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Questo contenuto è tratto da un articolo di Jim Owczarski per Milwaukee Journal Sentinel, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Sulla carta, gli Indiana Pacers sono la squadra più esperta nella post-season tra loro e i Milwaukee Bucks. Un anno fa, i Pacers, quinti classificati, hanno sconfitto i Bucks al primo turno dei playoffs e sono arrivati fino alle finali della Eastern Conference, guidati dal playmaker nativo di Oshkosh e all-star Tyrese Haliburton. I sette migliori giocatori di quella squadra sono quelli che giocano insieme in questa stagione e li hanno aiutati a portarsi in vantaggio per 2-0 su questa versione dei Bucks dopo la vittoria per 123-115 in Gara 2 del 22 aprile.

Per i Bucks, invece, due giocatori hanno fatto il loro debutto nella post-season (Kevin Porter Jr. e Ryan Rollins), due giocatori sono tornati ai playoffs per la prima volta dopo anni (Kyle Kuzma, 2021, e Gary Trent Jr., 2022) e la coppia di stelle formata da Giannis Antetokounmpo e Damian Lillard ha giocato insieme la sua prima partita di post-season. Ai Playoffs la continuità la fa da padrona.

Ma nello spogliatoio dei Bucks, tre giocatori si sono già trovati in questa posizione. Due volte. E sono usciti dall’altra parte con un anello. Antetokounmpo, il centro Brook Lopez e l’ala Bobby Portis Jr. facevano parte della squadra che ha vinto il titolo nel 2021 e che ha notoriamente rimontato dallo 0-2 nelle semifinali di Conference contro Brooklyn e nelle finali NBA contro Phoenix.

“Credo che la cosa più importante di cui bisogna rendersi conto è che quando qualcuno vince conta solo una partita. Non conta per quattro vittorie. È la prima di quattro. Quindi, prendiamo un giorno alla volta. Ovviamente abbiamo due giorni tra gara 2 e gara 3 per tornare al tavolo e discutere, andare in sala film, andare in palestra, tirare o qualsiasi altra cosa, prenderci cura del nostro corpo e prepararci per una grande vittoria il 25 aprile al Fiserv Forum. La mentalità è quella, si prende una partita alla volta e si cerca di vincerne una per poi passare alla successiva.”

– Bobby Portis

Per Doc Rivers, allenatore dei Bucks, questo deficit è il micro-risultato del pessimo inizio di regular season della sua squadra, anche se potrebbero trovarsi a dover smettere di giocare a pallacanestro già il 27 aprile:

“Vedete, io la penso come una serie lunga. Non abbiamo ancora giocato una partita in casa. È come se fossimo 2-8 e qualcuno dicesse: ‘Nessuno fa i playoff quando sei 2-8’. Per me è la stessa cosa, no? Dobbiamo andare in casa e fare il nostro dovere. E poi potremo parlare.”

– coach Doc Rivers

Facendo il proprio dovere al Fiserv Forum si pareggerebbe la serie, ma arrivare a quattro vittorie per primi dopo essere stati presi a cazzotti due volte dall’avversario è incredibilmente difficile. Entrando nei Playoffs NBA 2025, un totale di 459 serie nella storia della lega ha visto una squadra cadere in un deficit di 0-2. Solo 34 hanno rimontato e vinto la serie.

“Sappiamo di esserne capaci, sappiamo di potercela fare, dobbiamo solo andare a giocarci la terza partita. Dobbiamo lavorare nei prossimi due giorni, sia per quanto riguarda il lavoro mentale, sia per quanto riguarda i tiri, sia per quanto riguarda la preparazione del corpo, in modo da poter dare il meglio di noi in Gara 3. E sapere chi siamo, chi è questa squadra, come siamo arrivati qui e di cosa siamo capaci.”

– Brook Lopez

È interessante notare come questa squadra di Pacers sappia esattamente come si sentono i Bucks. Insieme ai Bucks sono due delle cinque organizzazioni più recenti ad aver rimontato da un tale deficit, dato che Indiana ha sconfitto i New York Knicks l’anno scorso nelle semifinali della Eastern Conference dopo aver perso le prime due partite in trasferta. Gli altri sono i Golden State Warriors (2023), i Dallas Mavericks (2022) e i Los Angeles Clippers (due volte nel 2021). I Bucks hanno anche permesso a una squadra di superare un deficit di 2-0 quando hanno perso le finali della Eastern Conference del 2019 dopo aver preso quel vantaggio su Toronto.

Antetokounmpo ha riconosciuto che nei prossimi giorni i Bucks dovranno restare uniti, ma non ha previsto che la squadra si spaccherà in questo modo. Ha anche riconosciuto che è la prima volta che alcuni dei suoi compagni di squadra si trovano in questa situazione:

“Non è una cosa che ti manda nel panico, ma non è nemmeno una cosa che ti lascia tranquillo. È vita o morte. È vita o morte, capite? Per me è così. Conosco la situazione. Sono già stato qui. Questo non significa che siccome ci sono già passato in passato sarò in grado di cavarmela, o che vinceremo la partita, non lo so nemmeno io. Ma una cosa che so è che so come affrontare gara 3 e gara 4, e spero che questo ci metta in una posizione migliore per vincere. Sento che la mentalità che ho e la compostezza che ho, penso che stando nello spogliatoio, in aereo, in allenamento, guardando i filmati insieme, parlando come compagni di squadra, conosciamo la situazione. Spero che questo si trasmetta a tutti e che si possa scendere in campo e competere.”

– Giannis Antetokounmpo