
Questo contenuto è tratto da un articolo di Logan Stacy per The Lead Sports Media, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
Il nome di Zach LaVine è tornato a far capolino nelle voci di mercato dopo che i Chicago Bulls non sono riusciti a trovare un pretendente per il due volte All-Star nella scorsa stagione, quando l’ostacolo principale è stato un infortunio al piede che ha richiesto un intervento chirurgico. Questo ha messo fuori gioco LaVine e ha chiuso in anticipo il suo 2023/24. Tuttavia, ora che il 29enne è in salute e sta giocando a un livello da All-Star, la domanda rimane: verrà scambiato? Per capire se una cessione di LaVine sia realistica, è importante rivedere il motivo per cui il suo nome è emerso nelle discussioni di mercato dello scorso anno. Le notizie indicavano che il giocatore e l’allenatore dei Bulls Billy Donovan avessero un rapporto incrinato all’inizio della stagione, sembrava che LaVine fosse infelice a Chicago, ma il suo infortunio e il suo pesante contratto rendevano impraticabile una cessione.
In questa offseason, però, i Bulls hanno dato priorità alla costruzione attorno a LaVine, scambiando DeMar DeRozan, allontanandosi dagli isolamenti e acquistando Josh Giddey per enfatizzare uno stile di gioco più veloce. Secondo Donovan, LaVine ha abbracciato questa nuova direzione. “Sta scendendo in campo e correndo davvero. Sta cercando di aiutarci a stabilire un’identità di stile di gioco“, ha detto Donovan. LaVine e i Bulls sembrano essersi impegnati l’uno con l’altro a venirsi incontro in questa stagione e la sua cessione non è più una priorità per Chicago come lo era l’anno scorso.
Il contratto di LaVine e il nuovo CBA
Il contratto di LaVine complica le discussioni sugli scambi. L’attuale Contratto Collettivo (CBA), entrato in vigore nel 2023, impone il salary-matching negli scambi. Le squadre che superano il secondo tetto salariale – fissato a 188.9 milioni di dollari – non possono ottenere in uno scambio cifre maggiori in stipendi di quelle che spediscono. Con LaVine che guadagna 43 milioni di dollari in questa stagione, è difficile trovare una corrispondenza salariale in uno scambio. I Bulls devono trovare una squadra che faccia quadrare i conti o coinvolgere una terza per facilitare l’affare. I Denver Nuggets sono stati recentemente collegati a LaVine da voci di mercato, con una proposta di accordo incentrata su Michael Porter Jr. e Zeke Nnaji, ma i rapporti indicano che i Bulls non sono disposti ad accollarsi il contratto di Nnaji, facendo arenare le trattative. La difficoltà di scambiare contratti voluminosi è un problema che riguarda tutta la lega. Nel corso di una tavola rotonda di ESPN, gli analisti hanno discusso le difficoltà di scambio dei giocatori più importanti nell’ambito dell’attuale CBA:
“Potrebbe non essere una risposta divertente, ma per me non c’è nessuno”, ha detto Tim Bontemps, senior writer di ESPN, alla domanda su quali stelle saranno scambiate alla deadline: “A meno che non vengano scambiati giocatori con stipendi importanti, è difficile che una grande stella si muova nel prossimo mese”. Bobby Marks, insider del Front Office di ESPN, ha aggiunto, con un linguaggio da baseball: “Aspettatevi più singole e doppie, meno triple e fuoricampo quando si tratta di transazioni”.
Le migliori destinazioni per LaVine
Se una squadra volesse acquistare LaVine, dovrebbe essere giovane, capace di ottenere risultati e disposta ad adeguarsi al suo stipendio. Ecco tre squadre che fanno al caso nostro:
- HOUSTON ROCKETS
I Rockets vantano un roster giovane e di talento e sono attualmente secondi nella Western Conference. L’aggiunta di un realizzatore veterano come LaVine potrebbe aiutare Houston a raggiungere i Playoffs. In cambio, i Bulls potrebbero ricevere Jabari Smith Jr, che ha recentemente subito un infortunio alla mano, e Dillon Brooks – prima dell’infortunio, il tempo di gioco di Smith si è ridotto a causa dell’emergere di Amen Thompson e Tari Eason. Questo scambio potrebbe essere vantaggioso per entrambe le squadre, per i Rockets in ottica Playoffs e per i Bulls grazie all’aggiunta di una giovane risorsa come Smith, scelto tra i primi 3 nel proprio Draft e appena 21enne.
Trade:
- Houston Rockets: Zach LaVine
- Chicago Bulls: Jabari Smith Jr., Dillon Brooks, Jeff Green
- ORLANDO MAGIC
I Magic sono quarti nella Eastern Conference nonostante la mancanza di giocatori chiave come Paolo Banchero e Franz Wagner per la maggior parte della stagione. Se Orlando è seriamente intenzionata a competere ai Playoffs, lo scambio con LaVine potrebbe essere una mossa strategica, che per i Bulls avrebbe senso se volessero spostare il contratto di LaVine. In cambio, Chicago acquisirebbe due guardie e una giovane ala, Jett Howard, che proviene da Chicago.
Trade:
- Orlando Magic: Zach LaVine
- Chicago Bulls: Cole Anthony, Kentavious Caldwell-Pope, Jett Howard
- DETROIT PISTONS
I Pistons sono tranquillamente a una sola partita dal quinto posto nella Eastern Conference. LaVine sarebbe perfetto per affiancare Cade Cunningham, dando a Detroit la spinta necessaria per competere. Come nel caso dei Magic, questo affare avrebbe senso per i Bulls solo se intendessero cedere LaVine, anche se non hanno ancora manifestato la volontà di farlo. I Bulls avrebbero anche la possibilità di scambiare ulteriormente Harris o Hardaway per altre scelte al Draft.
Trade:
- Detroit Pistons: Zach LaVine
- Chicago Bulls: Tim Hardaway Jr., Tobias Harris, 2025 second-round pick via Toronto
Uno scambio non è troppo realistico
È improbabile che LaVine venga scambiato alla trade deadline a causa della complessità del suo contratto e della riluttanza di Chicago ad assorbire ulteriori contratti. Inoltre, i Bulls hanno fatto fatica alla trade deadline nelle ultime tre stagioni, è più probabile che cedano giocatori con contratti minori, come Nikola Vucevic, Ayo Dosunmu e Patrick Williams.
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