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Questo contenuto è tratto da un articolo di Patrick Diaz per The Knicks Wall, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.



È arrivato con l’appellativo di “upgrade a Reggie Bullock”, Evan Fournier è stato acquisito dai New York Knicks nella speranza che potesse essere un’arma in più in attacco per la squadra, alleggerendo il carico offensivo posto su Randle. I risultati ottenuti finora, però, sembrano tutt’altro che un miglioramento rispetto al passato.

Fournier ha avuto difficoltà offensive, nonostante un ottimo inizio nell’opening night contro i Boston Celtics, suo ex team. In quel caso ha contribuito al successo (arrivato dopo un doppio OT) con 32 punti e il 50% al tiro, comprese 6 triple (record per un giocatore dei NY Knicks al suo debutto) su 13 tentativi. Da allora, però, i suoi numeri non sono stati eccellenti.

Alcuni indizi erano presenti già in Preseason. Nonostante i Knicks avessero auto una striscia positiva nelle “amichevoli” (4-0), le prestazioni del francese hanno spesso lasciato a desiderare: ha tirato col 35% circa dal campo il 30% dall’arco. Poi, ha proseguito questo trend anche in Regular Season.

La sua scarsa efficienza, 53.0% Effective Field Goal (57esimo percentiali tra i pari-ruolo, via Cleaning the Glass), è la parte più preoccupante delsuo avvio di stagione con i Knicks. Negli ultimi tre anni, Fournier era nel 78esimo, 76esimo e 72esimo percentile per eFG%.

La sua incisività va scemando man mano che il cronometro delle partite scorre. Nei primi tempi fin qui ha segnato 8.2 punti di media, tirando con il 47.3% dal campo; dopo l’intervallo, invece, scende a 4.0 punti e il 33.8% al tiro. Il 3Q, in particolare, è stato spesso un disastro per i Knicks nella metà campo offensiva: solo 23.6 punti segnati di media e il 41.8% al tiro. Un trend evidente anche nei numeri di Fournier in stagione: 19/61 dal campo (31.1%), 8/33 dal perimetro (24.2%), 9 assist e 9 palle perse.

Le carenze difensive potrebbero essere meno problematiche se Evan riuscisse ad incidere in attacco, come ha fatto nell’ultima vittoria contro i Lakers (26 punti con 6/9 da tre), in cui è stato in campo per 42 minuti. Coach Thibodeau si apsetta prestazioni del genere con maggioe continuità da Fournier.

Thibs in precedenza aveva dato un minutaggio più ampio alle riserve, Alec Burks ed Immanuel Quickley. Nelle quattro partite di settimana scorsa contro Bucks, Hornets, Pacers e Magic, il secondo giocatore più pagato del roster di NY ha totalizzato 0 minuti di gioco nel quarto periodo: un chiaro segnale che la fiducia dell’allenatore nei suoi confronti non è più totale. È noto che Thibodeau non cambi tanto facilmente il suo starting lineup (un esempio: Elfrid Payton l’anno scorso), ma se le prestazioni di Fournier dovesso continuare ad essere deludenti, è naturale che l’allenatore possa pensarci nell’arco della stagione.

I numeri di Fournier sono in netto calo rispetto alla scorsa scorsa stagione, divisa tra Boston Celtics e Orlando Magic, in cui aveva complessivamente 17.1 punti di media, con il 45.7% dal campo e il 41.3% da oltre l’arco. il parigino è chiaramente un’importante risorsa offensiva per questa squadra – il motivo principale per cui è stato firmato in estate – ma la sua partenza sta mettendo in dubbio la bontà della scelta dei Knicks.

Fournier potrebbe semplicemente aver bisogno di tempo per integrarsi meglio, ma il calendario di New York (al momento in zona Play-In con 10-8 di record) non sarà semplice nelle prossime settimane. I Knicks affronteranno in serie Suns, Hawks, Nets, Bulls e Nuggets.

Il 29enne ex-Celtics è stato messo sotto contratto per dare più opzioni ai Knicks in fase offensiva. Troppe volte la scorsa stagione Julius Randle si era caricato sulle spalle il peso dell’attacco, un limite reso evidente nel primo turno di Playoffs contro gli Hawks.

I Knicks hanno iniziato con 5 vittorie nelle prime 6 uscite, dopo di che hanno ottenuto 5 W nelle successive 12. Ovviamente non è tutta colpa dell’ala francese, anzi, lo starting lineup ha molti problemi da risolvere. Ciò detto, l’inefficienza di Fournier incide parecchio, vista le sue limitate capacità difensive.

La scorsa stagione i Knicks avevano meno talento offensivo, ma compensavano con una notevole solidità difensiva. Erano quarti in NBA per Defensive Rating, mentre quest’anno sono al 16esimo posto. Dopo i movimenti in offseason, un calo in difesa poteva essere previsto, ma il 22esimo posto per Offensive Rating è un campanello d’allarme. Qualcosa non sta funzionando.

Tornando al rendimento di Fournier, per ora non è ciò che la dirigenza e i tifosi si aspettavano quando il francese ha firmato un contratto che ha fatto alzare parecchie sopracciglia durante l’estate. In molti erano scettici, e ora le perplessità sono state amplificate dal suo complicato inizio di stagione.

Starà ad Evan, a questo punto, cambiare il corso degli eventi. E dei pareri nei suoi confronti.