Shai Gilgeous-Alexander chirurgico, Dillon Brooks in missione e non solo: i fattori chiave della vittoria del Canada

Anche l’ultimo posto disponibile per le semifinali è stato deciso: sarà il Canada a sfidare la Serbia per la finalissima di domenica. La Slovenia di un nervosissimo Luka Doncic è crollata, esattamente come due giorni fa contro la Germania, nel secondo tempo, cedendo fin dalla prima metà di terzo quarto il controllo della partita ai nordamericani, nonostante i vari tentativi di rimonta disperata.

Il divario tecnico tra le due squadre, d’altronde, era abbastanza evidente già sulla carta, ma il talento di Doncic e le altissime percentuali al tiro degli sloveni hanno mantenuto la partita equilibrata per l’intera prima metà di gioco. La star dei Dallas Mavericks non sembrava minimamente disturbata dai cambi difensivi della difesa avversaria, sempre pronta – come al solito – a trovare il compagno libero sul perimetro.

Il gioco della Slovenia si è però dimostrato sempre meno efficace con il passare dei minuti, e al Canada sono bastati una manciata di minuti di difesa intensa e transizioni veloci sfruttando l’atletismo e la fisicità degli interpreti per spaccare in due la partita, creando il divario decisivo.


Da quel momento, a controllare il ritmo del match e il punteggio ci ha pensato il solito Shai Gilgeous-Alexander, chirurgico nel segnare canestri importanti e guadagnare pesanti viaggi in lunetta (34 a 19 in favore dei canadesi il conteggio totale di tiri liberi tirati).

Il compito di RJ Barrett è stato invece quello di massimizzare le opportunità in transizione, con 24 punti realizzati quasi tutti grazie al vantaggio in rapidità ed atletismo a disposizione rispetto agli avversari. Da non sottovalutare l’ottima prestazione (non l’unica di questo Mondiale) di Dillon Brooks in entrambe le metà campo: attentissimo (e lucido) su Doncic in difesa, capace di segnare 14 punti e 3 triple in attacco.

Tralasciando il finale nervoso fatto di proteste ed espulsioni, in cui la Slovenia ha abbozzato la rimonta rendendo il risultato finale meno amaro, il Canada si è confermato una squadra di alto livello, capace di aspettare il momento giusto della partita per sfruttare le proprie caratteristiche e affondare il colpo, soprattutto quando i tiratori ondivaghi presenti nella rosa non litigano troppo con le percentuali dall’arco.

Tra loro e la finale ormai rimane solamente la Serbia.