Quale miglior modo, per i Boston Celtics, per imparare in vista dei Playoffs?

Boston celtics
FOTO: NBA.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di Michael Spooner per Celtics Blog, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.


Le sconfitte in Regular Season non hanno gran peso, solitamente, almeno finché non iniziano ad accumularsi eccessivamente. Allora sì, quello diventa un problema. Non è però il caso dei Boston Celtics: per loro perdere è deludente, ma (finora) non così rilevante. Nonostante un periodo non troppo positivo, con un record di 7-7 nelle ultime 14, i Celtics dovrebbero comunque raggiungere tranquillamente un totale di vittorie attorno alle 55 partite e, di conseguenza, una delle prime tre posizioni a Est. Ciò che conta davvero nelle sconfitte è imparare da come sono avvenute e adattarsi di conseguenza. Ogni partita NBA è una miniera di dati, e il modo in cui i Celtics li useranno sarà fondamentale per il loro obiettivo: il back-to-back. I Playoffs, alla fine, si basano più sul mitigare i propri punti deboli che sul mostrare i punti di forza, e non c’è palcoscenico migliore di una sconfitta in Regular Season per evidenziare le debolezze. Quindi, diamo un’occhiata a cosa succede quando i Celtics perdono e a cosa possono fare qualcosa per evitarlo (o se lo stanno già facendo).  

La varianza al tiro

Sarò onesto: qui c’è molto da imparare. Succede a tutti. È inevitabile, come un mal di testa da gelato per qualcuno con poco autocontrollo. Eppure, eccole qui:

5 gennaio 2024, Oklahoma City – Questa è la sconfitta più fresca nella mia memoria, e molti si sono affrettati a incoronare OKC come i re dell’NBA quando hanno battuto i Celtics, tra l’altro senza Chet Holmgren o Alex Caruso. La difesa di OKC è stata eccellente? Sì. Ha messo i Celtics in grande difficoltà? Certo. Ma è stata la difesa il motivo per cui i Celtics hanno segnato solo 8 delle 39 triple open o wide open? No, non lo è stata. OKC, d’altra parte, ha tirato con il 42% su un buon volume e la partita è rimasta abbastanza equilibrata fino agli ultimi minuti. Ora, se invertissimo quella varianza nel tiro, di quanto avrebbero vinto i Celtics? 25? 30? 40? Domanda piuttosto superficiale, ma è per rendere l’idea.

23 dicembre 2024, Orlando – Una classica prova dell’esistenza degli dei… del basket. I Celtics hanno permesso ai Magic, decimati dagli infortuni, di rimanere in partita troppo a lungo, fin quando Orlando non ha iniziato a dilagare. Alla sirena finale il tabellone recitava un misero 24,2% da 3, contro il 39.4% di Orlando. 

7 dicembre 2024, Memphis – Partita frustrante. Ja Morant ha tirato 4/6 da 3, nonostante avesse, al tempo, una media stagionale vicina al 30% prima di questa gara. Ora è arrivato addirittura al 31%. Memphis ha tirato con il 45,5%, mentre i Celtics si sono fermati a un 30%… in stile Morant. In più, Jaren Jackson Jr. ha fatto a pezzi qualsiasi lungo gli si presentasse davanti, ma alla fine tutto si è deciso sul disequilibrio delle percentuali al tiro.  

Guardando queste partite, non c’è molto da analizzare. A volte Ja Morant segna qualche tripla che normalmente non segnerebbe. A volte tre dei tuoi migliori giocatori non segneranno  affatto nel secondo tempo. Viva le anomalie.

L’importanza dei possessi

Per questo genere di sconfitte è importante analizzare la quantità di possessi ed extra possessi avuto nel corso della partita.. Come si creano gli extra possessi? Attraverso palle perse avversarie e rimbalzi offensivi. Questo è il tipo di sconfitta meno pesante e preoccupante, escludendo quelle causate dalla varianza al tiro. Quando i Celtics sono concentrati al massimo, come nei Playoffs, raramente perdono partite dal punteggio serrato ed equilibrato. Detto questo, specialmente in Regular Season, bisogna fare attenzione alle palle perse, più che ai rimbalzi. Questa versione dei Celtics è storicamente una squadra ottima nei rimbalzi difensivi (settimi in NBA con 34.1 a gara) e nella media per quanto riguarda quelli offensivi (undicesimi con 11.1). D’altra parte, le palle perse si sono dimostrate un problema per i Celtics nei Playoffs.

10 gennaio 2025, Sacramento – I Kings hanno catturato il 38,8% dei loro errori al tiro (dati di Cleaning the Glass). Probabilmente non vi sorprenderà sapere che questa percentuale rientra nel 90esimo percentile. Il problema si è aggravato per il fatto che i Celtics hanno avuto una delle loro peggiori prestazioni stagionali a rimbalzo offensivo, catturando solo il 22,2% dei loro errori (24° percentile). Non bene. I Celtics hanno anche perso molti palloni, con un turnover rate del 12,1% contro il 15,3% dei Kings. Il risultato? I Kings hanno tirato 102 volte contro gli 84 tiri dei Celtics… e hanno vinto di 17.

12 novembre 2024, Atlanta – L’apocalisse dei possessi. Atlanta ha costretto i Celtics a 20 palle perse e ha catturato 19 rimbalzi offensivi. Sebbene i Celtics abbiano forzato 19 turnovers da parte di Atlanta, gli Hawks hanno preso ben 97 tiri contro i soli 75 dei bianco-verdi. Non il modo migliore per vincere una partita di basket, e infatti non è andata come sperato. 

Le buone notizie? Ci sono state solo due partite di questo tipo. I Celtics sono una squadra con un basso numero di palle perse (pareggiano OKC con 12.0 a gara per il miglior rendimento in stagione) e solida su entrambi i lati del campo a rimbalzo. La loro unica vera debolezza è forzare le palle perse agli avversari, ma stanno migliorando in quella direzione (18esimi nella lega nelle ultime 10 partite).

I problemi di intensità e rim protection

Questo aspetto può essere più preoccupante, anche se in parte è legato all’effort. Le squadre tendono a sforzarsi di meno nella pressione sulla palla durante la Regular Season, tranne nei momenti decisivi, ma c’è (dovrebbe esserci) un limite che i Celtics hanno superato più volte quest’anno, arrivando a momenti di pura pigrizia in campo. Quando il primo livello della difesa viene superato facilmente, i lunghi si trovano in una situazione molto difficile. Sono costretti a ponderare i loro aiuti e cercare di fermare il ball handler, il tutto mentre la difesa sul lato debole deve cambiare assetto per coprire l’uomo del lungo che è andato in aiuto. Per un certo periodo, i Celtics non sono stati molto efficaci in tutto ciò.

30 ottobre 2024, Indiana – La squadra di coach Joe Mazzulla ha concesso ad Indiana di tirare il 37% delle loro conclusioni al ferro (73esimo percentile) e il 26% dal short mid range (76esimo percentile). Di solito questa soluzione ha successo, ma non contro Indiana, non a caso quinta nella Lega per precisione da quella zona del parquet (e hanno addirittura tirato sotto la loro media in questa partita). Con 62 punti nel pitturato, i Pacers hanno poi vinto all’overtime.

6 novembre 2024, Golden State – Questa partita riguarda meno la precisione e più il volume di tiri concessi. I Celtics hanno tenuto i Warriors al 64,7% al ferro (42esimo percentile) e al 21,1% dal short mid range (un ottimo 4° percentile). Il problema è che un incredibile 39% dei tiri dei Warriors è stato al ferro, e il 59% al ferro o dal short mid range. Golden State, in totale, ha segnato 52 dei loro 118 punti al ferro.  

25 dicembre 2024, Philadelphia – Qui vediamo l’opposto di Golden State: Philly è stata tenuta bene lontano dal ferro, ma quando ci arrivavano, non sbagliavano mai. Anche se hanno tirato solo 17 volte da quella zona, 14 di questi tiri sono entrati. 

29 dicembre 2024, Indiana – Ancora Indiana, che ha tirato il 32% delle loro conclusioni al ferro segnando 66 punti totali nel pitturato. Una prestazione difensiva terribile, ma, guardando il lato positivo, c’è tanto da imparare: dico questo perché, dopo la seconda partita contro Indiana, i Celtics hanno modificato il loro approccio difensivo. Non stanno più lasciando i lunghi da soli sull’isola a gestire i ball handler e a proteggere il ferro. Hanno iniziato a inviare aiuti in anticipo, e sta funzionando: 

Questo è un bel modo per limitare l’accesso diretto al ferro e dare una mano ai propri lunghi. Se eseguito abbastanza rapidamente, non concede vantaggi. Sacramento non ha segnato per il peel switch commesso, ma per il rischio eccessivo che si è preso Jaylen Brown

L’approccio offensivo sbagliato

Ultimo dei 4 casi, nonché quello che desta più preoccupazioni, seppur minime. L’attacco ha perso un po’ di quella precisione nel cercare e sfruttare i mismatch che aveva la scorsa stagione e che comunque dimostra a tratti anche quest’anno. Ci sono probabilmente altre partite da inserire in questa categoria, come quella contro OKC, ma in quei casi la disparità al tiro era così marcata da mettere in secondo piano un approccio offensivo non brillante. Le partite qui descritte hanno tutte qualcosa in comune: sono tutte gare contro squadre contro cui i Celtics non dovrebbero avere problemi in attacco. Cleveland ha la miglior difesa del gruppo, ma offre comunque diversi accoppiamenti vantaggiosi per i Celtics. Chicago, invece, è decisamente più debole e abbordabile.  

19 dicembre 2024, Chicago – I Celtics hanno tirato con il 39,2% contro la 23esima difesa della Lega e hanno assistito il 55.3% dei loro canestri, dato non negativo, ma comunque sotto la media. 

1 dicembre 2024, Cleveland – Qui solo il 44,7% dei canestri realizzati è stato assistito, ed è un dato già basso considerando che non Boston ne hanno segnati molti. Solo il 21% dei loro tiri è arrivato al ferro (11esimo percentile), mentre un insolito 13% proviene dalla media lunga distanza(90esimo percentile). Pur non avendo tirato malissimo da 3 (34,7%), il volume ha inciso e la percentuale dal campo è stata del 40%. A loro difesa, i Celtics erano senza Jaylen Brown e Derrick White.  

I Celtics stanno ancora lavorando per colmare alcune lacune offensive, e la varianza al tiro sta certamente peggiorando le cose più di quanto sembri. C’è comunque stata una grande varietà nelle sconfitte, con pochi punti in comune. Nonostante un dicembre travagliato, i Celtics hanno attualmente un record di 5-2 nelle ultime sette partite. E sappiamo che ai Playoffs, probabilmente, la lista di sconfitte qui descritte non si amplierà così tanto. Non se Boston imparerà da esse.