Dopo essersi messo in luce con i Pistons, per D-Rose è arrivato il momento di puntare al titolo NBA.


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32 anni, una storia decisamente travagliata e un MVP vinto da giovanissimo, Derrick Rose è arrivato a quel punto della sua carriera in cui potrebbe avere a disposizione solamente una chiamata per sognare l’anello.

Tra i suoi lunghi e dolorosi infortuni e l’evoluzione del gioco, si è ritrovato dall’essere uno dei migliori della lega a diventare un giocatore disfunzionale per vincere un titolo, se non dalla panchina, come sesto uomo. Il ragazzo di Chicago ora è un uomo e deve fare i conti con se stesso per capire quale direzione vuole prendere.


In questo quadro generale c’è un grosso punto di domanda: quali squadre hanno bisogno di Derrick Rose?

La point guard porta con sé delle buone doti di playmaking, un’ottima capacità di concludere al ferro e una innata abilità a crearsi il vantaggio dal palleggio; ma al tempo stesso risulta nullo, o quasi, in difesa. Un identikit che non può sposarsi bene con tutte le franchigie, anzi sono pochissime quelle che sembrano avere bisogno di lui.

1 – Los Angeles Clippers

La prima destinazione quando si pensa a Derrick Rose come giocatore utile per puntare a un anello non può che essere Los Angeles, sponda Clippers.

Negli ultimi Playoffs, gli uomini al tempo di Doc Rivers e ora di Tyronn Lue hanno visto i propri sogni infrangersi contro i Nuggets, proprio a causa delle poche capacità di playmaking della squadra. Lou Williams ha dimostrato di non essere quel tipo di giocatore e Patrick Beverley, seppur importante in difesa, in attacco toglie più di quanto riesca a dare in difesa.

Il ragazzo di Chicago sarebbe fondamentale in questo contesto. Deresponsabilizzare in parte Kawhi Leonard e Paul George potrebbe essere di grande aiuto per le due stelle, così da poter prendersi qualche possesso di riposo, e per la squadra, che potrebbe essere messa in ritmo e avere le mani calde anche quando i due leader tornano in campo.

In sostanza, i Clippers hanno un disperato bisogno di Derrick Rose, ma resta da convincere la squadra che ha in mano il suo contratto, i Pistons. La franchigia della città degli angeli potrebbe dover mettere a disposizione Sweet Lou, Terence Mann e una seconda scelta per arrivare al ragazzo di Chicago.

2 – Boston Celtics

Situazione simile a quella approfondita con i Clippers, seppur con le proprie peculiarità.

I Celtics sono da anni un’ottima squadra a cui manca sempre qualcosa. Sembrava che quel qualcosa potessero essere Kyrie Irving e Gordon Hayward, e invece si sa come è andata a finire. La scelta di rimpiazzare the Ankle Taker con Kemba Walker è stata piuttosto discutibile e non servivano gli ultimi Playoffs per mettere in luce una delle cose più chiare che si osservano vedendo i bianco-verdi: la mancanza di playmaking.

Qui occorre fare una distinzione netta: l’ex Charlotte Hornets è un ottimo giocatore di Pick&Roll, ma non ha ottime doti di playmaking. Né tantomeno le possiedono Jayson Tatum o Jaylen Brown, non è un caso che nella bolla di Orlando molto spesso fosse proprio Hayward a iniziare le azioni dei Celtics.

La scelta di prendere Jeff Teague è un rischio calcolato, ma ad oggi l’ex Atlanta Hawks sembra tutto fuorché un giocatore che può stare in campo a lungo nei Playoffs, e allora l’occasione da non perdere potrebbe chiamarsi proprio Derrick Rose. Per convincere i Pistons però servirà mettere sul piatto una delle innumerevoli scelte a disposizione di Ainge e un buon giocatore della second unit, motivo per il quale ritengo i Clippers come alternativa più credibile. E in una squadra come quella losangelina, le possibilità di vincere quest’anno sarebbero decisamente più alte di quelle dei Celtics.

3 – Philadelphia 76ers

Per quanto riguarda Philadelphia come possibile opzione per Derrick Rose, c’è da tenere in considerazione un gigantesco ‘se’. Ovvero, che questa trade avrebbe senso solo se Harden venisse scambiato ai 76ers. Questo perché il pacchetto di cui si parla sempre più spesso per il Barba prevede al suo interno Ben Simmons e Shake Milton. La squadra allenata da Doc Rivers si assicurerebbe così una stella assoluta con delle abilità meravigliose come ball-handler, ma perderebbe il leader della second unit e il suo playmaking.

In quest’ottica l’innesto del ragazzo di Chicago sarebbe perfetta, soprattutto per far rifiatare Harden e garantire solidità offensiva ai quintetti dalla panchina.

In un’eventuale trade con i Pistons, la franchigia della città dell’amore fraterno dovrebbe mettere sul piatto Thybulle, un giocatore della second unit (per pareggiare il contratto di Rose, 7.6 milioni) e una seconda scelta. Potrebbe essere un prezzo leggermente sproporzionato ma i 76ers hanno fatto tanto bene in estate e ora devono puntare al gradino superiore.

4 – Golden State Warriors

Dopo aver visto squadre di alta classifica, è tempo di guardare più in basso. Le speranze di andare ai Playoffs dei Warriors sono drasticamente calate dopo l’infortunio di Klay Thompson – e dopo aver visto le prime gare di Regular Season, sembrano addirittura inferiori alle aspettative.

Tra un Wiggins che fatica a diventare un giocatore di alto livello e un Kelly Oubre che tira con percentuali rivedibili, per usare un eufemismo, una delle grandi differenze tra la dinastia Warriors e questa squadra è rappresentata dalla second unit.

D-Rose sarebbe il condottiero perfetto per ridare animo e punti alla panchina della squadra californiana, che vedrebbe tra le proprie fila un vero e proprio leader disposto a prendersi la responsabilità quando Steph Curry è in panchina o si prende un possesso di riposo.

Gli uomini di Steve Kerr potrebbero essere costretti a mettere sul piatto Eric Paschall in una trade che potrebbe coinvolgere anche Kevon Looney e una seconda scelta al draft. Con un Rose in più, però, la musica potrebbe cambiare – e chissà che questo non possa significare Playoffs o, almeno, play-in.

5 – Chicago Bulls

Ultima ma non per importanza è la soluzione romantica.

Inutile girarci intorno, Derrick Rose è stato la Chicago cestistica degli ultimi dieci anni. Nato ad Englewood, una delle 77 aree della Windy City, l’ex MVP è sempre stato un Chicago Made e sempre lo sarà; non ha mai perso occasione per manifestare il suo supporto alla franchigia per la quale tifa e per la quale ha giocato con ottimi risultati.

Forse tra le soluzioni viste fino ad adesso sarebbe quella con il fit peggiore. Obbligherebbe a scambiare Satoransky più qualcosa che possa convincere i Pistons a dire sì, ma è impossibile negare che rivedere uno come Rose con la maglia dei Bulls e il numero 1 sulle spalle sarebbe emozionante. L’avventura precedente non è finita nel migliore dei modi: potrebbe essere arrivato il momento di aggiungere un altro capitolo alla storia infinita.


Insomma, Derrick Rose non è assolutamente da etichettare come “bollito”, ma non va neanche più visto come se fosse una superstar. La sua attuale dimensione, in una squadra da Playoffs, è quella di sesto uomo di lusso.

Nelle franchigie che ho citato potrebbe essere la soluzione giusta per dare una svolta alla stagione.