FOTO: USA Today Sports

Questo contenuto è tratto da un articolo di Barry Jackson per Miami Herald, tradotto in italiano da Anna Cecchinato per Around the Game.


All’apice della loro rivalità, New York Knicks e Miami Heat hanno dato spettacolo incontrandosi 24 volte ai Playoffs; quattro maggi consecutivi in cui solo in un’occasione una delle due squadre ha realizzato 100 punti in una gara, con gli Heat che hanno a stento raggiunto la tripla cifra nella vittoria di Gara 7 per 101-90 al secondo turno nel maggio del 1997.


In 12 di queste partite, nessuna delle due ha raggiunto i 90 punti.

In 3, nessuna ha raggiunto gli 80 punti.

Non ci si aspetta esattamente che questa serie tra Knicks e Heat – la prima dal 2012 e la sesta in assoluto – sia altrettanto brutale e difensivamente intensa come gli scontri di un tempo.

Tuttavia, potrebbe essere altrettanto elettrizzante, considerando la posta in gioco e la competitività dei loro matchup di regular season, due dei quali decisi da appena due punti.

Quando Knicks e Heat parteciparono a quattro post-season consecutive (1997-2000), tutte e quattro le serie risultarono in una gara decisiva. Gli Heat vinsero il primo anno, New York i tre successivi.

Il basket NBA di oggi – con lineup di stazza inferiore e una maggiore enfasi data alle spaziature – è radicalmente diverso da quello dell’epoca. Attualmente sarebbe insolito se una delle due squadre segnasse sotto i 95 punti.

Nelle quattro gare stagionali contro Miami, i Knicks hanno segnato 106, 122, 127 e 101 punti, conquistando tre vittorie. Gli Heat hanno invece totalizzato 104, 120, 120 e 92 punti.

Miami detiene il secondo miglior rating offensivo dell’NBA in questa post-season, con una media di 119 punti su 100 possessi.

New York occupava la quarta posizione nella stessa categoria durante la stagione regolare, con 117 punti su 100 possessi, classificandosi al secondo posto dopo l’All-Star break.

La serie di quattro partite che ha visto le due quadre affrontarsi in regular season ha incluso un’entusiasmante vittoria dei Knicks per 122-120 lo scorso 3 Marzo a Miami; serata da 43 punti per Julius Randle, a segno con la tripla decisiva a 0.7 secondi dalla fine.

Randle entra ora nella serie con un’infortunio alla caviglia sinistra riacutizzatosi nella vittoria di mercoledì contro Cleveland. È dubbia la sua presenza in Gara 1.

Sulla base delle occasioni che hanno visto Heat e Knicks misurarsi durante la regular season, possiamo trarre delle considerazioni da tenere a mente in vista della serie che vedrà le due squadre affrontarsi per il secondo turno dei Playoffs, con inizio questa domenica sera a New York, ore 19:00:

  • Come accaduto contro i Bucks, gli Heat dovranno compensare l’assenza di Tyler Herro, che contro i Knicks è stato il miglior giocatore e il più efficiente in attacco.

Herro rimarrà fuori per altre quattro settimane in seguito a un intervento chirurgico alla mano. Nelle quattro gare contro i Knicks, la guardia di Miami ha viaggiato a una media di 23 punti, con il 50,7% al tiro e 15 tiri da tre.

Per compensare, gli Heat avranno bisogno di una spinta offensiva da parte di due giocatori che hanno dimostrato di essere efficaci contro i Knicks in questa stagione: Max Strus (11 su 18 al tiro, 9 su 14 da tre) e Gabe Vincent (18 su 37 complessivi e 9 su 20 da tre).

Avranno bisogno anche di Duncan Robinson, autore di 4 triple su 6 in 26 minuti complessivi contro i Knicks, e di Kyle Lowry, 6 su 16 in 48 minuti in due partite.

  • Bam Adebayo dovrà continuare a prevalere su Mitchell Robinson, e con un margine significativo.

Nelle quattro gare, Adebayo ha tenuto una media di 18.5 punti e 7.8 rimbalzi e ha tirato con il 50.9% (27 su 53), mentre Robinson 4.7 punti e 6.3 rimbalzi in tre partite.

Ciononostante, il Robinson di 216 centimetri, con un vantaggio di 8 centimetri di altezza su Adebayo, è un eccellente rim protector e ha catturato 18 rimbalzi nella vittoria dei Knicks in Gara 5 contro Cleveland.

Adebayo, reduce da un infortunio al bicipite femorale, ha faticato a tratti contro Brook Lopez, 213 centimetri, ma Robinson dovrebbe essere un matchup più vantaggioso.

  • Oltre a tenere sotto controllo Randle (che ha realizzato 21 punti di media contro Miami), gli Heat dovranno impegnarsi di più con Jalen Brunson e RJ Barrett.

Brunson ha girato a una media di 20.7 punti e 5.7 assist, e ha tirato con un efficacissimo 58.5% dal campo (24 su 41) in tre partite contro gli Heat.

Barrett, invece, ha una media di 21.3 punti e del 51.6% al tiro, superando le sue medie stagionali di 19.6 punti a partita e del 43.4% al tiro.

  • Buona fortuna nel cercare di contenere Jimmy Butler.

Nelle quattro partite contro i Knicks, Butler ha viaggiato ad una media di 22.5 punti (con il 49.1% al tiro e 3 su 4 da tre) e 6.3 assist. Ma “Playoff Jimmy” è straordinario: ha mantenuto una media di 37.6 punti, tirando con il 59.7% dal campo contro i Bucks.

Non c’è da sorprendersi se Josh Hart difenderà a lungo su Butler, che ha realizzato 6 canestri su 22 (27.3%) quando era marcato da Hart in cinque partite in questa stagione, di cui tre con i Knicks e due con Portland. In questo caso, Butler, 201 centimetri, ha un vantaggio di 5 centimetri in altezza.

Butler ha segnato 7 canestri su 16 contro la guardia dei Knicks Quentin Grimes, 195 centimetri, che ha saltato la partita di mercoledì per una contusione alla spalla. La sua condizione per Gara 1 è incerta.

  • Gli Heat devono andare al rimbalzo in maniera più efficace; i Knicks devono limitare le palle perse e fare meglio ai liberi

Nei quattro matchup stagionali, New York ha superato Miami a rimbalzo per 167-136. Randle (7.5 rimbalzi a partita), Hart e Robinson (6.3 ciascuno) sono stati i principali rimbalzisti per i Knicks. I 7.8 rimbalzi a partita di Adebayo nella serie erano al di sotto della sua media stagionale di 9.2.

Nonostante ciò, i Knicks sono stati vittime delle 63 palle perse, contro le 44 degli Heat; Randle ne ha causate 16, Barrett 11.

New York ha faticato anche ai liberi, realizzandone solo 57 su 83 (68.7%) contro gli Heat.

Entrambe le squadre hanno tirato ad alti livelli contro l’altra: New York con il 51.9%, Miami con un 48.5% complessivo e un brillante 42.2% da dietro l’arco.