
In una volta sola, si sono sistemati due dei nomi più caldi di questa trade deadline: De’Aaron Fox e Zach LaVine, che approderanno rispettivamente ai San Antonio Spurs e ai Sacramento Kings. Lo scambio, a tre squadre includendo i Chicago Bulls, negli ultimi giorni è stato caldeggiato soprattutto da svariati reporter dell’Alamo (FOX SA), dove l’arrivo dell’ormai ex point guard dei Kings sembrava cosa certa, in attesa di definire il pacchetto e le squadre coinvolte. Secondo i vari report, lo scambio completo è ancora in aggiornamento, ma dovrebbe presentarsi grossomodo così:
Kings ricevono: Zach LaVine (Bulls), Sidy Cissoko (Spurs); tre first-round pick: 2025 di Charlotte protetta top-14 da San Antonio, che sicuramente si trasformerà in due second-round pick 2026 e 2027; 2027 di San Antonio non protetta; 2031 di Minnesota, tramite San Antonio, non protetta. Tre second-round pick (2025 di Chicago via Spurs, 2028 di Denver, ricevono indietro la propria 2028)
Spurs ricevono: De’Aaron Fox, Jordan McLaughlin (entrambi dai Kings)
Bulls ricevono: Zach Collins, Tre Jones, Kevin Huerter, prendono indietro la propria first-round pick 2025 da San Antonio
Il recap, insomma, è che gli Spurs per arrivare a De’Aaron Fox hanno ceduto quattro first-round pick: una che si trasformerà in due seconde (Charlotte), una rispedita ai Bulls ma già precedentemente protetta, una è la propria del 2027 e l’altra è quella ottenuta al passato NBA Draft dai Timberwolves, che si sono assicurati Rob Dillingham. Senza dubbio un bel Draft capital ma, come fa notare Yossi Gozlan di HoopsHype, gli Spurs sono ancora ricchissimi di asset per migliorare la squadra in futuro attorno al nuovo duo composto da De’Aaron Fox e Victor Wembanyama – ricordando inoltre che non hanno sacrificato né Castle, né Vassell, né il contratto strategico di Keldon Johnson:
Quanto ai Kings, lo scambio di Fox era annunciato da qualche giorno, e ne avevamo parlato nella nostra guida alla trade deadline. Quello che non era strettamente previsto, sebbene anche lui fosse in uscita, era l’arrivo di Zach LaVine in California, o quantomeno non a Sacramento, dato che Marc Stein ha rivelato che in prima linea ci fossero i Golden State Warriors per uno scambio che includesse anche Nikola Vucevic. Alla fine, i Dubs hanno puntato su altro e i Kings, che già in estate si erano dimostrati molto interessati a LaVine e che in passato avevano anche avanzato una offer sheet per lui in free agency, hanno sfruttato l’occasione. La combo guard ormai ex Chicago, nella nuova squadra, si riunirà proprio a DeMar DeRozan, suo compagno ai Bulls fino a qualche mese fa. Se LaVine, come ha fatto Davis nello scambio per Doncic, dovesse rifiutare il proprio trade bonus – incentivo pari a una percentuale dello stipendio che si innesca in caso di scambio – Sacramento si troverebbe in una buona posizione dal punto di vista salariale, quasi $12 milioni sotto la luxury tax line e con una trade exception da quasi $17 milioni, stando a Yossi Gozlan.
Per i Bulls, lo smantellamento è iniziato, e continuerà con il taglio di altri due giocatori, necessario a liberare spazio per completare lo scambio – i candidati sono Torrey Craig e Chris Duarte, ma anche Talen Horton-Tucker. Poi, resterà da sistemare anche Nikola Vucevic, e forse Lonzo Ball e Patrick Williams. Infine, a Chicago si potrà godere di maggior flessibilità finanziaria, essendo partito un contratto lungo e oneroso come quello di LaVine, che occuperà adesso il 30% del cap dei Kings fino all’estate 2026, come minimo (player option):