FOTO: The Score

Sul confronto fra Anthony Edwards e Steve Kerr durante il workout pre-Draft 2020 con i Golden State Warriors i racconti ormai si sono sprecati, ma con queste convocazioni consecutive per Team USA continuano a spuntare fuori come funghi. Alla base della storia, facendo un riassunto, è sempre previsto che l’allenatore dei Dubs faccia una ramanzina a Edwards, la maggior parte delle volte rappresentato come pigro o quasi spinto a vomitare a causa degli esercizi troppo pesanti, e che quest’ultimo da lì abbia realizzato l’importanza del duro lavoro. Questo lieto fine dopo un passato oscuro serve probabilmente un po’ a giustificare l’enorme granchio preso da Golden State, che gli ha preferito James Wiseman, un po’ la trasformazione in superstar da prospetto molto grezzo di Ant-Man. In quello che è il ciclo Edwardsiano, va ad aggiungersi un ulteriore racconto uscito su The Ringer in questi giorni sulle parole rivolte all’attuale giocatore dei Timberwolves da parte di Kerr, ancora più esplicite di ogni versione precedente. Justin Holland, ex-preparatore di Anthony Edwards e attualmente suo socio in affari, ha spiegato che al tempo non c’erano informazioni precise a causa del COVID-19 e che il prospetto e il suo campo abbiano lavorato molto duramente così a lungo da dover forzare una settimana di pausa a causa dello stress. Proprio in quel periodo, sarebbe arrivata la chiamata dei Warriors, trovando un Ant-Man un po’ fuori allenamento:

Al tempo, Kerr aveva i suoi dubbi sulla guardia da Georgia, che aveva messo insieme grossi numeri che non si erano sempre traslati nel successo di squadra. “La prima impressione è stata che fosse difficile spiegare se sarebbe diventato o no un buon giocatore perché era davvero molto grezzo”, mi ha detto Kerr. “Era così giovane e pieno di energia, cosa che abbiamo adorato, ma eravamo preoccupati, ci dicevamo: ‘Sarà un lavoratore?’. Perché non sapeva niente.”

Il workout non è servito molto a cambiare l’opinione di Kerr, che ha fermato la sessione dopo un’ora e ha criticato direttamente la guardia. “Ha detto come: ‘Immagina come se tutti quelli che attraversano quella porta ottengano $50 milioni’ – Holland ricorda le parole di Kerr – ‘perché, per come ti stai allenando, non sei il tipo a cui dare $50 milioni’.”

– da ‘The Ringer’, articolo a cura di Logan Murdock

Anche nel pezzo di The Ringer, viene fatto notare come da lì l’approccio di Anthony Edwards sia cambiato, e il giocatore stesso nel corso di questi anni ha ringraziato Steve Kerr per le dritte che lo hanno aiutato a cambiare modo di lavorare. Da Holland, il preparatore è diventato Chris Hines, il quale ha iniziato a lavorare con il giocatore anche di notte a causa dell’insonnia, aiutandolo a imparare dai filmati di grandi del gioco come Kobe Bryant o Tracy McGrady. E i risultati, per adesso, parlano piuttosto chiaro. Se poi quel workout sia stata l’effettiva svolta, o meno, è difficile da capire. Sicuro è che la sua crescita è sotto gli occhi di tutti, e lo stesso Kerr non ha perso occasione per ribadirlo:

“C’è assolutamente la sensazione che si tratti di uno di quelli che aspettano di prendersi la Lega una volta che LeBron, Steph e KD si ritireranno. Penso che ci sia una certa consapevolezza del fatto che sia parte di questo gruppo ristretto della prossima generazione, ma è pronto perché accada immediatamente.”

– Steve Kerr, via The Ringer