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La morte, le tasse, le discussioni sul clutch time: queste le uniche certezze degli appassionati NBA. Le linee di pensiero, dall’America all’Estremo Oriente, sono infinite, inquantificabili, quasi si riducono alla singola persona, rendendo impossibile una qualsiasi valutazione oggettiva. Dopo tutto, come si può quantificare – con le tecnologie al momento a nostra disposizione – il reale impatto di un tiro, un passaggio, una palla sporcata (o quello che volete) negli ultimi minuti sulla gara? I parametri statistici esistono, a brevissimo ci arriveremo, ma è difficile andare a quantificare, per esempio, l’impatto emotivo e psicologico di una giocata sui compagni, sugli avversari, sull’ambiente circostante – che a sua volta, riducendolo al “pubblico”, va a influenzare il mondo del parquet. Fatta questa premessa, mettendo in dubbio la certezza oggettiva su discorsi simili, si può eccome calcolare – basandosi su uno storico piuttosto corposo – il peso specifico di un tiro o di una giocata, l’impatto sulle possibilità di una squadra di portare a casa la partita. Facendo un esempio terra terra, una tripla nel garbage time, con un divario di 30 punti fra le due squadre a 40 secondi dalla fine, avrà un impatto estremamente minore di un layup a 5 secondi dalla sirena in situazione di parità. Su questo siamo tutti d’accordo, no? Questi sono casi estremi, ovviamente, andando nello specifico su situazioni più ravvicinate serve un sforzo matematico e una ricerca maggiore, e questo è quello di cui si occupa Inpredictable.com. Il sito ha un “clutch player tracker” consultabile gratuitamente, che prende in esame l’impatto di una giocata in termini di aumento di chance di vittoria (‘win probability added’) nel clutch time – statistica differente rispetto alla win probability added in tutto l’arco della gara. Una spiegazione della metrica arriva proprio dai creatori:

“Mentre la Win Probability Added si allinea meglio con le performance clutch rispetto alle statistiche grezze da box score, non si tratta di una corrispondenza di uno-a-uno. Per esempio, una tripla segnata nel bel mezzo del secondo quarto migliorerà le chance di vittoria della squadra (di solito +3-4%), ma non è considerabile clutch. C’è bisogno, per arrivare a capire quale giocata sia davvero clutch, di porre attenzione a situazioni dove l’impatto sulle probabilità di vittoria è abbondante, relativo a specifiche situazioni. Per esempio, quando Jerry West ha segnato un buzzer beater da 60 piedi alle NBA Finals del 1970 per mandare la gara all’overtime, l’impatto del tiro era circa di +50%, molto superiore al classico +2% di un normale canestro da due punti.

Una spiegazione precisa della Clutch Win Probability Added è consultabile QUI ma, rapidamente, misura solo le probabilità di vittoria “in eccesso”, quindi al di sopra della classica situazione di gioco. Per esempio, una palla persa di solito costa -2.1% a una squadra in termini di possibilità di vittoria. Ma se un giocatore commette una palla persa con 19 secondi rimasti da giocare e la propria squadra sotto di 1, l’impatto sulla win probability sarà molto più ampio, nello specifico -20.8%. In questo caso, la clutch win probability added (“aggiunta”, sebbene qui sia sottratta) sarà di -18.7% (-20.8% + -2.1%). Al contrario, se la palla persa avviene con la squadra sopra di 24 punti nel terzo quarto, l’impatto in termini di chance di vittoria sarà di -0.5%: questo dato viene ignorato dalla win probability clutch perché 0.5% è un numero minore del classico -2.1%.


– link all’articolo (e al sito)

Quali dati vengono considerati nel calcolo? Come spiegato in articolo, si prendono gli stessi della usage%: tiro segnato/sbagliato, falli subiti, tiro libero segnato/sbagliato e palle perse. In aggiunta, lo strumento utilizzabile sul sito prende in esame anche altri aspetti tipici del game log, come assist, rimbalzi, palle rubate e stoppate. Sui momenti usualmente più clutch, invece, ci sono altri articoli consultabili sul sito – una spiegazione legata singolarmente ai tiri la trovate QUI, con un’utile grafica di riferimento. Ma arriviamo finalmente al dunque, con i leader NBA per impatto nel clutch time, secondo i parametri sopra elencati. Il dato è aggiornato al 14 febbraio, ma non cambia molto la sostanza: il giocatore più clutch in stagione, secondo Inpredictable, è Giannis Antetokounmpo, seguito da Shai Gilgeous-Alexander e Stephen Curry.

Andando ad approfondire sul sito in base ai singoli parametri, possiamo trovare i giocatori più impattanti nel clutch time per singolo dato, pertanto di seguito riporteremo i top-3 di ciascuno di essi:

  • chance di vittoria aggiunte tramite tiro segnato/sbagliato: Stephen Curry, Giannis Antetokounmpo, Alex Caruso
  • tramite fallo subito: DeMar DeRozan, Trae Young, Giannis Antetokounmpo
  • tramite tiro libero segnato/sbagliato: Damian Lillard, Shai Gilgeous-Alexander, Cade Cunningham
  • tramite palla persa: Domantas Sabonis, Clint Capela, Nikola Vucevic
  • tramite assist: Trae Young, Tyrese Haliburton, DeMar DeRozan
  • tramite palla rubata: Shai Gilgeous-Alexander, Alex Caruso, Matisse Thybulle
  • tramite stoppata: Chet Holmgren, Nic Claxton, Anthony Davis
  • discorso diverso le per la turnover%, dove è impossibile valutare in positivo (valore 0 è il più alto, in quanto non commettere palle perse è cosa buona) e dove quindi andremo a elencare i più penalizzati: Stephen Curry, Giannis Antetokounmpo, Trae Young