
Paul George era sicuramente il free agent più chiacchierato, sia perché era il più forte, sia perché era conteso da numerosissime franchigie. Golden State, Orlando e le altre non son riuscite a convincere l’ormai ex Clippers che, alla fine, ha scelto i Philadelphia 76ers di Joel Embiid. George ha firmato un contratto onerosissimo, un quadriennale da 212 milioni di dollari complessivi così suddivisi:
- 2024/2025: $49.2M
- 2025/2026: $51.7M
- 2026/2027: $54.1M
- 2027/2028: $56.6M (player option)
Una firma pesante che serve a Philadelphia per restare competitiva e per dare anche un segnale alla sua stella sulla volontà di provare a vincere. Nella stagione appena conclusa il percorso ad est è sembrato molto più “agile” rispetto a quello proposto dalla Western Conference, ma con i Knicks che sono arrivati a Bridges e questi Sixers di Embiid, Paul George e Maxey, anche la Eastern Conference diventa molto interessante. Philadelphia è ufficialmente iscritta alla caccia ai campioni dei Boston Celtics in carica. Non sono da sottovalutare, in tal senso, gli accordi arrivati con Kelly Oubre Jr. e Eric Gordon a basso prezzo e che saranno ufficiali solo dopo aver utilizzato il rimanente cap space, lasciando ai Sixers ancora spazio per operare ($9.2 milioni in cap space, tagliando eventualmente Paul Reed) con potenzialmente 7 giocatori a contratto, inclusa la first-round pick Jared McCain e Tyrese Maxey, che verrà aggiunto solo ultimate tutte le mosse – restricted free agent che si sta aspettando a firmare per lasciare intatto il cap space, ma già destinato a rimanere con un 205×5. Questa la proiezione di Keith Smith di Spotrac:
La presa di Paul George può essere ideale pensando al fit con Joel Embiid, trattandosi di un giocatore abile senza palla, ma capace sia di trovarsi da solo il proprio tiro che di creare palla in mano – seppur non con la qualità, per dire, di un Jimmy Butler, altro nome corteggiato dai Sixers. Dal punto di vista difensivo, inutile specificare che si tratti di un PoA ancora valido, pur avendo perso qualche passo, nonché di un ottimo giocatore in aiuto – in questi anni, uno dei migliori low-man in circolazione. Per il resto, è tutto noto: il sistema offensivo si baserà sempre su Joel Embiid, circondato da tiratori e da un paio di stelle o borderline tali (Maxey, George) capaci tanto di attaccare il closeout quanto di agire da creator in assenza del camerunense o nei possessi in cui si prenderà qualche giro di riposo. Quello che fa più paura, adesso, riguarda la condizione fisica: Paul George ha 34 anni ed è injury prone, ricordando che ha perso buona parte della stagione 2021/22 e saltato i Playoffs 2023 rompendosi proprio a fine stagione. E lo storico di Joel Embiid non è da meno, anzi, probabilmente ancora peggio. Una delle principali ragioni per cui il progetto Clippers ha fallito riguarda i problemi fisici delle due superstar, Kawhi Leonard e PG, così come molte delle eliminazioni ai Playoffs dei 76ers sono figlie di infortuni – anche secondari – dell’uomo franchigia. Il progetto è ancora una volta interessante nella città dell’amore fraterno. Adesso, serve solo iniziare a pregare.