
Non è la prima volta che coach Michael Malone cerca di mandare un messaggio esplicito ai suoi senza trattenersi in conferenza stampa. Lo ha fatto dopo la difficile partenza di inizio stagione, lo sta facendo adesso, in un momento molto complicato per la squadra. I Denver Nuggets hanno infatti perso tre delle ultime quattro partite giocate, tra cui due sconfitte piuttosto gratuite, una contro i Washington Wizards in fase di tanking e l’altra caldissima contro i Trail Blazers – sì in grande spolvero, ma da zona Play-In. Se ci si aggiunge la batosta subita contro i Lakers, rivalità particolare anche dopo le ultime serie Playoffs sempre dominate da Denver, è normale che l’allenatore sia frustrato, ancora prima che preoccupato. Anche perché, se c’è una “buona notizia”, è che le ultime due sconfitte sono arrivate senza Nikola Jokic, per distacco il giocatore più impattante dell’intera Lega se si parla di elevare il livello di una squadra altrimenti mediocre: i Nuggets hanno una differenza di +20.8 punti per 100 possessi quando il tre volte MVP è in campo rispetto a quando è fuori, 99esimo percentile, con +23.6 di offensive rating (massimo percentile); i quintetti senza di lui hanno un net rating di -9.6 punti per 100 possessi, 13esimo percentile, con 104.7 di offensive rating (quinto percentile). Perciò, è anche normale che si faccia fatica a carburare, a anzi la vittoria arrivata qualche notte fa contro i Golden State Warriors è stata mostruosa, senza Jokic né Jamal Murray. Ma coach Malone non è soddisfatto, e ancora una volta ha preferito prevenire che curare, instillando nei suoi immediatamente la paura del Play-In – distante 3.5 partite, margine ancora piuttosto rassicurante, ma non tale da rilassarsi:
È stato imbarazzante, una barzelletta. Chi vogliamo prendere in giro? Mancano 11 partite alla fine e questo è lo sforzo che abbiamo impiegato. Sono imbarazzato dalla partita, dal nostro approccio e da come abbiamo giocato. 26 punti a rimbalzo offensivo: il rimbalzo è impegno, il rimbalzo è durezza, il rimbalzo è desiderio. E loro ci hanno preso a calci nel sedere a rimbalzo offensivo. E poi abbiamo subito 25 punti da palle perse. 51 punti dai rimbalzi e dalle perse. Abbiamo subito 18 blowby.
Stasera loro hanno fatto solo pick&roll. “Fammi trovare il matchup che voglio, vado uno contro uno”, e ci hanno battuto ogni volta. E le poche volte che hanno sbagliato, hanno preso tutti i rimbalzi offensivi. Quindi, non so cosa pensino i nostri ragazzi a 11 partite dalla fine.
E li sfido a guardare la classifica, a guardare il nostro calendario rimanente: se continuiamo a giocare come stiamo facendo, saremo al Play-In. È molto semplice. Le cose stanno così. E credo che ognuno di loro debba guardarsi allo specchio e iniziare a venire ad ogni partita con la giusta mentalità e con un po’ di orgoglio. Stasera non mi è sembrato che abbiamo giocato con orgoglio.
Non che mi interessi, non è il mio lavoro valutare come i giocatori prendono le cose, il mio lavoro è essere onesto e a volte brutalmente onesto. E stasera è stato un messaggio brutalmente onesto. E i ragazzi che sono già pieni non lo sentiranno, diranno che l’allenatore sta impazzendo. Mentre quei ragazzi che forse ci tengono davvero, lo faranno.
Ho detto che qualora qualcuno non fosse d’accordo con me, per favore parli. E nessuno ha detto una parola. Quindi, ancora una volta, non mi preoccupa il modo in cui hanno recepito il messaggio. Il mio obiettivo è essere onesti su come abbiamo giocato. Siamo stati spazzati via a Los Angeles, siamo venuti qui contro una squadra che ha tre, quattro, cinque titolari in meno, e abbiamo fatto un macello.
Va bene, è quello che succede. È esattamente quello che è successo stasera, e la stessa cosa che ci ha infastidito ultimamente e di cui ho parlato prima della partita: le palle perse, i rimbalzi – stasera è stata ancora peggiore. E non pensavo che potesse andare peggio, ma è successo.
– Michael Malone