
Questo contenuto è tratto da un articolo di Jerry Bembry per Andscape, tradotto in italiano da Nicola Ripari per Around the Game.
Chuck Cooper – vero e proprio pioniere del basket – ebbe suo figlio, Chuck Cooper III, quando era già abbastanza avanti con l’età. Un brutto incidente d’auto, però, limitò molto il tempo che i due avrebbero potuto trascorrere insieme, sul campo da basket e fuori.
Tuttavia, quando Cooper III aveva 13 anni, suo padre che lo portava al campetto e gli raccontava del tiro più lungo che aveva segnato nella sua carriera, un tiro scagliato da ben prima della metà campo.
“Così, prese in mano il pallone e si mise nella stessa posizione, tirò… e la palla entrò. Non c’erano immagini registrate risalenti all’epoca in cui mio padre giocava, quindi non sapevo nulla del suo talento. Quando segnò quel tiro, quel gesto fu, per me, la prima indicazione di che grande giocatore fosse.”
– Chuck Cooper III
Il 25 aprile del 1950, Chuck Cooper divenne il primo afroamericano a essere stato scelto in NBA. Nonostante l’importanza storica del momento, quell’avvenimento non ebbe di certo la risonanza che, invece, ottenne Jackie Robinson nel baseball. Grazie alla sua scelta nel 1947, infatti, fu abbattuta la barriera raziale. D’altronde, oggi si tende a far fatica a riconoscere certi traguardi, se non compaiono su YouTube…
Forse, comunque, anche la nuova generazione potrà apprezzare il traguardo raggiunto da Cooper, dopo la recente introduzione nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame (insieme ad Al Attles, Sidney Moncrief e Teresa Weatherspoon).
Cooper – morto all’età di 57 anni, nel 1984 – è stato introdotto nella Hall of Fame grazie agli sforzi del Early African-American Pioneers Committee. Suo figlio, Cooper III, si è emozionato quando l’ha scoperto:
“Ero nel mio ufficio quando è arrivata la chiamata. E il momento è stato veramente incredibile”, ha dichiarato Cooper III, che dirige la Chuck Cooper Foundation. “Siamo stati nella breve lista del Comitato per diversi anni, finalmente era arrivato il momento. Sentivo euforia e gioia. Mi piacerebbe che lui fosse ancora qui, per godersi il momento…”
Cooper è stato una star del college basketball, quando giocava per Duquesne University, che ha portato a due apparizioni NIT. Sebbene sia stato il primo afroamericano a essere scelto al Draft, fu Earl Lloyd a diventare, di fatto, il primo a giocare tra i pro: esordì il 31 ottobre 1950, un solo giorno prima di Cooper.
Durante la sua carriera, Cooper ha giocato per quattro stagioni nei Boston Celtics, una nei Milwaukee Hawks e, durante l’ultimo anno, si è diviso tra St. Louis Hawks e Fort Wayne Pistons. Dopo aver concluso la carriera in NBA, è tornato a scuola e ha conseguito una laure magistrale in Social Work, presso l’Università del Minnesota.
Oggi, Cooper III dirige la fondazione che, tra gli altri, ha l’obiettivo di fornire borse di studio a ragazzi afroamericani che vogliono conseguire lauree magistrali o raggiungere livelli d’istruzione ancora più alti.
“Mio papà è nella storia, e la sua introduzione nella Hall of Fame ci da la possibilità di raccontare e insegnare ai giovani di oggi la sua legacy. Penso che il mondo dovrebbe conoscere il sacrificio e il contributo che mio padre ha portato alla comunità e a chi è arrivato dopo di lui in NBA.”
– Chuck Cooper III