Questo contenuto è tratto da un articolo di Daniel Westphal per The Lead, tradotto in italiano da Redazione Around the Game per Around the Game.
Quando Al Horford è stato ceduto agli Oklahoma City Thunder, in fase di ricostruzione, dopo un anno non brillante a Philadelphia, molti hanno pensato che la sua carriera fosse finita.
Non potevano essere più lontani dalla verità.
Dopo appena 28 partite con i Thunder nella stagione 2020-2021, la squadra ha deciso di escluderlo per il resto della stagione per concentrarsi sullo sviluppo dei giocatori più giovani.
Invece di finire nel dimenticatoio, Horford si è preso la responsabilità di rilanciare la sua carriera con un ritorno a casa a Boston. Dopo circa tre anni e mezzo pieni di alti e bassi, uno scandalo per l’allenatore, una corsa alle finali NBA e una straziante sconfitta nelle finali di conference, è diventato campione NBA. E continua a giocare da titolare per la migliore squadra della lega.
Nella partita con i Raptors, Al Horford ha dimostrato ancora una volta il suo valore. 18 punti, 4 rimbalzi e 2 assist con 6-11 FG non possono essere dati per scontati a 38 anni (a meno che non si parli di LeBron James).
Horford è ora tra i primi 50 della lega per quanto riguarda le triple segnate in questa stagione. Non male. In stagione sta tirando un ottimo 45% da tre punti, il 10% in più della media della lega. Con il suo volume, è assurdo.
Nell’intervista post-partita, Horford ha parlato della sua mentalità con un gioco sempre in evoluzione: “La cosa più importante è che stiamo trovando il modo di vincere”. È questa prospettiva che permette a Horford di continuare a incidere sul gioco in una miriade di modi in ogni serata. Non è il più veloce, non è il più atletico e non è certamente il più giovane. Ma le qualità di Horford in termini di mentalità e impegno per vincere trascendono le doti fisiche.
I Celtics continuano a trovare il modo di vincere e Al Horford è ancora una volta un elemento importante per i campioni in carica. Per quanto potrà reggere a questo livello?