Naz Reid resta ai Minnesota Timberwolves, e lo fa firmando una corposa estensione.

Naz Reid e Anthony Edwards con la maglia dei Timberwolves.
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Per qualunque tifoso dei Minnesota Timberwolves, questo è Natale. Naz Reid è diventato l’idolo delle folle nella terra dei 10.000 laghi, e comprensibilmente, trattandosi di un undrafted cresciuto e coccolato dalla franchigia, con un nome tanto atipico – Nazreon Hilton Reid, al completo – quanto il suo stile di gioco.

Un lungo di 206 centimetri con movenze da esterno e una mano delicata, come suggerisce anche il soprannome iconico “Big Jelly”, che fa riferimento al suo periodo alla high-school in New Jersey, dove faceva parte del movimento cestistico “Jelly Fam”, divenuto virale sull’Internet per i contenuti su alcuni giocatori (tra cui Darius Garland) focalizzati su chiusure pazzesche al ferro con dei layup “impomatati”, agghindati con tocco e movenze esteticamente appaganti.

Tanto bello da vedere, quanto efficace, con un ottimo 39.5% su oltre 5 triple tentate a partita nelle ultime due stagioni, capace di fruttargli 13.8 punti di media in uscita dalla panchina su 25.9 minuti medi di utilizzo e soprattutto il premio di Sixth Man of the Year 2024. Non stupisce che sia arrivata un’estensione, caldeggiata da tempo, dato che anche il giocatore ha dichiarato più e più volte il proprio legame intimo con Minneapolis.

Quanto alle cose pratiche, si tratta di un contratto di cinque anni e $125 milioni di dollari totali (player option nel 2029/30), che partirà già dalla prossima stagione, dal momento che Naz Reid ha rifiutato prevedibilmente la player option da $15 milioni inizialmente concordata per il 2025/26. “Prevedibilmente” perché fin da subito il suo stipendio partirà da $20+ milioni e andrà a salire.

Sebbene fosse tutto programmato, le cose adesso si fanno costose per i Timberwolves, che hanno altre decisioni importanti da prendere su almeno due giocatori. Come scrivevamo anche in QUESTO PEZZO dedicato a febbraio 2025:

L’obiettivo del front office è evitare il second apron. Qualora Julius Randle dovesse accettare la propria player option da $30.9 milioni prevista per la prossima stagione, e probabilmente lo farà, lo spazio di manovra si ridurrebbe enormemente per Minnesota, che dovrebbe trovarsi a scegliere fra Naz Reid e Nickeil Alexander-Walker, altro role player di altissimo livello ma archetipo più “semplice” da sostituire.

Confermandoli entrambi, la squadra finirebbe ancora sopra al secondo apron, condizione difficilmente sostenibile e plausibile a meno che non arrivi un titolo fra qualche mese. Offrendo a Reid le cifre desiderate (mettiamo intorno ai $23 milioni di Spotrac) e liberando NAW, invece, potrebbero restare sotto la soglia del secondo apron e sfruttare la taxpayer MLE, eccezione da $5.7 milioni, per firmare un altro role player di livello.

Al momento, a queste cifre, è normale aspettarsi una partenza di Nickeil Alexander-Walker e una conferma di Julius Randle, caldeggiata già dopo gli ottimi Playoffs. Un’altra opzione meno plausibile, ma che sarebbe molto vantaggiosa per i Timberwolves, è la seguente, sempre dall’approfondimento AtG:

Lo scenario migliore per Minnie consiste nella rinuncia alla player option da parte di Randle, che consentirebbe sia la ri-firma di NAW e di Naz, sia l’apertura di abbastanza spazio salariale per lavorare con flessibilità alla costruzione del roster – e alla possibilità di usare la piena non-taxpayer MLE (circa $14 milioni).

Vedremo come si evolverà la questione. Considerando come accettata l’opzione di Randle e come free agent Alexander-Walker, i Timberwolves si trovano appena sotto il secondo apron con 14 giocatori sul massimo di 15 già sotto contratto, includendo la first-round pick Joan Beringer e considerando la second-round pick Rocco Zikarsky tra i two-way (nessun impatto salariale). Rimane difficile anche utilizzare la taxpayer MLE, così.

Per queste ragioni, l’estensione di Naz Reid è sacrosanta, ma apre a svariati interrogativi che i Tiimberwolves dovranno risolvere nella prossima (e vicinissima) offseason.