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© 3CB Performance

La superstar dei Los Angeles Clippers, Kawhi Leonard, ha saltato diverse partite questa stagione per “load management” (“gestione del carico di lavoro”), una strategia già messa in atto dallo stesso in passato (con successo), giocando solo 60 partite di Regular Season sotto la guida dello staff medico dei Raptors.


Nell’estate del 2017 Leonard ha sviluppato ciò che le diagnosi dello staff medico dei San Antonio Spurs hanno chiamato “tendinopatia al quadricipite destro”. L’infortunio gli ha fatto giocare solo 9 partite quell’anno, e la gestione della situazione lo ha portato alla rottura con gli Spurs. In aggiunta alla tendinopatia, attraverso ulteriori esami a cui Kawhi si è sottoposto presso medici specialisti a New York, è stata scoperta una profonda contusione al quadricipite destro. Se un versamento sanguigno forma un grumo sulla contusione (detto ematoma), può causare lo sviluppo di depositi induriti di calcio e possibilmente anche crescita ossea in quell’area (nota come “miosite ossificante”). Ciò può condurre a funzione alterata del muscolo, dolore persistente e disagio.

Durante la serie delle Finali di Conference 2018/19 (Raptors-Bucks), Leonard ha iniziato a zoppicare sulla sua gamba sinistra – visibile a tutti dopo una schiacciata in Gara 6, da cui era atterrato molto goffamente. Comunque, Kawhi è stato in grado di giocare nonostante il problema e condurre i Raptors alla vittoria del primo titolo della storia della franchigia canadese; ma il fastidio ha continuato ad assillarlo per tutta l’estate.

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I pochi dettagli riguardo l’infortunio rilasciati all’epoca da Sam Amick e Joe Vardon sostenevano si trattasse di un infortunio così detto “compensatorio”, dovuto alla preferenza del cestista nel caricare maggiormente la gamba e il quadricipite destro. Maggiori informazioni riguardanti quest’infortunio sono divenute pubbliche più avanti, quando Kawhi ha saltato la sua seconda partita stagionale per gestire il carico e lo stress di lavoro sul muscolo, e la NBA ha multato Doc Rivers per aver dichiarato che il giocatore stava bene, nonostante i Clippers avessero fornito delle prove alla Lega per giustificare la necessità dell’MVP delle Finals di saltare alcune partite. Perciò l’NBA ha emesso una dichiarazione chiarificatrice che affermava che Leonard stesse soffrendo di tendinopatia al tendine rotuleo sinistro e che fosse stato approvato per lui un piano di allenamento per il controllo del carico di lavoro.

COS’È LA TENDINOPATIA?

Il temine “tendinopatia” significa letteralmente “patologia ad un tendine”. L’infortunio viene classificato in una scala di tre stadi, indicanti (in maniera crescente) la gravità dello stesso.

Il primo stadio è detto “tendinopatia reattiva”. Si tratta di un adattamento a breve termine del tendine a un improvviso aumento di stress. In questo caso il tendine risulta tipicamente ispessito ed irrigidito, ma è ancora recuperabile.

Il secondo stadio è detto “tendine in disfacimento” ed è un’evoluzione del primo stadio che incorre quando il tendine continua a intraprendere livelli di lavoro inappropriati, rendendo molto difficile recuperare la forma originale. In questo stadio, la disorganizzazione delle fibre e cellule tendinee è visibile attraverso una risonanza magnetica, che è anche il metodo di diagnosi più frequente.

Il terzo e ultimo stadio è detto “tendinopatia degenerativa”. Spesso accade agli atleti che sovraccaricano continuamente i tendini. A questo stadio, i danni nella struttura del tendine, caratterizzati da morte cellulare e disorganizzazione generale delle fibre tendinee, sono irreversibili e il recupero pressoché minimo.

DI QUALE STADIO È L’INFORTUNIO DI KAWHI?

Ufficialmente non si conosce lo stadio della tendinopatia di Kawhi, e difficilmente lo si verrà a sapere, ma ci sono alcuni indizi da cogliere che possono indicare la gravità del suo infortunio. Basandosi sulla lunga natura della sua tendinopatia al quadricipite destro, il fatto che i Raptors e l’entourage di Leonard ritenevano che dovesse accuratamente affrontare il problema (che lo ha poi costretto a compensare sulla gamba sinistra durante il corso della stagione e soprattutto dei Playoffs), e ricordando che il suo staff ha ripetutamente definito la gestione del carico di lavoro un prerequisito fondamentale durante gli incontri nella free agency, si può dedurre che il quadricipite destro di Kawhi si trovi nel secondo stadio, di disfacimento tendineo.

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Considerando le voci che danno la tendinopatia al tendine rotuleo sinistro sviluppata nel corso dello scorso anno, il fatto che Leonard abbia continuato a giocare sul dolore durante i Playoffs (a causa della posta in gioco, che non gli ha permesso di riposare), e il modo in cui l’infortunio ha inciso dopo il riposo e la riabilitazione estiva, si può stabilire che essa sia invece del primo stadio, più precisamente tra il primo e il secondo.

LA NECESSITÀ DI GESTIRE I CARICHI DI LAVORO

A prescindere da qualsiasi stadio della sua tendinopatia, ciò che si sa per certo è che la natura del suo infortunio può peggiorare progressivamente senza un efficace gestione preventiva. La parte fondamentale di questa gestione preventiva sta nell’apporre appropriati carichi di lavoro senza sovraccaricarlo, detta appunto “gestione del carico”. Il giusto ammontare di carico renderà il tendine capace di adattarsi e rafforzarsi, mentre carichi inadatti potrebbero aggravare l’infortunio (e conseguente crescita di stadio).

Perciò, Kawhi sta usando la gestione del carico per bilanciare la sua attività e ridurre ogni peggioramento della tendinopatia. C’è bisogno che questo lavoro venga portato avanti durante tutta la stagione – senza tenerne in conto la fase – per mantenere i tendini robusti ed elastici. La relazione tra lavoro e tendini può essere molto delicata, perché una volta patita la tendinopatia è difficile recuperare.

ESEMPI DI TENDINOPATIA

L’ex guardia dei Lakers, Josh Hart, iniziò a soffrire di tendinopatia al tendine rotuleo destro durante la Summer League 2018. Continuò a giocare fino a gennaio, finché divenne impossibile per lui scendere in campo. Per contrastarla ha fatto ricorso ad un’iniezione di PRP (Plasma Ricco di Piastrine), rivelatasi fallimentare, per poi sottoporsi a una procedura detta “sbrigliamento ultrasonico del tendine” per rimuovere le fibre danneggiate.

Un secondo esempio è il centro dei Sixers, Joel Embiid, che ha perso diverse partite per ridurre il carico lavorativo e sottoporsi a una riabilitazione specifica per la sua tendinopatia al tendine rotuleo sinistro. Tuttavia, Joel ha continuato a lottare con l’infortunio durante la post-season, culminato con l’assenza in Gara 3 dei Sixers durante il primo round dei Playoffs nella serie contro i Nets. La tendinopatia è un fattore chiave che spiega la recente perdita di peso di Embiid, e per Phila la gestione preventiva dei suoi carichi di lavoro continua a essere un’assoluta priorità.

CONCLUSIONI

Kawhi sta avendo a che fare una tendinopatia bilaterale alle ginocchia che necessita di essere curata efficacemente e preventivamente attraverso la modulazione dell’attività, dell’intensità e del carico del lavoro. Load management.

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È una situazione molto delicata, che potrebbe riflettersi sulle prestazioni del giocatore. Un calo rispetto alla stagione scorsa e una delle peggiori medie realizzative da oltre l’arco sono dietro l’angolo, ma è necessario che Kawhi e i Clippers siano furbi riguardo il trattamento delle sue ginocchia e il numero di partite in cui dovrà assistere i compagni da bordo campo.

Leonard è ben consapevole di cosa potrebbe accadere se si spingesse troppo oltre. Non implementare la gestione del carico di lavoro in questo stadio del suo infortunio sarebbe da irresponsabili riguardo la sua salute e la sua carriera.

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Questo contenuto, prodotto da Rajpal Brar per 3CB Performance e tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game, è stato pubblicato in data 9 dicembre 2019.

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