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Questo contenuto è tratto da un articolo di Jahlil Williams per Air Alamo, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Questo ragazzo non smette di stupire quando calpesta il parquet. Con tutto il rispetto per l’infortunato Jared McCain, il rookie Stephon Castle è stato il miglior giocatore del Draft NBA 2024, e non c’è da girarci intorno se si considerano le cose che ha fatto su entrambi i lati. Di recente ha affrontato i Thunder e la sfida non lo ha scosso neanche un po’. Il campione NCAA dell’anno scorso ha superato i 30 punti per la seconda volta in questa stagione, ha catturato otto rimbalzi, ha distribuito tre assist e ha messo in mostra una difesa tenace per tutta la notte. Non è colpa sua se OKC è un juggernaut che può segnare in ogni modo immaginabile. Se l’è giocata. Non è arrivata una vittoria, ma per questa squadra va bene così. L’obiettivo dovrebbe essere una scelta più alta possibile al Draft, ma questo non significa che non ci si possa godere un po’ di divertimento lungo la strada, e Castle ne ha fornito in abbondanza la scorsa notte.

La squadra aveva molti buchi da riempire nella scorsa stagione (ne ha ancora molti, ma solo qua e là). Sarebbe stato facile sbagliare il passato draft e cercare un giocatore con una qualità specifica ma circoscritta. Avrebbero potuto scegliere Dalton Knecht per il suo tiro o Donovan Clingan per la sua stazza, ma nessuno dei due avrebbe garantito il gioco a tutto tondo che Castle ha messo in mostra quest’anno. Hanno fatto la scelta giusta scegliendo un giocatore che ha un pedigree da vincente, versatilità e un livello di fiducia elitario in se stesso per fare tutte le cose che i tifosi degli Spurs hanno avuto il piacere di vedergli fare quest’anno. Di questo passo, non c’è modo che qualcuno lo superi per il titolo di Rookie of the Year, e lui porterà a San Antonio questo premio per il secondo anno consecutivo.

Guardare i nero-argento nella scorsa stagione è stato a volte difficile, perché è difficile guardare una brutta squadra. Ma l’emozione che tutti hanno provato seguendo Victor Wembanyama era evidente. Ha avuto una stagione speciale, con prestazioni che molti non hanno mai avuto modo di vedere da un rookie degli Spurs – e nella storia. Sono passati quasi 30 anni da quando hanno scelto Tim Duncan:

Anche se nessuno riuscirà a replicare l’anno da rookie dell’Alieno per un bel po’ di tempo, se non mai, Castle non è stato da meno, regalando un momento dopo l’altro di emozioni. È bello da vedere, esplosivo e si impegna a vincere le partite per questa franchigia. Non c’è niente di meglio, e a Brian Wright va il merito di aver fatto la scelta giusta lo scorso giugno.