Cosa rende questi Denver Nuggets così speciali? Risponde (in modo esauriente) Jamal Murray
Diciamo la verità: in pochi avrebbero potuto prevedere un tale percorso da parte dei Denver Nuggets. Molti pensavano fossero forti, ma non abbastanza da spazzare via i Phoenix Suns ed andare in vantaggio 3-0 contro i Los Angeles Lakers (reduci dal passaggio del turno contro i campioni in carica).
Quando accadono questi exploit, significa che la macchina gira alla perfezione. Non solo dal punto di vista tecnico, da Nikola Jokic a Jamal Murray a tutti i role player che tanto bene stanno rendendo, ma anche da quello emotivo. Gli equilibri della squadra sono perfetti, dentro e soprattutto fuori dal campo, e i risultati riflettono quella solidità.
Ne ha parlato proprio Murray, ai microfoni di Sam Amick di The Athletic:
E’ tutta chimica. Chimica in campo e chimica fuori dal campo. Ci diciamo “Ehy, prendiamoci un giorno di riposo così poi siamo pronti”, oppure “Ehy, facciamo due sessioni video invece che una”. Sono quelle piccole cose che fanno la differenza tra vincere e perdere.
Abbiamo semplicemente un po’ più chimica delle altre squadre, soprattutto quando troviamo delle difficoltà.
In Gara 3 i Lakers hanno fatto un parziale verso la fine del terzo quarto, e ci siamo detti “ok, siamo a posto”, non c’era panico. Abbiamo solo avuto bisogno di un timeout per resettare, per tornare in campo ed eseguire nel modo giusto. Non era tipo “Oh no, hanno fatto un parziale, non possiamo fermarli”, non abbiamo avuto troppa fretta.
E’ un po’ come i Miami Heat. Hanno tre giocatori undrafted. Ma quando sei un gruppo che è insieme da molto tempo, conosci bene le tendenze dei tuoi compagni, hai una migliore intesa con ognuno dei tuoi compagni. Penso che siamo semplicemente cresciuti come squadra