
Jimmy Butler ha ufficialmente commesso il terzo strike, ottenendo una sospensione a tempo indeterminato:
I Miami Heat sospendono Jimmy Butler senza stipendio con effetto immediato per un periodo indefinito che non durerà meno di cinque partite. La sospensione è dovuta alla continua mancanza di rispetto delle regole della squadra, alla condotta dannosa e all’intenzionale mancanza di rispetto dei propri doveri. Tra questi, l’abbandono dell’allenamento di oggi.
Secondo quanto riportato da Shams Charania, la sanzione è arrivata poiché il giocatore se ne è andato dall’allenamento mattutino una volta saputo che Haywood Highsmith sarebbe partito titolare al posto suo. Si tratta della terza sospensione per Butler nel giro di poche settimane: la prima, risalente al 4 gennaio, era dovuta ai commenti di Jimmy Butler in conferenza stampa sul desiderio di essere scambiato (“Volete sapere cosa vorrei che succedesse? Voglio che mi torni la gioia di giocare a pallacanestro. Qui sono felice fuori dal campo, ma voglio tornare ad essere dominante, voglio aiutare la mia squadra a vincere, e adesso non lo sto facendo”. Quando gli è stato chiesto se sia possibile o meno che questo accada a Miami, ha risposto con un secco “no”.), ai quali è arrivata la risposta repentina dei Miami Heat e di Pat Riley:
“Abbiamo sospeso Jimmy Butler per sette partite per i molteplici casi di comportamento dannoso per la squadra nel corso della stagione e in particolare nelle ultime settimane. Attraverso le sue azioni e le sue dichiarazioni, ha dimostrato di non voler più far parte di questa squadra. Jimmy Butler e il suo rappresentante hanno dichiarato di voler essere scambiati, pertanto ascolteremo le offerte.”
Le dichiarazioni del giocatore successive al rientro sono state volutamente ancora più criptiche, tentando sempre più di veicolare l’attenzione mediatica a proprio favore:
Sono state dette un sacco di cose da tutti, tranne che da me, che non ho ancora raccontato la verità. Ma prima o poi tutta la verità verrà a galla. Fino ad allora, continueremo a far parlare la gente a sproposito. Finché sono qui andrò là fuori e giocherò.
Un’ulteriore sospensione della durata di 2 è stata assegnata al giocatore, provocata dal fatto che Butler abbia perso il volo verso un road trip, prima a Milwaukee e poi a Brooklyn. Prima di oggi, dunque, 9 le gare totali di sospensione, per un ammontare in detrazioni di oltre 3 milioni di dollari, che aumenteranno – quasi $350mila dollari a gara, 1/145 del suo stipendio.
I Phoenix Suns rimangono la meta preferita dal giocatore, e il fatto che la franchigia dell’Arizona si sia mossa per ottenere più pick al posto di una (QUI il 3×1 con i Jazz nello specifico) denota un interesse a provarci fino in fondo. Nel frattempo, Jimmy Butler continua il suo lavoro di trolling, postando sulle storie Instagram un riferimento a una serie TV, con un personaggio (Tommy Strawn di Martin) noto perché ritenuto disoccupato dai suoi amici, nonostante ammetta di avere un lavoro (“Tommy, you ain’t got no job!”, “Tommy, non hai un lavoro!”):