FOTO: Los Angeles Times

Kawhi Leonard, per la prima volta dalla passata stagione, si è allenato con il resto dei Los Angeles Clippers. Ad annunciare la buona novella è coach Tyronn Lue, il quale ha anche rivelato che l’ex Raptors e Spurs potrebbe tornare in azione nel giro delle prossime 2 settimane, secondo quanto riportato da ESPN. Ovviamente con la maggior calma e cautela possibile, consentita anche da un record di 14-11 ben sopra le aspettative:

“Ha seguito uno script offensivo, svolto lavoro difensivo e senza contatto, ma ha fatto praticamente tutto il resto.”

“È un buon segno vederlo in campo che si muove e soprattutto che si muove bene. Credo che la cosa più importante per lui sia la fiducia in quello che fa. Avere la fiducia di continuare a farlo, di non sentire il dolore e di continuare a superarlo. È stato bello vederlo in campo e ha dato un po’ di carica in più ai nostri ragazzi già solo vedendolo in campo, ha davvero aumentato la nostra energia.”

“Deve fare ancora molte cose per tornare in campo. Vogliamo solo assicurarci che sia al 100%. Non vogliamo metterlo in campo al 70%, 75%. Prendiamoci il nostro tempo, assicuriamoci di fare le cose per bene… Non gli permetteremo di saltare dei passaggi, vogliamo fare bene con Kawhi.”

“Sono felice che stia facendo di nuovo tutto questo, che si stia avvicinando al rientro e che sia in un buon momento dal punto di vista mentale. Deve solo continuare a lavorare, a seguire il programma. Non può sentirsi frustrato cercando di tornare in fretta.”

– Fonte: Dave McMenamin (ESPN)

Tutta questa cautela arriva dalla storia clinica di Kawhi Leonard, ma è figlia anche del caso mediatico esploso in seguito all’azione legale portata avanti dall’ex trainer Randy Shelton. Al di là della questione tampering, quello che si leggeva nelle carte riguardava anche il trattamento degli infortuni, che abbiamo ricostruito QUI:

Nel giugno del 2021 ha inizio il calvario fisico di Leonard, con la rottura del legamento cruciato durante i Playoffs. Dopo l’infortunio i medici consigliarono ai Clippers un tempo di recupero di circa 730 giorni. I Clippers, che avevano messo tutti i loro asset sul tavolo per competere per il titolo il più in fretta possibile, avevano invece necessità di recuperare la propria stella nel minor tempo possibile. Kawhi fu quindi rimesso sul parquet fin dall’inizio della stagione 2022-23. La raccomandazione da parte di Shelton fu quella di limitare il suo carico, preservando per quanto possibile l’integrità fisica. Nemmeno questa fu però rispettata, e fin da subito si ripresentarono acciacchi di vari tipi: rigonfiamento ed infiammazione del ginocchio nell’ottobre 2022, infortunio alla caviglia con interessamento dei legamenti nel novembre 2022. Mentre, sempre stando alle sue dichiarazioni, il ruolo di Shelton veniva piano piano delegittimato, i Clippers ignoravano i segnali di cedimento e addirittura aumentavano il minutaggio di Leonard, arrivato a toccare i 35 minuti di media a gennaio e i 38 minuti di media a febbraio 2023.

Il rapporto pubblicato fa riferimento anche ad un episodio datato 25 marzo 2023, in cui i Clippers avrebbero ignorato i segni di una possibile commozione cerebrale ai danni di Kawhi, colpito al viso. Questa sarebbe un’altra grave violazione ai protocolli imposti dall’NBA. Il conto di tutto questo si è poi presentato sul nascere della corsa ai Playoffs, con la rottura del menisco e i danni alla cartilagine del ginocchio. Shelton scrisse un reclamo, per poi essere licenziato dai Clippers ad inizio luglio 2023.

Tornando al campo, un rientro tempestivo consentirebbe ai Clippers di poter finalmente capire il loro livello al completo. E, visto lo slancio di inizio stagione, è normale che possa esserci un certo livello di hype:

“Ad un certo punto, non subito, ma a un certo punto, abbiamo bisogno che sia Kawhi Leonard. E credo che possa farlo. Basta vedere l’anno scorso, 68 partite e come ha giocato ad alto livello. Ha giocato davvero ad alto livello. Quindi dobbiamo solo riportarlo a quel livello.”

– coach Ty Lue