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Questo contenuto è tratto da un articolo di Keith P. Smith per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


La serie tra Boston Celtics e Philadelphia 76ers si trova sul 2-2 dopo un’emozionante Gara 4, terminata col punteggio di 116-115 per i padroni di casa (Phila) dopo tempi supplementari. Cosa ci ha detto questa partita, in vista del quinto atto della serie, in programma stasera al TD Garden? Ecco 10 punti salienti, dalla prospettiva dei Celtics.


1) I Celtics sono stati due volte avanti nel punteggio con un solo minuto sul cronometro e la possibilità di portare la serie di Eastern Conference Semifinals sul 3-1. Due volte tra tempo regolamentare ed overtime, potendo tornare nel Massachussetts con un’ipoteca sulla qualificazione. E invece, James Harden ha lasciato la propria impronta sulla partita, per ben due volte, e i Sixers sono riusciti a tenere in piedi la serie.

I C’s possono avere rimpianti non solo per essere arrivati tanto vicino al 3-1 e poi esserne usciti a mani vuote, ma anche per come hanno gestito entrambe le situazioni, con il cronometro agli sgoccioli. The Beard ci ha messo tutto il suo talento per far entrare entrambi i tiri, ma le responsabilità della sconfitta di misura vanno attribuite tanto a lui quanto ai Celtics.

2) Tanto per cominciare, va evidenziato lo sforzo messo in atto dai verdi nel 4Q per rientrare in gara rimontando il -9 con cui si erano presentati all’ultima frazione di gioco. Sono riusciti a serrare le fila in difesa ed essere efficaci sotto il tabellone avversario, riuscendo ad avere addirittura la chance di vincere la partita nei 48′ di regolamentari.

Phila ha tirato con un misero 6/19 tiri nell’ultimo quarto, con Joel Embiid (1/6 al tiro) sembrato piuttosto stanco. Ciò può far ben sperare i Celtics, nonostante la bruciante sconfitta: per i primi tre quarti non avevano giocato meglio di Phila, anzi, sono rimasti in partita in qualche modo, per tentare il colpo nel finale.

3) Prima del disastro commesso nei possessi finali, sia dei tempi regolamentari che dell’overtime, una delle note liete per coach Joe Mazzulla è rappresentata da Al Horford. Specie nell’ultimo quarto, il veterano dei Celtics è stato impeccabile, e la sua prestazione ha fatto breccia nell’animo dei suoi compagni, scaturendo quella reazione d’orgoglio che non erano riusciti ad accendere per tre quarti.

Horford si è dimostrato sempre più decisivo col passare dei minuti: ad esempio, nel clutch time ha messo a referto 3 delle sue 5 stoppate totali. Sapendo del problema alla gamba sinistra di Embiid, Big Al ha cercato di sfruttare al massimo la situazione, come nel caso qui sotto:

Sembrava quasi che quella qui sotto potesse essere la giocata decisiva per Boston per chiudere definitivamente l’incontro, anche se poi bianco-verdi hanno vanificato il tutto non riuscendo a raccogliere il rimbalzo e andare in attacco:

I Celtics hanno parecchi nomi a cui accreditare il peso della sconfitta in Gara 4. Ma di certo Horford non è tra questi, essendo stato il leader – emotivo e in certi momenti anche tecnico – della squadra durante la rimonta.

4) E parlando di rimbalzi mancati, i Celtics hanno avuto questo problema quando si trovavano con un possesso pieno di vantaggio e un solo minuto da giocare. Nell’occasione sotto, la difesa ha lasciato molto a desiderare: nessuno ha opposto un corpo a PJ Tucker, che è riuscito a recuperare il rimbalzo (imprevedibile per via dell’airball) e segnare un pesantissimo canestro e fallo.

5) Dopo la stoppata di Horford, gli arbitri si sono dovuti fermare a visionare i replay per assicurarsi che la palla avesse toccato il ferro. E se ciò non fosse accaduto, i 76ers avrebbero avuto un problema col cronometro. Invece, l’interruzione di gioco da parte dei giudici di gara ha fornito loro un timeout gratuito. E così, nell’azione successiva hanno ottenuto ciò che volevano: lo switch di Horford su Harden, con Smart in aiuto una volta che Il Barba aveva superato il centro dominicano.

6) E nonostante il canestro di Harden, i Celtics hanno comunque avuto l’opportunità di un game-winner. Jayson Tatum è riuscito a impegnare tre difensori e servire Marcus Smart che però ha sbagliato il colpo del 3-1:

È importante tener conto del fatto che la franchigia del Massachussetts ha affrontato l’ultima giocata senza chiamare timeout dopo il floater di Harden. E Mazzulla ne aveva a disposizione ben due.

7) Dopo esser stati costretti all’overtime, i C’s si sono trovati sotto di una lunghezza con un minuto da giocare. E anche in questo caso, Tatum è riuscito ancora a mettere a segno un tiro importante:

8) Prima delle ultime due giocate decisive della partita, i Celtics erano in vantaggio per 115-113 ed era necessario un tiro da oltre l’arco per dare la vittoria ai padroni di casa. Ecco cos’è successo:

Tante cose sono andate storte per i bianco-verdi in questo possesso. Prima di tutto, non si dovrebbe rischiare un raddoppio nel pitturato, trascurando il perimetro, quando un tiro da dentro l’arco può al massimo concedere l’overtime agli avversari. Non si raddoppia lasciando l’uomo libero nell’angolo. Joel Embiid tra l’altro aveva già poche energie residue: sarebbe stato più corretto lasciargli tentare di prendere un contested-shot, che al massimo avrebbe concesso il pari ai Sixers.

Detto ciò, Jaylen Brown ha avuto il coraggio di prendersi le proprie responsabilità riguardo i propri errori. Ha ammesso di aver compiuto una lettura sbagliata e si è addossato le colpe per questa tripla concessa ad Harden. Ora, imparare dagli errori commessi è la miglior cosa che possano fare JB e i Celtics, se si dovessero trovare ancora in una situazione del genere nelle prossime gare.

9) E poi, la giocata finale. Prima di tutto, bisogna ricordare che Joe Mazzulla aveva ancora 2 timeout da poter chiamare. Ecco l’intera giocata:

Nel momento in cui Tatum prende iniziativa, ci sono meno di 5 secondi sul cronometro. E a differenza che nel finale dei 48′ regolamentari, stavolta i Celtics non hanno fatto in tempo a tentare un tiro. Il rilascio del pallone dalla mano di Smart è arrivato un attimo dopo la sirena: il suo tiro ha trovato il fondo della retina, ma era troppo tardi.

Joe Mazzulla avrebbe potuto chiamare un timeout nel momento in cui si stava rendendo conto che l’attacco si stava impantanando e i Celtics avevano bisogno di una rapida giocata. In stagione, oltretutto, i Celtics hanno già ottenuto parecchi buoni risultati in situazione di After Time Out (ATO), e in questo sarebbe stato sicuramente preferibile organizzare l’ultimo tiro.

10) In ogni caso, la serie sarebbe tornata in Massachussetts per Gara 5, con la variante che adesso la prossima gara è una must-win per i padroni di casa del TD Garden.

Boston ha perso Gara 5 in casa l’anno scorso nelle Eastern Conference Semifinals contro i Bucks, per poi andare sorprendentemente a vincere la sesta in Wisconsin e infine Gara 7 davanti ai propri tifosi. Stavolta, i Celtics hanno l’obiettivo di portarsi sul 3-2 e guadagnare due matchpoint.

Per i tifosi bianco-verdi, fa storcere il naso il fatto e il modo in cui hanno perso due partite del tutto alla loro portata, che potevano vincere. Tuttavia, sono stati necessari due buzzer beater e un grande James Harden per pareggiare la serie sul 2-2, e la domanda ora è se i Sixers e soprattutto Il Barba riusciranno a ripetersi a questi livelli nelle prossime gare.