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La trade che avrebbe portato ai Los Angeles Lakers il lungo degli Hornets, Mark Williams, è stata rescissa. Secondo quanto annunciato dai gialloviola, Charlotte avrebbe “fallito nel soddisfare una delle condizioni dello scambio”: nello specifico, il lungo non ha superato i test fisici, dimostrando numerosi problemi indipendenti da quelli già noti alla schiena, secondo Shams Charania di ESPN. Dal momento che la trade deadline è ormai trascorsa, la struttura non può più essere modificata, ma le opzioni sono soltanto quelle di lasciarla tale o – come in questo caso – di annullare tutto. I Lakers hanno scelto quest’ultima strada, riprendendosi Dalton Knecht e Cam Reddish, oltre alla first-round pick 2031 e allo “swap” nel 2030, che potranno essere reinvestiti in estate. In questo modo, hanno raggiunto il massimo di 15 giocatori a roster ad appena un paio di milioni sotto il secondo apron, il che significa che non potranno rinforzare granché il reparto lunghi nemmeno dal mercato dei buyout – secondo il nuovo CBA non possono firmare, a queste condizioni salariali, giocatori che avessero uno stipendio di $12.8 milioni (non taxpayer Mid-Level Exception) o superiore prima del rilascio. Anche in caso di tagli, dunque, solo minimi salariali per i gialloviola.

Una situazione simile si è creata nel 2023, quando i Golden State Warriors si sono ripresi Gary Payton II da Portland in uno scambio a quattro, salvo scoprire problemi fisici dopo i test: la trade è quasi salvata e ha rischiato di compromettere gli affari di altre tre squadre, ma alla fine è stata confermata. Un caso eclatante di rescissione, invece, è quello di Tyson Chandler nel 2009, rispedito da OKC ai New Orleans Hornets a causa di preoccupazioni per un infortunio al piede, mentre il più recente che viene in mente è quello di Donatas Motiejunas nel 2016, passato dai Pelicans ai Pistons in una trade a tre fatta saltare.