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Questo contenuto è tratto da un articolo di Cal Durrett per Air Alamo, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Gli Spurs sono attualmente proiettati verso l’ottava e la quattordicesima scelta assoluta nel draft NBA del 2025, e ciò offre loro una gigantesca opportunità di risolvere due dei loro maggiori problemi. Il tiro e la taglia sono due difetti ai quali San Antonio deve dare priorità, e nella classe del Draft di quest’anno ci sono molti tiratori, ali e centri tra cui scegliere. Tuttavia, negli ultimi anni la franchigia texana non è stata così infallibile quando si è trattato di scegliere i giocatori, quindi sarebbe opportuno che facesse tesoro di queste tre lezioni apprese col tempo al momento del draft di giugno prossimo:

3) I San Antonio Spurs devono diffidare dell’approccio “draft-and-stash”.

Per una squadra che ha reso famoso l’approccio “draft-and-stash”, negli ultimi anni ha in gran parte abbandonato questo metodo di selezione al primo turno. Dalla debacle del 2015 di Nikola Multinov, in cui gli Spurs hanno sostanzialmente bruciato una first-round pick, non hanno più scelto di tenere una prima scelta all’estero. Ricordiamo che nel 2015 San Antonio scelse Multinov, un lungo serbo noto per i suoi rimbalzi e la sua capacità di concludere al ferro, al 26° posto assoluto. Tuttavia, è probabile che la scelta fosse dovuta alla sua volontà di rimanere all’estero: San Antonio credeva di aver bisogno di un draft-and-stash per poter rifirmare Danny Green e Kawhi Leonard e per avere abbastanza spazio per firmare LaMarcus Aldridge. Sono riusciti a fare tutte e tre le cose e avevano abbastanza spazio per firmare la loro scelta al primo giro, ma hanno scelto di non farlo. Ad oggi, il giocatore non è ancora arrivato a giocare in NBA e i suoi Draft rights sono stati scambiati dopo diverse stagioni di attesa per il suo debutto in nero-argento. San Antonio non può permettersi di sprecare le prime scelte, e ha rinunciato a del talento importante per il draft-and-stash di un archetipo che già allora sembrava superato.

Le scelte al secondo giro sono diverse, poiché la probabilità che alcuni giocatori riescano a sfondare nell’NBA è molto più bassa, ma gli Spurs devono essere in grado di aggiungere first-round pick, che possano iniziare immediatamente a sviluppare le loro capacità con l’aspettativa di fornire il proprio contributo.

2) Gli Spurs non devono puntare troppo sul talento

Nella decisione forse più scellerata degli ultimi 25 anni, gli Spurs hanno scelto Joshua Primo al 12° posto nel 2021, quando la maggior parte delle previsioni non lo dava al primo giro. Magari avrebbe anche potuto far fruttare il fatto di essere stato scelto così in alto, ma la situazione che ha portato al suo rilascio ha definitivamente posto una pietra tombale su un progetto già ricco di dubbi in parenza. D’altra parte, la maggior parte dei tifosi degli Spurs voleva che scegliessero Alperen Sengun, e avevano ragione.

San Antonio non può ripetere l’errore, soprattutto se c’è la possibilità di fare uno scambio sensato. Squadre come i Brooklyn Nets, che hanno quattro scelte al primo turno, potrebbero essere un’opzione se gli Spurs avessero bisogno di una trade “a scendere”. C’è da dire che, quando si ha la possibilità di prendere il giocatore che si pensa possa eccellere, si può anche sceglierlo. Tuttavia, se il giocatore in questione è previsto intorno alla 10 o alla 20, allora potrebbe essere sensato effettuare una trade per una scelta più bassa in modo da ottenere una risorsa aggiuntiva, senza rinunciare al prospetto preso di mira.

1) Gli Spurs devono prendere il miglior giocatore disponibile, senza ignorare il fit

Questa lezione può sembrare contraddittoria, quindi serve fare chiarezza. Gli Spurs devono prendere il miglior giocatore disponibile all’ottavo e al quattordicesimo posto, ma devono tenere conto dell’adattamento al roster. Ad esempio, in un precedente mock draft si pensava che gli Spurs avrebbero scelto il centro Khaman Maluach, alto quasi due metri e venti. Si tratta di un prospetto intrigante, che arriva con l’attesa di trasformarsi in un ottimo centro titolare. Tuttavia, gli Spurs hanno già Wembanyama in quintetto e lui ha prosperato giocando da unico lungo, così come la squadra quando è stato in campo. Abbinarlo a un altro centro, presumibilmente per un lungo periodo, non avrebbe senso. Maluach è destinato a diventare un dominante protettore del ferro e rimbalzista, con una discreta possibilità di mettere a segno tiri anche al di fuori del dunker spot a a un certo punto della sua carriera. È possibile che possa essere un Jakob Poeltl plus, ma San Antonio potrebbe fare un passo indietro in attacco se dovesse trovarsi a dover accoppiare lui, Fox, Castle, Vassell e Wembanyama. Dal punto di vista difensivo, di contro, potrebbe essere una formazione formidabile, ma se c’è un prospetto che la squadra ritiene abbia un potenziale simile e rappresenti allo stesso tempo un miglior fit, allora è opportuno tenerne conto.