FOTO: Bright Side of the Sun

Questo contenuto è tratto da un articolo di Holden Sherman per Bright Side Of The Sun, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


I tifosi e la dirigenza dei Phoenix Suns hanno un solo obiettivo in testa: il titolo. Non c’è una formula esatta per crearne uno, ma come minimo ci vuole uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi che giochi ad alto livello, unito a un buon coaching e a una buona gestione. Kevin Durant? Devin Booker? Questi nomi sono piuttosto d’élite, fanno cose straordinarie come combinare 86 punti in due in partite Playoffs e tenere una media di 27 a testa nella stagione regolare. Mike Budenholzer? Beh, ha portato i Milwaukee Bucks a vincere un titolo proprio contro i Suns nel 2021 e ha guidato diverse squadre a 60 vittorie stagionali. Mat Ishbia? La giuria non si è ancora espressa, ma dai primi riscontri sembra che sia un proprietario attento ai giocatori, che si preoccupa di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile alle partite (ad esempio abbassando i prezzi del cibo) e di dare alla squadra le migliori possibilità di competere. È stato disposto a pagare la luxury tax e l’ambiente che ha creato ha contribuito a spingere giocatori come Tyus Jones a firmare un contratto al minimo per venire nella Valley, anche se aveva offerte più vantaggiose altrove. Quindi sì, se si guarda alla superficie, i Suns sono in una buona posizione per competere. Ma quando si guardano le partite, come quella di sabato sera contro Detroit, in cui i Pistons hanno ottenuto tutto quello che volevano al ferro e da tre e sono stati in grado di contrastare ogni tentativo di Phoenix, in modo simile a quanto fatto dagli Indiana Pacers giovedì, è evidente che i Suns abbiano grossi problemi e non sembrino essere in grado di competere con le migliori squadre della lega. Qualcosa deve cambiare: che si tratti di acquistare Jimmy Butler (cosa che sembra molto improbabile), di sbarazzarsi di Jusuf Nurkić e di sostituirlo con un lungo più difensivo e atletico, o di cambiare le rotazioni difensive, poco importa. Dopo aver iniziato l’anno con una difesa forte, i Suns hanno uno dei peggiori rating difensivi della lega.

L’anno scorso Phoenix ha ottenuto lo stesso identico record in 27 partite, 14-13. In questa stagione, la squadra ha inequivocabilmente avuto finora una migliore continuità, un roster strutturato meglio e maggio fortuna negli infortuni. Si può dimenticare, ma Bradley Beal ha giocato solo otto partite nella parte del 2023 della passata stagione. Ha già giocato più del doppio. Sebbene la squadra abbia iniziato l’anno con una nota positiva e abbia un record d’elite di 13-4 quando gioca Kevin Durant, non è ancora in grado di vincere le partite più importanti e la sua mancanza di atletismo e di abilità difensive diventa un problema quando gioca contro squadre più giovani come i Pistons e i Pacers, entrambe con un record sotto il 50% di vittorie. La stagione è ancora lunga e il fatto che la squadra abbia un ritmo di 62 vittorie quando gioca KD, indipendentemente dagli altri, è incoraggiante. I Boston Celtics, come è noto, tre stagioni fa erano 20-21 a metà anno prima di arrivare alle Finals, un’altra squadra con un talento di prim’ordine che non si è espressa al livello che il roster e l’esperienza suggerivano. Finché il pessimo impegno, l’incapacità di effettuare possessi difensivi di livello nei momenti decisivi e gli infortuni non diventeranno un problema meno evidente, Phoenix sembra una squadra più adatta al Play-In e a un’uscita anticipata dai Playoffs, che a una lunga corsa fino alle Finals, per non parlare del titolo.