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Questo contenuto è tratto da un articolo di Ed Barkowitz per The Philadelphia Inquirer, tradotto in italiano da Riccardo Pilla per Around the Game.


Nei giorni della trade deadline di qualche anno fa Charles Barkley è stato ospite allo show di Jimmy Kimmel e, come sempre succede quando si incontrano, la loro conversazione è stata a dir poco divertente. Con Barkley non hai bisogno di inventarti degli argomenti: è sufficiente sederti con lui e parlare.

Al terzo minuto dell’intervista, Kimmel ha chiesto a Barkley della possibile trade che ha rischiato di portarlo ai Lakers nei primi anni 90′. Ne è uscito un aneddoto esilarante.

Barkley ha vestito la maglia dei Sixers dal 1984 al 1992, e tutto è iniziato nel momento in cui ha ricevuto una chiamata dal suo agente, che gli comunicava di una trade molto probabile nelle ore successive. Charles ne era talmente felice che organizzò immediatamente una serata con gli amici per festeggiare. Voleva andarsene da Philadelphia, non vedeva un futuro per i Sixers. E voleva a tutti i costi giocare per una contender. C’era da festeggiare, insomma.

L’alcool scorreva da parecchie ore, quando Barkley ricevette una seconda chiamata dall’agente: la trade era improvvisamente saltata e quella sera i Sixers dovevano giocare una partita. Ops. Per la prima volta nella sua vita doveva giocare a basket… ubriaco. In hangover lo aveva già fatto, “ma ubriaco mai, credetemi. Ho troppo rispetto per questo gioco per fare una cosa del genere”.

Questa volta, però, le cose erano andate così. “Non mi ricordo assolutamente nulla di quella partita” – ha raccontato Barkley a Kimmel. “Ero ubriachissimo e avevo una fame assurda. Non ho idea di cosa sia successo in quei 48 minuti.”

Barkley non si è detto sicuro nemmeno dell’anno, ma credo proprio che dovrebbe trattarsi della stagione 1991/92, la sua ultima con i Sixers. I Lakers si erano giocati le Finals giusto l’anno precedente e proprio quell’anno, prima della deadine, erano circolate molte voci che volevano Barkley diretto a LA, Portland, Phoenix o Atlanta.

Al termine della stagione 1991/92, prima di andare a Phoenix a giugno, Barkley dichiarò in un’intervista in radio: “Ho passato molto tempo a gennaio a parlare con Jerry West (allora executive dei Lakers). Avevo già i bagagli pronti, sembrava solo una questione di ‘quando’. James Worthy ed Elden Campbell sarebbero andati ai Sixers. Poi, niente. Sono rimasto molto deluso quando l’affare è saltato.”

Phil Jasner, giornalista e insider di Philadelphia che è stato inserito nel 2004 nella NBA Hall of Fame, in quel periodo aveva riportato numerosi contatti tra Jerry West e il GM dei Sixers, Gene Shue, in cui si era parlato di Barkley. Ma West, ovviamente, negò tutto: se davvero avesse parlato con Barkley, la condotta illecita (tampering) sarebbe potuta costare ai Lakers fino a 250.000$ di multa; entrambe le parti negarono ogni tipo di contatto.

Ad ogni modo, tornando alla partita “allegra” di Barkely, Jesner indica come data di quegli avvenimenti “metà gennaio”. I Sixers giocarono due partite in casa in quei giorni: una vittoria contro i Rockets (Barkley: 15 punti, 19 rimbalzi e 7 assist) e una vittoria contro i Clippers due giorni dopo (Barkely: 20 punti, 14 rimbalzi, 5 assist). E non volendo escludere niente, c’è anche una sfida una settimana più tardi, in cui Charles mandò a referto il più basso numero di punti stagionale (6 punti) nonchè il minutaggio più basso registrato quell’anno in casa (27 minuti), ma quella sera i Sixers erano avanti di 25 all’intervallo e di 37 a fine terzo quarto.

Cercare di indovinare quale delle tre partite sia, è impossibile. Quel che è certo è che Charles Barkley scese in campo ubriaco per una partita di Regular Season, e il mondo non si accorse di nulla. Era il solito Charles Barkley.

Quando finalmente Barkley salutò Philadelphia con una trade (direzione ai Suns), a giugno, dichiarò: “Ho sempre voluto vincere il titolo, ma penso che i Sixers siano più concentrati sul fare soldi che sul provare a vincere, ed è impossibile così riuscire a fare entrambe le cose.”

Quando la trade fu ufficializzata, Barkley si trovava a Milwuakee. Era impegnato in un processo perché accusato di percosse e disturbo della quiete pubblica, in una serata in cui ruppe il naso ad un ragazzo durante una rissa avvenuta in un bar. Barkley dichiarò che si trattava di legittima difesa e la giuria sposò la sua versione dei fatto. Scoprì di essere stato scambiato ai Phoenix Suns appena prima di imbarcarsi per rientrare a casa dopo il processo, chiamando da un telefono pubblico a gettoni.

“Drinks for everybody!” – urlò nel mezzo dell’aeroporto. Offrì da bere a tutte le persone che aveva intorno. E stavolta poteva smaltire la sbornia senza dover scendere in campo dopo poche ore.