Due mesi dopo, Grant Williams racconta i dettagli delle provocazioni con Jimmy Butler e si difende dalle critiche

Il duro trash talking tra Grant Williams e Jimmy Butler nel finale di Gara 2 delle ultime Eastern Conference Finals si è da subito presentato come un instant classic dei Playoffs 2023.

I due si sono affrontati sul campo, insultati e quasi arrivati alle mani, in un finale bollente in cui i Miami Heat ebbero la meglio. Proprio in virtù del risultato e dei canestri decisivi di Butler, nelle ore successive all’incontro Williams fu duramente criticato per aver provocato l’avversario.

Nella recente intervista nel podcast “Run Your Race”, Williams ha avuto modo di difendersi, raccontando i dettagli (e i dialoghi) dell’episodio:


E’ stato un episodio divertente. Siamo sopra di 8 punti, e io sto giocando bene. Allora Jimmy dice “No, lui non c’è”, quindi segno una tripla e dico “figlio di p*****a, sono qui”, perché rispondo sempre. Non inizio mai io a fare trash talking, non sono fatto così.

Nell’azione successiva, Jimmy fa un’esitazione, si ferma, si gira e segna con fallo, e dice “Sono qui anch’io figlio di p*****a”. Io rispondo “Non me ne frega un c***o” e andiamo faccia a faccia, io non volevo tirarmi indietro.

Quando riguardo indietro a quella partita realizzo che ho segnato gli ultimi 10 punti dei Celtics, Jimmy ne ha segnati 8 nel finale. La differenza è che Max Strus e Gabe Vincent hanno messo una tripla ciascuno, e hanno vinto la partita. Senza quei canestri, noi avremmo vinto la partita e nessuno mi avrebbe criticato.

Nella partita successiva ho difeso veramente bene, e Jimmy ha giocato male. Gli ho anche bloccato un tiro. Jimmy sa che è tutto amore, siamo semplicemente competitivi.