in sua compagnia è sempre divertente. Non è mai stato infantile e non ha mai creato problemi da quel punto di vista. Semplicemente, ha uno spirito allegro e gioviale, ama stare con ragazzi di ogni età.”

Aaron Espinosa

Divertirsi facendo divertire i tifosi è ciò che probabilmente lo renderà presto uno dei beniamini del TD Garden. Brandon Thomas è di questo avviso:

“Con lui si prende il pacchetto completo, quando si parla di professionalità e responsabilità di un atleta. Sa che è un privilegio ottenuto con i sacrifici, e non una cosa dovuta. Si assicura sempre di fare tutto ciò che è necessario affinché chi lo circonda apprezzi la sua presenza all’interno della squadra. Farà di tutto per rendere felice amici, colleghi e tifosi, e renderà questi ultimi ancora più felici di comprare il biglietto per veder giocare i Celtics. Darà tutto ciò che ha affinché questo accada.”

Brandon Thomas

I giorni del Draft sono stati movimentati per Boston, viste le trade imbastite da Brad Stevens. I Celtics si sono presentati con la 25esima pick, che hanno scambiato per varie al secondo giro. Alla fine è arrivato il solo Jordan Walsh, unico rookie bianco-verde in vista della prossima stagione. Dopo il Draft, Stevens ha dichiarato che si sentiva tranquillo nello scambiare la scelta al primo giro, perché aveva delle idee su chi sarebbe potuto arrivare alla 38esima. E Walsh era la prima opzione.

Coach Espinosa ha raccontato che anche il 19enne aveva messo i Celtics in cima alla propria lista dei desideri, specie dopo l’incontro con Stevens:

“Quello con i Celtics è stato il primo workout di Jordan. Il primo in assoluto, tra tutte le franchigie in NBA. Di ritorno dal workout l’ho incontrato e ne abbiamo parlato, ed era molto eccitato. Diceva cose del tipo: ‘li adoro, ho avuto un bellissimo colloquio con Brad. Ho la sensazione che quello sia il posto giusto per me’. Poi ha svolto anche altri workout con altri team, ma ha sempre sperato in cuor suo che Boston diventasse la sua casa.”

Aaron Espinosa

I Celtics volevano Jordan Walsh, e Jordan Walsh voleva i Celtics. E così, al Draft, Stevens lo ha scelto. Sapendo quello che stava consegnando a Joe Mazzulla: un giocatore energico, dinamico, con una grande etica del lavoro e mentalità difensiva, e che mette gli interessi di squadra prima di quelli individuali. 

“Questa è una grandissima opportunità per Jordan, considerando il suo punto di partenza e tutto il percorso che ha affrontato per arrivare dov’è adesso. Tutto ciò che ha sempre sognato sta diventando reale, e Boston gli ha già dimostrato amore e supporto. Apprezza e stima Brad Stevens per la fiducia che gli ha dimostrato.”

Charles Stoker

Le opinioni dei suoi precedenti allenatori fanno ben sperare i Celtics, e Walsh nelle prime uscite in Summer League ha già messo in mostra tutta la sua energia; nella partita contro i Los Angeles Lakers (25 punti, 10/20 dal campo) in particolare ha dimostrato di sapere come rendersi utile in attacco, con il tiro da fuori, i tagli nel pitturato e attaccando il ferro in transizione.

Dopo un’intensa azione difensiva, avvenuta nel corso di una scoring run di 17-5 per i bianco-verdi, Walsh ha fatto alzare in piedi l’intero Thomas & Mack Center di Las Vegas.

“Faceva parte del game-plan. Boston, la gente ci conosce e ci stima perché siamo combattivi, e questo è ciò che saremo in campo. Ci siamo riuniti a metà partita e abbiamo capito che per noi 10 punti di svantaggio non erano nulla, che potevamo farcela. Abbiamo deciso di lottare e abbiamo rimontato.”

Jordan Walsh

A meno di un mese dal Draft, i Celtics gli hanno offerto un contratto quadriennale, e sperano che si tratti di un giocatore in grado di dare un contributo già nei suoi primi anni.

“Jordan è pronto a guadagnarsi un posto in squadra e fare di tutto per aiutare i Celtics a raggiungere un livello superiore. Che, a questo punto, è quello di campioni NBA.”

Charles Stoker

Stando alle parole di chi conosce Jordan Walsh e lo ha allenato nel corso della sua carriera, sembrerebbe che i Boston Celtics abbiano aggiunto un ragazzo che incarna perfettamente la filosofia che coach Mazzulla vuole ricreare in squadra, nonostante le partenze di Smart e Grant Williams.