Tutto quello che c’è da sapere sulla denuncia di Randy Shelton verso i Los Angeles Clippers

Ieri sera, improvvisamente, il roster indebolito e l’inizio di stagione da giocare senza Kawhi Leonard non erano più il problema principale dei Los Angeles Clippers. A lanciare la bomba è stato Chris Haynes, pubblicando una serie di carte riguardanti la denuncia dell’ex impiegato Randy Shelton verso la franchigia.
Le accuse di Shelton non si fermano al licenziamento subito, ma toccano anche temi spinosi come il presunto uso di trattamenti medici illegali da parte dello staff dei Clippers e delle pesanti violazioni alle regole NBA sul tampering. In entrambi i casi, l’oggetto delle discussioni è proprio Leonard. Shelton ha infatti lavorato con Kawhi fin dai tempi del college, ricoprendo poi il ruolo di personal trainer lungo tutto il suo percorso in NBA.
Ma quali sono, nello specifico, le accuse sollevate nei confronti dei Clippers?
Andiamo con ordine.
Il tampering
Facciamo un piccolo flashback, tornando addirittura al 2017, quando iniziavano ad insinuarsi i primi scricchiolii del rapporto tra Leonard e i San Antonio Spurs. Già all’epoca, con il giocatore sotto contratto, l’Assistant General Manager dei Clippers Mark Hughes contattò Randy Shelton per sondare l’eventuale interesse di Kawhi a muoversi in direzione Los Angeles.
Negli anni, secondo quanto rivelato da Shelton, i due hanno parlato al telefono circa 15 volte e si sono incontrati 7 volte. In un incontro risalente al febbraio 2019, quando Leonard vestiva la maglia dei Toronto Raptors, Hughes avrebbe offerto a Shelton importanti ruoli all’interno dello staff dei Clippers in caso di trasferimento della superstar alla corte di Steve Ballmer.
Tutto questo, chiaramente, era severamente vietato dalle regole NBA. Di fatto, stando alle accuse i Clippers si stavano muovendo per un giocatore che aveva ancora mesi di contratto, coinvolgendo direttamente un membro del suo staff personale.
Una volta arrivata la firma di Leonard, le promesse segrete verso Shelton non sarebbero state rispettate, relegandolo al solito ruolo isolato di personal trainer di Kawhi.
Il trattamento degli infortuni
Facciamo un salto in avanti di due anni, quando nel giugno del 2021 ha inizio il calvario fisico di Leonard. con la rottura del legamento cruciato durante i Playoffs. Dopo l’infortunio i medici consigliarono ai Clippers un tempo di recupero di circa 730 giorni. I Clippers, che avevano messo tutti i loro asset sul tavolo per competere per il titolo il più in fretta possibile, avevano invece necessità di recuperare la propria stella nel minor tempo possibile.
Kawhi fu quindi rimesso sul parquet fin dall’inizio della stagione 2022-23. La raccomandazione da parte di Shelton fu quella di limitare il suo carico, preservando per quanto possibile l’integrità fisica. Nemmeno questa fu però rispettata, e fin da subito si ripresentarono acciacchi di vari tipi: rigonfiamento ed infiammazione del ginocchio nell’ottobre 2022, infortunio alla caviglia con interessamento dei legamenti nel novembre 2022.
Mentre, sempre stando alle sue dichiarazioni, il ruolo di Shelton veniva piano piano delegittimato, i Clippers ignoravano i segnali di cedimento e addirittura aumentavano il minutaggio di Leonard, arrivato a toccare i 35 minuti di media a gennaio e i 38 minuti di media a febbraio 2023.
Il rapporto pubblicato da Haynes fa riferimento anche ad un episodio datato 25 marzo 2023, in cui i Clippers avrebbero ignorato i segni di una possibile commozione cerebrale ai danni di Kawhi, colpito al viso. Questa sarebbe un’altra grave violazione ai protocolli imposti dall’NBA.
Il conto di tutto questo si è poi presentato sul nascere della corsa ai Playoffs, con la rottura del menisco e i danni alla cartilagine del ginocchio. Shelton scrisse un reclamo, per poi essere licenziato dai Clippers ad inizio luglio 2023.
Quindi, cosa rischiano i Clippers?
La vicenda personale di Shelton sarà risolta in tribunale, ma cosa rischiano i Clippers dal punto di vista sportivo?
L’NBA ha già avviato un’indagine sul tema, e Shelton non esiterà certo a collaborare. Allo stato attuale, è facile che le prove in mano all’accusa siano prossime allo zero, ma tutto ciò che è stato raccontato da Shelton è quantomeno verosimile.
Ciò che è certo è che l’immagine della franchigia ne uscirà fortemente danneggiata, sia agli occhi degli appassionati che, soprattutto, agli occhi dei giocatori. Se il tampering è una pratica utilizzata nel silenzio da parecchi front office NBA, l’assenza totale di premura nella gestione degli infortuni di Leonard potrebbe aver rovinato irreversibilmente gli ultimi anni di carriera di un talento generazionale.