In attesa del ritorno al Chase Center, Kevin Durant ha parlato del suo glorioso passato agli Warriors

Per la prima volta in assoluto da quando, ormai ben quattro anni fa, ha lasciato i Golden State Warriors, Kevin Durant avrà stanotte l’opportunità di giocare nel Chase Center gremito dei suoi ex tifosi. Tra arene chiuse e infortuni vari, infatti, non aveva ancora potuto ricevere la meritata ovazione dal popolo di San Francisco (e Oakland).

Anzi, a dirla tutta, gli applausi non sono probabilmente sufficienti dopo i due titoli NBA e i due premi di Finals MVP vinti nella Baia. Con un curriculum di questo tipo, il ritiro del numero da parte della franchigia è solitamente garantito. Lo ha già accennato il proprietario dei Dubs Joe Lacob, e si è espresso ora in merito anche lo stesso Durant, ai microfoni di Andscape:


Si, dovrebbero ritirare la mia maglia. Guardate il résumé: solo quello dovrebbe garantirmi il ritiro della maglia, giusto?

Mi farebbe piacere essere celebrato da una franchigia per cui ho lavorato molto? Certo che sì. Lo adorerei. Ho avuto momenti incredibili lì. Ho costruito delle relazioni. Quindi ovviamente sì, sarebbe molto bello.

Amo quell’organizzazione, ho amato il mio tempo lì, davvero. Le persone non dovrebbero dubitarne solo perché me ne sono andato.

Quanto all’accoglienza dei tifosi, KD ha ammesso di non avere grandi aspettative:

Ho già giocato lì senza tifosi. Ma sicuramente, i tifosi della Bay Area sono unici. So che mi mostreranno amore, ma non mi aspetto niente di extra, ad essere onesto.

Non mi aspetto più nulla dalla gente. Non mi aspetto che mi applaudano o che mi fischino. Qualsiasi cosa succeda, succede.