
Prime mosse di apertura di questa free agency, e prime conferme, come quella appena arrivata da Shams Charania: James Harden resterà con i Los Angeles Clippers, dopo aver firmato un’estensione di due anni del valore di $70 milioni. Il contratto, come spiegato ancora dallo stesso Shams, include una player option per il secondo anno. La guardia non si smuoverà dunque dalla California, dopo una stagione altalenante e senz’altro deludente, che ha visto i biancoblu uscire al primo turno di Playoffs contro i Dallas Mavericks. Riusciranno, anche con l’imminente addio di Paul George, a provare a competere nuovamente?
La presenza della MLE è significativa per i Clippers, che hanno ancora margine di manovra per migliorare a causa/grazie a l’uscita di Paul George. Questo nucleo, così com’è al momento, anche se al 100% integro, non ha chance di giocarsela nella Western Conference, ma le chiacchiere per uno scambio di Russell Westbrook e un po’ di rumors sulle trattative per Klay Thompson sembrano indicare che il front office sia prontissimo a muoversi. La presenza di James Harden dovrà convertirsi in un aumento di carico in mano all’ex 76ers, compito che ha svolto egregiamente nei suoi anni di prime ma che tende un po’ a gravargli sulle spalle adesso, quando è costretto a creare con continuità e non a svolgere egregiamente un ruolo da facilitatore – cercando la via del canestro solo più sporadicamente. C’è ancora un po’ di benzina nel serbatoio di James Harden ma, per metterlo in moto senza intoppi, ai Clippers serve migliorare questo roster.