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Questo contenuto è tratto da un articolo di Malik Pettiford per The Lead SM, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Quando il concorrente al premio MVP Shai Gilgeous-Alexander abbandona il parquet i suoi Oklahoma City Thunder riportano un Offensive Rating di 104.2. Si tratta di un risultato che viaggia di pari passo col 104.9 dei Washington Wizards, attualmente ultimi in NBA in questa specifica statistica. La carenza di produttività offensiva senza Gilgeous-Alexander è stata evidente nella sconfitta subita da OKC per mano dei Dallas Mavericks lo scorso venerdì 17 febbraio, col risultato di 106-98. In quella sconfitta i Thunder hanno tirato soltanto 12 volte dalla lunetta e segnato solo 22 punti dal pitturato, sottolineando la loro incapacità a sfondare le difese avversarie senza SGA. Questo è stato il leit motiv per la squadra dei Thunder nel recente passato, poiché anche con Shai sul parquet, gli avversari possono ancora provare ad ingabbiarlo o affrontarlo “semplicemente” con un raddoppio difensivo ultra-aggressivo. I Dallas Mavericks hanno impiegato una strategia simile nella post-season dello scorso anno, forzando giocatori come Jalen Williams e Chet Holmgren a generare conclusioni efficienti in situazioni da 4-vs-3. Il video sottostante raffigura un frangente dei Playoffs dello scorso anno, in cui Gilgeous-Alexander si è ritrovato ad affrontare parecchi raddoppi difensivi nelle sue penetrazioni, e subito dopo il suo passaggio l’offensiva è andata a scemare. 

I Thunder hanno spesso generato delle triple open, ma nonostante ciò molti dei loro tiratori hanno avuto dei problemi. Nel corso della serie, Luguentz Dort e Chet Holmgren hanno totalizzato 19 su 68 conclusioni da oltre l’arco – valide per il 27.9%. Nei Playoffs, quando i margini si assottigliano o si dilatano enormemente, poter confidare su una varietà di tiratori per poter vincere le sfide è difficile da ottenere – ed OKC non rappresenta un’eccezione. 

Cosa possono fare i Thunder per risolvere questo problema?

Gli Oklahoma City Thunder possono lavorare per diversificare i loro approcci offensivi quando Shai Gilgeous-Alexander è in campo per controbilanciare l’aggressiva difesa che quest’ultimo è costretto ad affrontare. Ciò può coinvolgere anche mosse ed azioni di secondaria importanza, lontano dal pallone, per mantenere i difensori affidabili per marcare i loro diretti avversari. Se la maggior parte dei possessi si svolge con molti giocatori stazionari in fase offensiva mentre SGA tenta di scardinare la difesa avversaria da solo, i difensori in aiuto sono meno propensi ad essere penalizzati nell’anticipare le rotazioni. Alcune di queste azioni in secondo piano consistono anche in granitici blocchi e chiusure per liberare i tiratori. Idealmente queste occasioni dovrebbero essere create sul lato debole, lontano dal pallone, coinvolgendo sia il difensore in marcatura sul bloccante che quello sul destinatario del blocco. Ovvero, il cosiddetto Hammer Screen – per l’appunto, un blocco costruito sul lato debole per permettere al tiratore di concludere smarcato dall’angolo, cambiando lo schema di gioco. In molti probabilmente ricorderanno ancora questo buzzer beater di Danny Green nel 2019, originato da un Hammer Screen di Dwight Howard.

In situazioni analoghe gli avversari potrebbero attuare uno switch, ma facendolo minerebbero le loro possibilità di assicurarsi rimbalzi difensivi. Inoltre, i Thunder possiedono dei giocatori offensivi in grado di trarre vantaggio dai mismatch creati dai cambi di marcatura.

Potenziali miglioramenti del roster

Quando Shai Gilgeous-Alexander è in panchina, gli Oklahoma City Thunder potrebbero trarre profitto dallo schierare un altro ispiratore di gioco o un tiratore off-ball. Alcuni fan NBA hanno suggerito l’idea di acquisire Collin Sexton o Cameron Johnson per avere un’ulteriore spinta offensiva. Sexton si trova nel bel mezzo di una stagione impressionante con gli Utah Jazz. Ha una media di 18.3 punti a partita con il 60% di True Shooting, e viaggia con una percentuale da career-high del 41.6% dal perimetro. Anche Johnson sta disputando un’ottima stagione con i Brooklyn Nets. Ha a referto vari career-high nella sua casella delle statistiche, tra cui 19.5 punti di media ed la percentuale di True Shooting del 66.9%; inoltre, Cam completa il tutto mettendo a referto il 42.6% da 3 punti su 7.6 tentativi a partita. Entrambi sono giocatori molto talentuosi, che costerebbero ai Thunder un giocatore ed almeno 1-2 scelte al primo giro del Draft. Inoltre, i Thunder rischierebbero di disgregare la loro proverbiale coesione difensiva se dovessero scegliere di attuare una trade del genere prima del 6 febbraio. 

Ma è davvero un problema di cui preoccuparsi?

Anche col persistere di questo problema, gli Oklahoma City Thunder potrebbero ancora mettere in bacheca il loro 1° Titolo NBA nella storia della franchigia. Negli ultimi anni, squadre come i Golden State Warriors o i Los Angeles Lakers hanno vinto Titoli nonostante alcune defezioni offensive parecchio analoghe. Ma con una delle migliori fasi difensive della lega ed un giocatore di livello MVP come Shai Gilgeous-Alexander, il Larry O’Brien Trophy potrebbe essere sempre più vicino nel suo viaggio verso Oklahoma City.