FOTO: Los Angeles Times

Questo contenuto è tratto da un articolo di Dan Woike per Los Angeles Times, tradotto in italiano da Mattia Tiezzi per Around the Game.


Nella notte in cui Luka Doncic è tornato a Dallas, i Mavericks hanno condensato la sua carriera cestistica americana in due minuti ricchi di emozioni, con game-winner, highlight-pass e trick shot che hanno contribuito a legare la stella slovena alla città texana. Mentre Luka guardava il filmato, nascondendo di tanto in tanto gli occhi dietro un asciugamano bianco pieno di lacrime, un momento in particolare si è distinto come il più speciale. Era la seconda partita delle finali della Western Conference del 2024, la sua squadra era sotto di due punti e gli ultimi secondi scorrevano sul cronometro. Rudy Gobert, quattro volte giocatore difensivo dell’anno NBA, si trovava su un cambio sulla linea dei tre punti e cercava di impedire che accadesse l’inevitabile.

Doncic, in uno dei momenti più importanti della sua carriera, ha spostato Gobert a sinistra, a destra e poi di nuovo verso il pitturato, aprendo uno spiraglio che ha sfruttato fare il grande tiro nel grande momento. Ha festeggiato con un urlo, la gioia e la rabbia si sono unite in una passione incontenibile e in un’immagine che definirà per sempre Luka. “Mi piacciono le partite importanti,” – ha detto Doncic giovedì con un mezzo sorriso – “I playoffs sono un momento divertente“.

I Lakers stanno per vedere se la reputazione dello sloveno come uno dei migliori giocatori della lega si trasferirà sul loro palcoscenico. Dopo il suo trasferimento dai Mavericks, alcuni si sono chiesti come Doncic si sarebbe adattato a Los Angeles, essendo una star che vive per lo più nell’ombra fuori dal campo. Avrebbe voluto il tipo di celebrità che LA potrebbe dargli? Era la domanda sbagliata. Non si trattava di essere una star, ma di avere il palcoscenico.

“Di solito i ragazzi che amano stare sul palcoscenico e amano la parte della performance sono giocatori d’élite.” – ha detto l’allenatore JJ Redick al Times dopo la vittoria dei Lakers a Dallas – “E quando penso a Luka, è una performance artistica. È sul palco. Sta, in qualche modo, improvvisando… e c’è un elemento di arte in questo, allo stesso modo in cui un attore di uno spettacolo di Broadway va in scena. È l’aspetto vivo della possibilità di esibirsi e poi di sfruttare l’energia dell’arena.”

E quel momento con Gobert racchiude quanto possano essere elettriche queste prestazioni.

Dato che Doncic è così grosso e ha il controllo dell’attacco, le squadre sono costrette a provare tutti i tipi di strategie difensive per rallentarlo. A volte le difese lo raddoppiano, a volte fanno un blitz con più giocatori per forzare i passaggi. E, a volte, lsi arrendono e cambiano, mettendo lunghi come Gobert su un’isola contro uno dei migliori giocatori uno-contro-uno dell’NBA.

“Da quando sono arrivato nella Lega, mi è sempre piaciuto giocare in pick&roll”, ha detto Doncic: “Mi piace avere un centro su di me. È quello che faccio da quando sono arrivato in NBA”. Grazie all’esperienza e all’intelligenza intrinseca, Doncic è diventato un esperto di come analizzare i modi in cui le squadre cercano di fermarlo. “Pensa che non ci sia nessuno al mondo in grado di marcarlo”, ha detto Redick mercoledì: “Quindi penso che prenda la cosa sul serio”. Fin da quando era un rookie, Doncic ha giocato con grande sicurezza nei momenti più difficili, ha detto Dorian Finney-Smith:

“Vuole sempre la palla nelle situazioni importanti. Vuole sempre quel momento. L’ho visto fin dall’inizio, dal suo anno da rookie. Avremmo detto che Harrison [Barnes] probabilmente era il nostro uomo di riferimento, ma alla fine della partita è diventato magicamente il suo momento per brillare.”

– Dorian Finney-Smith

Mentre i Timberwolves hanno una delle migliori difese NBA e diversi giocatori che utilizzeranno per cercare di fermare Doncic, i Lakers hanno il lusso di distribuire le responsabilità offensive a una stella emergente come Austin Reaves e al migliore marcatore di tutti i tempi dell’NBA, LeBron James, come opzioni complementari.

Dopo alcuni minuti difficili per i tre sul parquet, i quintetti con Doncic-James-Reaves sono a +10,8 punti per 100 possessi su 103 minuti nelle ultime cinque partite della stagione. I Lakers e Luka sono consapevoli che i tre giocatori hanno modo di sviluppare un’intesa ancora maggiore rispetto a quella già acquisita.

Sebbene Doncic sia stato tutt’altro che il solo a battere Minnesota nelle finali della Western Conference un anno fa, è stato al centro dei riflettori. “È una squadra diversa,” – ha detto Gobert ai giornalisti giovedì – “Ma è sempre Luka Doncic“. E non dovrebbe essere una sorpresa se finirà di nuovo lì, in un’altra esibizione del suo show e delle sue scene preferite, con tutti a guardarlo mentre cerca di abbattere un difensore gigante.

“In certi momenti della partita, si sente come se nessuno potesse difenderlo. Anche se l’allenatore ci dice di includere certi ragazzi nell’azione, a Luka non importa. A volte urla: ‘Portalo qui, Doe’. Non gli importa chi sia. A volte entra in una modalità in cui sai che chiunque sia davanti a lui è solo un cono.

– Dorian Finney-Smith

E a volte quel cono deve sentire Luka Doncic festeggiare con un urlo.


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