
Si sapeva che i Golden State Warriors sarebbero stati aggressivi sul mercato, ed ecco già la prima mossa. Si è parlato tanto dei contatti con i Brooklyn Nets per l’acquisto di Cam Johnson e Dennis Schröder, ma alla fine sembra che solo quest’ultimo approderà nella Baia. Stando a Evan Sidery (Forbes), un affare per arrivare al primo avrebbe richiesto l’inclusione dei Jonathan Kuminga, troppo per il front office di San Francisco. Stando a Marc Stein, a Brooklyn andrà lo stipendio in scadenza di De’Anthony Melton, che perderà l’intera stagione per infortunio, e lo scambio verrà ultimato nella giornata di domenica 15 dicembre, quando i free agent firmati in estate diventeranno eleggibili per una trade in tutta la Lega. Nello scambio anche 3 second-round picks per i Nets in arrivo, mentre per il resto sarà un semplice 1:1, dato che Melton percepisce $12.8 milioni e Schröder $13 milioni, ammontare ($200K) che permette ai Golden State Warriors di non eccedere il limite del primo apron al quale sono limitati – essendo sotto di $533K. La trade finale riportata da Shams Charania:
- WARRIORS: Dennis Schröder, 1 second-round pick
- NETS: De’Anthony Melton, 3 second-round pick
In termini di campo, mossa che spinge i Brooklyn Nets ufficialmente verso il tanking, nell’attesa di veder uscire anche Cam Johnson e Dorian Finney-Smith, fra gli altri. Se la trade sarà ufficializzata entro lunedì, inoltre, potranno girare Melton altrove entro la deadline di febbraio. Quanto ai Golden State Warriors, arriva un difensore sulla palla fastidiosissimo per gli avversari e che si candida a diventare addirittura starter fin da subito. Schröder si è rivelato in formissima in questo inizio di stagione, facendo registrare massimi in carriera per minuti (33.6), assist (6.6) e soprattutto nei campi dell’efficienza generale, con il 38.7% su 6.5 triple tentate a partita e una true shooting del 58.8%. I Dubs sostituiscono dunque idealmente Melton con un giocatore un po’ meno scalabile offensivamente – richiede di più la palla in mano e nonostante i numeri stagionali è meno “tiratore” – e più vecchio, ma comunque titolare di un contratto in scadenza e soprattutto fisicamente integro. Chiara, dunque, la scelta del front office, di continuare a rinforzare un contesto competitivo attorno a Stephen Curry con mosse secondarie, ma funzionali.
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