Seconda vittoria per i Phoenix Suns, che in Gara 2 sono trascinati da un Devin Booker da 31 punti (12/25 FG, 7/12 3P), oltre che dall’eccellente prova di Mikal Bridges (27 punti, 53.3% FG). Ai Milwuakee Bucks non basta un Giannis Antetokounmpo da 42+12, con un terzo quarto leggendario da 20 punti (massimo nelle NBA Finals per un singolo quarto negli ultimi 25 anni).

Il team allenato da coach Budenholzer torna in Wisconsin con più urgenza che mai in vista di Gara 3, mentre i Suns partiranno con la certezza del fattore-campo e con l’euforia di trovarsi a due vittorie dal Larry O’Brien Trophy.


Queste le parole nel post-Game 2 dei Suns.


MONTY WILLIAMS

Sull’inizio dei Bucks:

“Il loro primo quarto è stato una tempesta di aggressività. Ma i ragazzi sono rimasti in partita, sono rimasti equilibrati. Avevamo guardato Gara 2 contro gli Hawks e ci aspettavamo qualcosa del genere.”

Poi, la risposta nel secondo quarto (+14):

“Credo che nel secondo quarto abbiamo indirizzato la partita. La nostra difesa è stata incredibile.”

Sulla prestazione di Booker e sul suo secondo tempo:

“Abbiamo una ‘let it fly mentality’, e Devin vive per momenti come questo. Non si tira mai indietro, si prende responsabilità e fa grandi giocate. Non perde mai la lucidità. È quello che gli vedo fare da due anni.”

“Credo che Devin voglia dimostrare a tutti di essere uno dei migliori giocatori dell’NBA. Ma non da un punto di vista delle statistiche, lo vuole dimostrare vincendo.”

Monty Williams ha elogiato la condizione fisica di Devin, dicendo che non ricorda di averlo mai visto stanco.

“Quando gli chiedo se ha bisogno di una pausa, se è stanco, mi lancia lo sguardo… come se fosse offeso dalla domanda.”

La prestazione di Mikal Bridges, autore del suo Playoffs career-high:

“Una volta che ha iniziato a segnare quei tiri e loro hanno cercato di negarglieli, ha fatto quello che sa fare, e che ha fatto per tutto l’anno. (…) Quando un ragazzo ha problemi nei Playoffs, non vorrei essere nella sua testa. Io gli dicevo solo di non perdere fiducia e continuare a ripetere quel tiro, che avrebbe spazzato via i problemi.”

Sul resto della serie, dopo il 2-0:

“Dobbiamo mantenere una ‘0-0 mentality’. Continuare a giocare con questo senso di urgenza, di disperazione. Come se venissimo da una sconfitta. È quello di cui abbiamo parlato prima di Gara 2 ed è come dobbiamo approcciare alla prossima partita.”

JAE CROWDER

Sul 2-0 con cui i Suns volano a Milwaukee:

“Siamo 0-0, pronti a lottare nella prossima partita. Loro sono una squadra tosta, l’ambiente sarà ostile. Non dobbiamo guardare né indietro né avanti, ma solo avere una next-game mentality.”

Su Devin Booker:

“Devin è un grande professionista, da tanti punti di vista. Fa tutto quello che puoi volere da un giocatore. (…) È il nostro go-to player e stanotte ha fatto un lavoro incredibile. Sappiamo cosa può fare, per sé stesso e per i compagni. Cerchiamo di metterlo nelle migliori condizioni per farlo attaccare, noi dobbiamo leggere le situazioni e reagire nel modo giusto.”

Booker si è mai tirato indietro, in un momento importante?

“No, mai. E non sarei qui se lo avesse fatto.”

Su Booker e Paul, che hanno stabilito il record per punti combinati (113) da due guardie nelle prime due gare di NBA Finals, superando Steph Curry e Klay Thompson:

“Suona come una cosa pazzesca, ma davvero ci aspettiamo che loro due giochino così bene ogni sera. Hanno lavorato così tanto per essere pronti. Stasera hanno fatto un ottimo lavoro nel dare il giusto ritmo al nostro attacco.”

Giannis Antetokounmpo questa sera ha fatto tutto il possibile per tenere in partita i Bucks, ma non ha avuto abbastanza aiuto dai compagni:

“Non lo so, non sono qui per allenarli. Sono qui per batterli.”

Su Middleton e il lavoro difensivo per limitarlo:

“Abbiamo provato a fargli attaccare situazioni diverse e rendergli la vita più difficile possibile. È un grandissimo giocatore, è uno dei loro go-to players, e stasera Mikal Bridges ha fatto un ottimo lavoro su di lui.”

CHRIS PAUL

Sul secondo tempo di Devin Booker:

“Big time. Big time. Si prepara da tutta la vita per questi momenti, ed è la nostra mentalità da tutto l’anno: mettici tanto lavoro, e vivi con il risultato. Quando Book tira, mi aspetto sempre che segni. Divento pazzo quando non si prende tiri. (…) Voglio dire, Book ha segnato 70 punti in una partita, sapete cosa vuol dire vero? Non può essere timido. Stasera è stato in attack-mode tutta la partita, e mi fa impazzire quando è così.”

“La gente vede solo le partite, ma non lo vede lavorare in palestra, non lo vede tirare dopo gli allenamenti. Book è fatto per questo. E come ho sempre detto, avevo visto qualcosa in lui prima di venire qui e sono entusiasta di giocare insieme a lui.”

Sulla prestazione di Mikal Bridges:

“Sono pazzo di ‘Kal, lo sapete. È un vincente. Quando abbiamo vinto le Conference Finals, l’ho guadato e ho avuto il flashback di lui a Villanova. Mi è venuto in mente lui che vince quel titolo. Stasera ha fatto quello di cui la squadra aveva bisogno, in attacco e in difesa. È bello vederlo giocare così.”

Sulla fiducia riposta in lui da parte di James Jones:

“JJ è il nostro General Manager, ma per me è come un fratello. È bello quando hai un rapporto del genere, in cui puoi dire tutto quello che pensi ed essere onesto, nel bene e nel male. E questo è il rapporto che abbiamo sempre avuto.”

DEVIN BOOKER

Sull’ottimo inizio di NBA Finals dei Suns:

“Durante la stagione abbiamo vissuto tante situazioni diverse e giocato contro squadre diverse. Per tutto l’anno abbiamo fatto attenzione ai dettagli, ogni gara, e questo ci ha reso pronti per questo momento. Ora però Milwaukee, che è una squadra tosta, ci renderà le cose sempre più difficili, dobbiamo essere pronti.”

Sulla prestazione di Mikal Bridges:

“La gente lo etichetta come un 3&D, ma io continuo a dire che sia più di questo. Stasera ha giocato alla grande, ci ha tolto tanta pressione in attacco; e la cosa più impressionante è che dall’altra parte del campo stava marcando uno scorer come Khris Middleton.”

Cos’ha preso dai suoi mentori, tra cui Kobe, e dai veterani con cui ha giocato, in primis CP3:

“Ho cercato di imparare tutto quello che potevo. Di prendere qualcosa da ognuno, a partire dalla dieta, dal carico di lavoro, dalla cura del corpo, dal lavoro per essere pronto fisicamente per questi momenti; il lavoro durante la Regular Season, ogni giorno, anche dopo una vittoria. E non è solo il mio approccio, è quello di tutta la squadra.”