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Questo contenuto è tratto da un articolo di Mike Kline per The Lead Sports Media, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Facciamo un viaggio lungo Euclid Avenue e ricordiamo gli eventi che hanno portato a questa stagione storica dei Cleveland Cavaliers.

Era scritto nelle stelle

Il 1° luglio 2018, LeBron James ha annunciato che avrebbe lasciato i Cavs per unirsi ai Los Angeles Lakers. All’epoca, la potenziale uscita di LeBron da Cleveland non fu scioccante. Aveva mantenuto la promessa di portare un titolo nella città nella quale aveva iniziato il suo percorso NBA. Il nucleo aveva subito una significativa rimodulazione e l’incombente incontro con Golden State non produceva la stessa eccitazione. L’organizzazione aveva rimodellato il roster, scambiando in precedenza anche Kyrie Irving con Isaiah Thomas e la scelta che è diventata più avanti Collin Sexton. Lo scambio di Kyrie avrebbe potuto avere un esito diverso se il proprietario dei Cavs, Dan Gilbert, fosse stato sicuro dell’impegno a lungo termine di LeBron a Cleveland. Invece, l’organizzazione ha dato la priorità alla prima scelta, segnalando la preparazione per una futura ricostruzione. Mesi dopo, i Golden State Warriors hanno spazzato via i Cleveland Cavaliers nelle NBA Finals. Il quadriennio in Ohio si conclude così con quattro partecipazioni alle Finals e un titolo NBA.

Si inizia a ricostruire

Il 21 luglio 2018, Koby Altman è stato promosso da assistente del direttore generale a direttore generale dopo che Chauncey Billups ha rifiutato l’opportunità. Era giunto il momento di iniziare una nuova sfida: ricostruire una contender al titolo dalle fondamenta. E questa volta LeBron James non avrebbe accelerato il processo. Alla vigilia della stagione, Altman porta a termine una delle sue prime decisioni importanti: firmare l’estensione contrattuale di Kevin Love per quattro anni e 120 milioni di dollari. Nella prima partita della stagione 2018/19, i Cavs hanno schierato George Hill, Rodney Hood, Cedi Osman, Kevin Love e Tristan Thompson. Mentre molti veterani affermati occupavano il roster, la squadra mancava di talento di alto livello. Larry Drew è stato nominato allenatore ad interim dopo il licenziamento di Tyronn Lue in seguito a una partenza da 0-6. Altman spiega che questa nuova iterazione dei Cavs richiede una nuova equazione. In questo modo il record di Tyronn Lue come allenatore dei Cavs si chiude sul 128-83. Il resto della stagione non è stato molto movimentato. La squadra finisce 19-63, la seconda peggiore della Lega, Altman effettua un paio di scambi per acquisire alcune scelte, Collin Sexton si classifica quinto nelle votazioni per il Rookie of the Year e i Cavs sono in fondo a quasi tutte le categorie statistiche. Larry Drew e la franchigia decidono di comune accordo di separarsi a fine stagione. Per sostituirlo viene chiamato John Beilein. Koby Altman lo descrive come un costruttore di una cultura che promuove lo sviluppo dei giovani giocatori.

Costruire le fondamenta

Durante l’offseason del 2019, i Cavs trovano il primo membro di quello che diventerà il loro nucleo fondamentale: il 20 giugno scelgono Darius Garland con la 5° pick assoluta. Nella sua unica stagione a Vanderbilt, Garland ha giocato solo cinque partite prima di rompere il menisco del ginocchio sinistro. Tuttavia, ha dimostrato di meritare un’alta selezione al Draft.

Cleveland seleziona anche Dylan Windler con la 26a scelta e manda ai Pistons 5 milioni di dollari e quattro scelte al secondo giro in cambio di Kevin Porter Jr., selezionato con la 30a scelta. Dean Wade non è stato selezionato ma è stato firmato con un contratto two-way. Fast forward: l’attuale capo allenatore Kenny Atkinson ha elogiato Wade come una delle grandi scoperte degli ultimi dieci anni. In vista della stagione 2019/20, i Cavs sapevano che non sarebbero stati una squadra di prim’ordine, ma speravano di veder crescere Sexton. Dato che era reduce da un’operazione chirurgica, le aspettative su Garland non erano troppo alte nel primo anno, nonostante la selezione tra i primi cinque. Questa campagna sarebbe stata più incentrata sullo sviluppo e sulla costruzione di una chimica. I Cavaliers hanno vinto 19 partite, con una striscia di vittorie più lunga di 3 partite. È stata un’altra stagione frustrante, in cui è stato difficile stabilire un’identità. Il 23 dicembre 2019, l’organizzazione cede Jordan Clarkson agli Utah Jazz per Dante Exum e un paio di second rounder. Questa transazione si rivelerà cruciale in seguito. L’assunzione di Beilein ha finito per essere più una distrazione che una costruzione di cultura, e persino Kevin Love, che avrebbe dovuto essere la forza calmante della squadra, ha mostrato frustrazione. Sebbene la squadra si sia classificata all’ultimo posto nella maggior parte delle categorie statistiche per la seconda stagione consecutiva, ha migliorato i propri numeri a rimbalzo, soprattutto in attacco, dimostrando almeno un certo livello di impegno. Il 19 febbraio 2020 Beilein si dimette, gli subentra J.B. Bickerstaff e i Cavs terminano la stagione sotto la guida di J.B. con un record di 5-6.

L’era Bickerstaff

Nel suo primo Draft come capo allenatore, J.B. e i Cavaliers hanno selezionato Isaac Okoro con la quinta scelta nel 2020, ed è da qui che inizia l’attenzione al lato difensivo. Koby Altman ha effettuato sei scambi durante la stagione 2020/21, cinque di questi sono stati effettuati per ottenere delle second round pick, che sono andate ad arricchire la collezione di asset. Poi, il 16 gennaio 2021, Cleveland ha scambiato Dante Exum e una prima scelta per Jarrett Allen. Questo tipo di mossa non è la più comune: una squadra in fase di ricostruzione scambia una prima scelta per un giocatore in scadenza di contratto, dando però a J.B. e ai Cavs il rim protector di cui avevano disperatamente bisogno. Il suo impatto si è notato immediatamente: a gennaio i Cavs erano 21esimi per stoppate, a febbraio sono balzati al terzo posto. Kevin Porter Jr., nel frattempo, è stato ceduto a causa di di problemi fuori dal campo: nonostante i Cavs abbiano pagato un prezzo elevato nella notte del Draft, il giocatore ha giocato solo 50 partite a Cleveland prima di essere spedito a Houston, ma Altman ha spiegato che la squadra voleva costruire una cultura e che la mossa era nell’interesse di tutti.

Quando i Cavaliers entrano nell’offseason 2021, la squadra sa che è giunto il momento di mostrare ai tifosi qualcosa di cui essere orgogliosi. Le acquisizioni di Jarrett Allen e Isaac Okoro hanno segnalato la volontà di costruire un’identità difensiva. Ma come? Nel Draft 2021, i Cleveland Cavaliers selezionano Evan Mobley con la terza scelta assoluta. Si tratta di una pick piuttosto scioccante, considerando che si parlava ancora molto di small-ball e che le triple sono diventate più popolari tra le squadre. Altman e J.B. prevedevano di creare un mostro a due teste nel front court, ma sarebbero riusciti a coesistere in attacco?

Aspettative Playoffs

Siamo nel 2021/22. Cleveland sta entrando nel quarto anno dalla partenza di LeBron. Da allora non hanno vinto più di 22 partite. Questa volta, però, c’è una speranza realistica. Poco prima della stagione, Altman organizza un grande scambio per Lauri Markkanen. Aspetta, tre giocatori di oltre due metri e dieci? Il piano è addirittura di farli partire tutti e tre accanto a Darius Garland e Collin Sexton. Poco prima dell’inizio della stagione, nel podcast di HoopsHype, Garland afferma che la squadra ha chiare aspettative di raggiungere i Playoffs. Non si tratta solo di una fiducia cieca per creare hype, ma di un messaggio preciso ai tifosi: sono pronti ad affermarsi.

All’inizio i Cavaliers faticano a sostenere il loro attacco, segnando spesso meno di 100 punti. Tuttavia, la difesa è migliorata, come dimostra il rating difensivo tra i primi 10 per la maggior parte della stagione. Dopo aver giocato solo 11 partite, però, Collin Sexton si rompe il menisco del ginocchio sinistro e Okoro lo sostituisce nella formazione titolare. Nel suo terzo anno, Darius Garland fa finalmente passi da gigante come playmaker e realizzatore. Sia lui che Jarrett Allen diventano per la prima volta All-Star. Il 7 febbraio 2022, Altman effettua inoltre uno scambio per Caris LeVert, rafforzando la profondità con un’ala in grado di fare un po’ di tutto. Cleveland termina la stagione 44-38, assicurandosi un posto nel Play-In. Nel primo incontro, affronta i Nets guidati da KD e Kyrie. Brooklyn si assicura un posto nei Playoffs battendodi sette punti i Cavs, che perdono anche di sei punti contro gli Hawks nello spareggio definitivo, mettendo fine ai loro sogni Playoffs.

Qui e ora

Nell’offseason del 2022, Altman sapeva che c’era la chimica necessaria, ma come fare per buttarsi nella mischia? Quando la squadra ha scelto Ochai Agbaji con la 14ª scelta, i tifosi hanno pensato che si trattasse di un’altra ala 3&D che avrebbe potenziato la panchina. Tuttavia, Altman non voleva essere passivo e puntare solo sullo sviluppo interno, ma ha visto l’opportunità di completare un’importante trade e l’ha colta. Il 3 settembre 2022, Koby Altman scambia Collin Sexton, Lauri Markkanen e Ochai Agbaji, oltre a tre first-round pick non protette e due pick swap, per Donovan Mitchell. Le quote di inizio stagione dei Cavs li danno a +3.000, non tra l’élite ma nella fascia dei “dark horse”. Ora che la squadra ha una vera e propria superstar, due All-Star e un giovane giocatore come Mobley, del quale si attende il salto di qualità, è il momento di competere.

Cleveland parte 8-1 e sembra pronta ad arrivare in fondo. Poi, una serie di cinque sconfitte e l’accumularsi di infortuni e partite insufficienti fanno pensare che la stagione potesse sfuggire loro di mano. Il record della squadra è di 8-6, molto vicino al pareggio. Da allora la squadra inanella però una serie di vittorie, dimostrando di essere pronta. In questa stagione Altman si assicura Sam Merrill, un giocatore che diventerà un importante elemento di rotazione negli anni futuri. Dopo aver terminato la stagione 51-31 e aver ottenuto la quarta testa di serie nei Playoffs, è arrivato il momento di superare la prova. I New York Knicks eliminano i Cavaliers in cinque partite, e l’opinione pubblica comincia a sostenere che siano deboli. La serie con i Knicks è diventata un momento di apprendimento: Cleveland sapeva su cosa avrebbero dovuto lavorare, sapeva che avrebbe dovuto rispondere e alla fine lo ha fatto.

Run it Back

In estate i Cavs sapevano di essere a posto, ma avevano bisogno di qualche altro veterano che li aiutasse a superare l’ostacolo. L’organizzazione acquista Max Strus e firma Georges Niang e Ty Jerome. Con qualche veterano in più e l’esperienza della serie con i Knicks, Cleveland pensa di avere le carte in regola per vincere un turno di Playoffs. Il 2023/24 non inizia come la squadra sperava, ma una striscia vincente di sette partite li riporta dove credevano di essere, in cima alla Eastern Conference, mentre n’altra striscia di nove vittorie darà loro la fiducia necessaria per affrontare le ultime fasi della stagione. Alla fineì, i Cavs chiudono 48-34, conquistando di nuovo la quarta testa di serie. Questa volta si troveranno di fronte gli emergenti Orlando Magic, una squadra nota per la sua fisicità e la sua difesa.

Questo test si rivelerà fondamentale per i Cavs, volenterosi di dimenticare la prestazione dell’anno precedente. La serie è brutta e fisica e dura sette partite. Nella gara decisiva, i Cavaliers arrivano sotto 53-43 all’intervallo, poi arriva il terzo quarto: Orlando tira 4/24, mentre Mitchell e Strus seminano il panico, combinando per 11/14. Cleveland vince in sette partite, conquistando la prima serie Playoffs da quando LeBron se n’è andato. Ora si ritrovano contro un vecchio rivale di King James, i Boston Celtics, che vinceranno in cinque partite e si aggiudicheranno poi il titolo NBA contro i Dallas Mavericks. Otto giorni dopo la sconfitta con Boston, i Cavaliers licenziano J.B. Bickerstaff e assumono Kenny Atkinson. Dopo cinque stagioni a Cleveland, J.B. termina il suo mandato con un record di 170-159.

Conclusioni

È stata una ricostruzione movimentata che ha insegnato molte lezioni sulla costruzione del roster e della cultura. Cleveland è un esempio di come si possa avere una visione e impegnarsi per realizzarla, pur essendo in grado di adattarsi quando necessario. J.B. non sarà stato l’allenatore offensivo più efficace, ma ha sempre fatto giocare i Cavs ad alto livello. Questa squadra incarna la cultura del piacere del duro lavoro dentro e fuori dal campo e Bickerstaff è stato al timone di questo processo di costruzione, cosa che sta cercando di fare per gli attuali Detroit Pistons. Koby Altman non è mai stato con le mani in mano, ogni stagione ha trovato il modo di ottenere risorse, anche una sola seconda scelta. Poi, quando è arrivato il momento di ottenere più talento, ha fatto centro. La sua aggressività ha dato i suoi frutti e ora i tifosi dei Cleveland Cavaliers possono consumare un prodotto meraviglioso con reali aspirazioni al titolo.


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